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Kilde si racconta dopo la caduta in discesa: "Danni ai nervi della gamba, sarà un recupero lungo. Shiffrin accanto a me"

Eurosport
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Aggiornato 18/01/2024 alle 14:13 GMT+1

SCI ALPINO - Aleksander Aamodt Kilde racconta per la prima volta le sensazioni provate durante e dopo la tremenda caduta nella discesa di Wengen in un'intervista a Viaplay: "Mi sono procurato un grosso taglio alla gamba finendo contro le reti e alcuni nervi sono danneggiati, ma avevo subito avvertito un forte dolore alla spalla. È stato fantastico vedere Shiffrin accanto a me al risveglio".

La spaventosa caduta di Kilde: tanta paura, ma sta bene

A meno di una settimana di distanza dalla spaventosa caduta nella discesa di Wengen, procurandosi un grosso taglio alla gamba e una lussazione alla spalla oltre a escoriazioni varie, Aleksander Aamodt Kilde racconta per la prima volta l'episodio in prima persona, intervistato ai microfoni di Viaplay dal letto dell'ospedale: "Il taglio è profondo, quasi fino all'osso. Quando mi sono impigliato nella rete, mi sono tagliato la gamba e ho perso molto sangue. Ci sono alcuni danni ai nervi che richiederanno tempo per guarire, questa è la parte grave di tutto, ma fortunatamente i nervi con funzione motoria sono ancora intatti". Il 31enne norvegese finirà nuovamente sotto ai ferri nella giornata odierna, per un'operazione chirurgica alla spalla a Innsbruck.
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Aleksander Aamodt Kilde curato dai medici in ospedale dopo la caduta a Wengen | Photo Credit: Private

Credit Foto Eurosport

Sulla dinamica della caduta

Kilde ricorda poco del momento dello schianto contro le reti alla Ziel-S: "Nelle gare di discesa libera le cose accadono molto rapidamente. Ricordo di essere crollato alla penultima curva. Sono caduto e ho avvertito un forte dolore alla spalla. Dopo di che, la mia memoria diventa nebulosa: ricordo pochissimo, quasi nulla". E poi aggiunge, riguardo alle primissime sensazioni provate: "L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la mia spalla e quanto mi faceva male. Non avevo mai provato un dolore simile".
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Aleksander Aamodt Kilde circondato dai primi soccorritori in ospedale dopo l'incidente a Wengen | Photo Credit: Private

Credit Foto Eurosport

Sui tempi di recupero

Si è ipotizzato di un possibile rientro prima della fine della stagione, ma in questo momento il primo pensiero del vincitore della Coppa del Mondo nel 2020 è quello di guarire completamente senza fretta: "Ho accantonato il pensiero di un ritorno molto rapido. Sarà impegnativo, ma sono un tipo positivo e mi piacciono le sfide. Le prendo con filosofia. Si tratta di affrontare la situazione giorno per giorno. In questo momento è tutto così incerto, quindi è troppo presto per dire qualcosa di più".

Su Shiffrin

Durante l'intervista Kilde si prende qualche minuto per parlare anche del sostegno della fidanzata Mikaela Shiffrin, arrivata entro la notte dell'incidente all'ospedale Interlaken prendendosi cura di lui: "Lei e la famiglia erano lì quando mi sono svegliato la sera. Ho trascorso le prime 24 ore con Mikaela. È stato incredibilmente bello per me. E credo che anche per lei sia stato abbastanza rassicurante vedere che stavo relativamente bene".

Il messaggio di Kilde sui social

Prima dell'operazione Kilde ha voluto far sapere delle proprie condizioni al pubblico attraverso i propri social. "Grazie a tutti per il vostro sostegno... solo un rapido aggiornamento da parte mia. Ora sono tornato a Innsbruck con i miei genitori e mi sottoporrò di nuovo a un intervento chirurgico questo pomeriggio per due legamenti strappati nella mia spalla. Considerato l'impatto della caduta e il fatto che sono entrato nelle reti a 120 km/h, sto sorprendentemente bene. Naturalmente, sono grato che non ci sia una frattura - ma ho subito lesioni multiple, tra cui una lacerazione piuttosto grave del polpaccio con alcuni danni ai nervi che hanno richiesto un intervento chirurgico urgente, oltre a una lussazione alla spalla. Vi risparmierò le immagini della ferita qui, perché non sono sicuro che molti possano digerirle" il comunicato del 31enne norvegese. "Sono grato per il travolgente sostegno di tutti, specialmente i medici, i chirurghi e gli infermieri di Berna, così come il mio fisioterapista Henrik. Mikaela e la sua famiglia erano con me quando mi sono svegliato, e sono grato che mia madre e mio padre siano qui ora. Grazie, inoltre, ai miei sponsor - siete i migliori e il vostro supporto significa il mondo per me non solo durante gli alti, ma ancora di più nei periodi più bassi".
Questo è solo un incidente di percorso... protrebbe essere uno dei più grossi ostacoli che ho incontrato, ma in questo momento si tratta solo di fare un passo alla volta, giorno dopo giorno. È difficile, ma queste opportunità ci mostrano di che pasta siamo fatti. Non vedo l'ora di affrontare questa sfida e cercherò di godermi il processo meglio che posso.
"Buona fortuna ai ragazzi a Kitz questo fine settimana - sperando in uno spettacolo divertente all'Hahnenkamm, e soprattutto che tutti ce la facciano in sicurezza. Vi guarderò".
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La spaventosa caduta di Kilde: tanta paura, ma sta bene

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