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Goffin, missione compiuta: la finale con Tsonga vale anche la Top10

Simone Eterno

Aggiornato 18/02/2017 alle 22:42 GMT+1

Grazie al successo per 6-1, 6-3 sul francese Herbert, Goffin riesce finalmente a sfondare un traguardo spesso solo sfiorato in carriera. Il belga entra in Top10 e domenica contro Tsonga (6-3, 6-4 a Berdych) si giocherà la possibilità di portar via il primo titolo ATP 500 della carriera (dopo i due titoli 250 vinti a Metz e Kitzbühel nel 2014). A Buenos Aires finale tra Dolgopolov e Nishikori

David Goffin

Credit Foto LaPresse

Un traguardo sfiorato tante volte in carriera; un traguardo raggiunto – finalmente – in questo inizio di 2017. David Goffin centra l’ingresso in Top10 e lo fa al termine di una serata dolcissima. Dopo aver superato infatti ai quarti il ben più complicato ostacolo Dimitrov nella rivincita della finale di domenica scorsa a Sofia, il tennista belga non ha avuto alcun problema col francese Herbert, autentica sorpresa di questo torneo.
Goffin si è imposto con un nettissimo 6-1, 6-3 che gli è valso l’accesso in finale e la certezza, anche se dovesse perdere, di diventare da lunedì prossimo come minimo il nuovo numero 10 del mondo (numero 7 invece in caso di successo).
Sulla strada del primo successo ATP 500 in carriera – Goffin ha vinto due tornei ATP 250 nel 2014, ovvero Metz e Kitzbühel – il belga troverà Jo-Wilfried Tsonga, bravo a ribaltare il favore dei pronostici a Berdych e di imporsi in due set col punteggio di 6-3, 6-4. I precedenti tra i due 3-2 Tsonga, con Goffin però che ha vinto l’ultima sfida (Roma 2015) e anche l’unico precedente su questa superficie, ovvero i quarti di finale proprio di Metz 2014 (torneo che poi il belga vinse).

ATP 250 di Buenos Aires

In Argentina invece si rivede Alexandr Dolgopolov. Il tennista ucraino ha superato per 7-5, 6-2 lo spagnolo Pablo Carreno Busta e dopo un’annata disastrosa (il 2016) è tornato a mettere piede in una finale ATP, cosa che non gli accadeva da Rio de Janeiro nel 2014. A sfidare Dolgopolov, alla caccia del terzo titolo in carriera dopo Umago (2011) e Washington (2012), ci sarà il numero 1 del seeding Kei Nishikori. Il giapponese ha sofferto più del previsto col padrone di casa Berlocq, andando sotto prima di un set e poi di un break anche nella partita decisiva, ma è poi è riuscito a rientrare in partita proprio quando più contava imponendosi per 4-6, 6-4, 6-3.
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