Tennis, Nitto ATP Finals 2022 - Nadal, esordio amaro con Fritz: l'americano in vetta al girone

dall'inviato a Torino - Un tabù che, ancora una volta, rischia di rimanere tale. Quella tra Rafael Nadal e le ATP Finals è una storia d’amore davvero mai sbocciata. Nella sterminata bacheca del maiorchino, recordman assoluto di titoli dello slam, il ‘torneo dei maestri’, degli otto migliori di ogni singola annata, è l’unico gingillo tennistico di rilievo di cui non si è mai potuto forgiare. Rischia di rimanere tale anche in questa versione 2022. Da Fritz a Fritz, infatti, la stagione di Rafa lo ha raccontato in campo solo per 7 partite: 4 vinte e 3 perse in 4 mesi di tennis. L’ultima, quella di stasera, contro colui che a Wimbledon era riuscito a rimontare rimettendoci anche la salute.

L’indoor del PalaAlpitour però non è stato territorio di caccia di Rafa, apparso contratto e sicuramente tanto, troppo falloso. Ventotto errori non forzati – di cui 15 col dritto – sono da sempre un termometro per misurare lo stato di forma del fenomeno di Manacor. E questo, impietoso, ci rende palese il risultato: un Rafa assai lontano dai giorni migliori.

Nonostante questo Nadal aveva come al solito onorato l’impegnato, giocato con tutto ciò che aveva a disposizione e rimasto in scia a un avversario invece certamente ben centrato al servizio. Fritz ha martellato forte con la sua arma principale, ma è anche riuscito spesso a uscire da qualche scambio prolungato come colui pronto a fare la voce grossa. Impensabile, teoricamente, contro un Nadal in piena salute.

Ma il tennis è disciplina spesso impietosa o se non altro, in questo caso, davvero di facile lettura: Nadal ha sbagliato troppo per rimanere in scia a Fritz. Che infatti, dopo aver strappato l’unico parziale combattuto della serata, ha preso il largo.

Decisivo dunque è stato l’esito del tie-break del primo set; un tie-break in cui Fritz non è mai andato realmente nemmeno sotto pressione: subito avanti di un mini-break, l’americano ne ha poi trovato un altro sul 6-3, prima di chiudere per 7 punti a 3.

Nadal, lì dentro, era rimasto grossomodo attaccato alla sua prima di servizio: se il punto entrava rapido o andava in evidente comando dello scambio in uscita dalla battuta, Nadal era in grado di condurre le danze; in caso contrario, era spesso sofferenza.

E invece Rafa, una volta sfuggito il tie-break, è durato un’inezia. Il break di Fritz nel quarto game scriveva la vera parole fine, regalando all’americano non solo la vittoria ma anche la testa del Gruppo Verde in virtù della miglior differenza game rispetto all’altro vincitore di giornata, Casper Ruud.

Martedì dunque potrebbe già essere giornata di verdetti. Nadal e Auger-Aliassime si sfideranno per provare a rimanere in corsa; Ruud e Fritz, di contro, avranno già una chance di andare in semifinale. Il resto, semplicemente, sarà una questione di tempo. Tempo per capire che tipo di Rafa troveremo nei prossimi giorni, tempo per comprendere che un altro traguardo, seppur minore nell’interesse di Nadal, è definitivamente sfumato. Il maiorchino infatti non potrà chiudere l’anno da n°1 del mondo. Per farlo, avrebbe dovuto vincere questo torneo da imbattuto o eventualmente perdere solo in finale.