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Haka della Nuova Zelanda: origini, significato e varianti della famosa danza degli All Blacks

Davide Bighiani

Pubblicato 08/11/2016 alle 13:53 GMT+1

Quanti di voi sono rimasti a bocca aperta nel momento in cui gli All Blacks mettono in atto la loro famigerata Haka?

Haka de la Nouvelle-Zélande contre l'Argentine - 20 septembre 2015

Credit Foto AFP

A chi non sono venuti i brividi dietro la schiena di fronte ai movimenti convinti e allo stesso tempo terrorizzanti dei 15 energumeni in maglia nera che si dispongono davanti agli avversari e in una lingua che sembra di un altro tempo trasmettono loro tutta la voglia di vincere che hanno in corpo? Oggi spieghiamo le origini e il significato di questa pratica, resa famosa in tutto il mondo dalla squadra più forte del rugby, la Nuova Zelanda.
Quello che si sa è vero: l'Haka nasce originariamente come danza di guerra. I guerrieri maori che si preparavano alla battaglia si mettevano in mostra, proclamando la propria forza e orgoglio, prima all'interno del proprio accampamento e poi sul campo di battaglia, di fronte al nemico per incutergli timore. Nel corso della performance non devono mancare le contorsioni del viso, utili a far vedere in maniera chiara il bianco degli occhi ("Pukana"), e l'utilizzo della lingua, ben tirata fuori in tono di sfida ("Whetero"). E poi le mani, usate come strumenti musicali sulle cosce e sotto i gomiti, a scandire il ritmo per un crescendo di suoni e di emozioni, che scaturiscono solitamente in un urlo finale.
L'Haka però non è una semplice danza di guerra: con il passare degli anni, il popolo maori ne ha raffinato le caratteristiche, facendolo diventare un vero e proprio "marchio di fabbrica". Con il tempo l'haka è diventata anche un modo per manifestare la propria gioia, ad esempio all'arrivo di ospiti degni di onore, oppure di dolore, in occasione di funerali di una certa levatura; più semplicemente l'haka è diventata una via di espressione libera che lascia a chi la esegue momenti di libertà nei movimenti.
A quando risale la prima haka? Al 1888, quando una selezione di rugby neozleandese, la "1888–89 New Zealand Native football team" composta da Maori e Paheka (neozelandesi bianchi) iniziò un tour che toccò Inghilterra, Irlanda e Australia.
"Ka Mate" - La più famosa di tutte, utilizzata fin dalle prime uscite dei nativi neozelandesi del 1888, anche se il motivo è stato inventato dal capo-tribù Te Rauparaha di Ngāti Toa intorno al 1820, dopo aver vissuto un'esperienza vicino alla morte ("Ka Mate Ka Mate" significa "E' morte, è morte"). Consta di cinque fasi di preparazione, impartite da un leader, prima che parta il vero e proprio rituale: "Vivo, muoio. Questo è l'uomo dai lunghi capelli che fa splendere il sole su di me".
"Tena Koe Kangaroo" - Fa il suo esordio nel 1903 in un Tour australiano. "Tena koe, Kangaroo, Tupoto koe, Kangaroo! Niu Tireni tenei haere nei. Au Au Aue a!", tradotto "Come stai, canguro! Stai attento, canguro! La Nuova Zelanda ti invade. Peggio per te!"
"Ko Niu Tireni" - L'haka degli invincibili, messa in scena dalla Nuova Zelanda imbattuta degli anni 1924-25: prepara gli avversari alla "tempesta" che si abbatterà su di loro. La seconda parte, che riguardava il giocare l'uno per l'altro fu presto eliminata perché suonava troppo "tenera".
"Kapa o Pango" - L'haka fatta a tavolino nel 2005, riferita con precisione agli All Blacks (siginica "la squadra in nero"): ci è voluto più di un anno per pensarla, modellarla e renderla credibile, secondo i crismi della cultura Maori. Più che un rimpiazzo, un complemento della Ka Mate, da usare in occasioni speciali: infatti viene considerata molto più aggressiva e fatta apposta per impressionare gli avversari. La conclusione? Il segno della gola tagliata...
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