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Serena Williams è ancora la numero 1: 23° slam! Venus s’arrende in finale

Simone Eterno

Aggiornato 28/01/2017 alle 11:25 GMT+1

Serena Williams batte la sorella Venus 6-4, 6-4 e vince il suo settimo Australian Open staccando Steffi Graf con il 23° titolo slam (record dell'era Open). E' il trionfo e la copertina definitiva della famiglia Williams.

Serena Williams lors de son succès face à Belinda Bencic à l'Open d'Australie

Credit Foto AFP

da MELBOURNE – L’appuntamento col destino non poteva che finire in altro modo: con l’abbraccio della sorella. Rivale, amica, prima avversaria e fonte di ispirazione. Serena Williams chiude come da pronostico la sua cavalcata vincente in questo Australian Open 2017, superando la sorella Venus per 6-4, 6-4 e riprendendosi tutto ciò che solo temporaneamente, per i freddi calcoli di un computer, era stato accantonato.
E’ Serena la tennista numero uno del pianeta. E non ce ne voglia Angelique Kerber – che ha avuto il merito con la sua incredibile annata 2016 di spodestarla – ma lo è sempre stata. Sempre la favorita, sempre quella da battere, sempre quella che se entra in campo come sa, non ce n’è per nessuno (eccetto caso sporadici o semi-miracolosi… e noi italiani ne sappiamo qualcosa).
Melbourne vale così per Serena il 23esimo titolo dello slam, record all-time dell’era Open – Steffi Graf definitivamente staccata – e sigillo atteso probabilmente un po' più del previsto. Il destino però con Serena era stato evidentemente dolce, negandole clamorosamente il grande slam nel 2015 in quello US Open per noi magico – ma fornendole a un anno e mezzo di distanza l’immagine di un quadretto perfetto: lei a scrivere ogni record, e la sorella – contro ogni pronostico della vigilia – al suo fianco.
Del match di per sé non c’è molto da raccontare se non due spunti discretamente interessanti, ma alla fine non in grado di cambiare il corso della storia. Il primo è che sì è assistito, soprattutto in avvio, a una Serena estremamente contratta e nervosa. Il secondo è che nonostante una più che discreta versione di Venus – brava ad entrare meglio in partita – nulla è comunque cambiato. La più giovane e più forte Serena alla fine ne è comunque venuta a capo, con due break entrambi sul 4-3 che le sono valsi l’allungo buono nel momento più importante e sono stati lo spartiacque di una partita destinata alla storia più per il risultato e il contorno che quanto successo sul campo.
Tutti contenti dunque e tutti certi di una cosa: a metà anni ’90, in quella famosa intervista, papà Richard non scherzava affatto: “Queste due ragazze rivoluzioneranno il gioco”. Più di vent’anni dopo, la copertina di Melbourne, è anche la sua.
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