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La Halep disinnesca Karolina Pliskova: sarà semifinale con la Kerber

Simone Eterno

Aggiornato 24/01/2018 alle 09:51 GMT+1

La ceca parte fortissimo (3-0 e palla del doppio break), ma poi subisce il clamoroso contro-parziale di 9 a 0: finisce 6-3, 6-2 in un'oretta e 11 minuti. Completato dunque il quadro delle semifinali femminili: Halep-Kerber e Wozniacki-Mertens.

Simona Halep après sa victoire contre Karolina Pliskova en quart de finale de l'Open d'Australie

Credit Foto Getty Images

dall’inviato a MELBORUNE – Non solo difesa. E’ questa la caratteristica della ‘nuova’ Simona Halep. Per una volta basta guardare i numeri ancora prima di incominciare: 21 vincenti Karolina Pliskova; 20 vincenti Simona Halep. Il mondo tennistico, così come l’avevamo conosciuto, pare essersi ribaltato.
Già perché la romena, n°1 del seeding, è parsa volar rifiutare la solita immagine di una trama già scritta: Pliskova a picchiare e lei a difendere, nella speranza/capacità che tutto vada per il meglio.
La Halep – o meglio, la nuova Halep – è riuscita in qualcosa di più: difendersi e contrattaccare. Specie con il rovescio lungolinea, arma improvvisamente palesatasi dopo una vita di contenimento. E dunque se i numeri dei vincenti non mentono, attestandosi su un livello di sostanziale parità, chiaramente non possono farli nemmeno quelli dei non forzati, con la Pliskova a una fuori-misura quota 28 che di fronte alla precisione della Halep (solo 10), non poteva portare da nessuna parte.
Poi, oltre ai dati, c’è stato chiaramente l’andamento di una partita che inizio più beffardo non poteva avere. Dei 5 game complessivi messi a referto dalla Pliskova, infatti, 3 di questi erano stati nel parziale d’apertura: 3-0 in favore della ceca e un palla del controbreak.
Persa quella, per merito di una Halep gagliarda, è iniziata la partita della romena che più che una rimonta è da definirsi come uno show di solidità a senso unico. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto e nove game di finale. Dodici a due sarà il totale finale, per il 6-3, 6-2 in un’ora e undici minuti che è stata trama molto simile a quanto visto in mattinata, quando la faceva polpette della colpitrice Keys.
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Australian Open: Halep-Osaka, gli highlights

Qualcosa dunque di molto simile a quanto messo il luce dalla Halep, che ha dato così ulteriore senso alle statistiche che già precedentemente alla partita la vedevano in vantaggio 5-1 negli scontri diretti: tutti per altro giocati dentro l’arco temporale degli ultimi 3 anni.
L’Australian Open femminile ha così messo in scena il suo quadro completo: tre ex numeri 1 del mondo a darsi battaglia per coppa e titolo di regina, con l’outsider Elise Mertens, alla prima di sempre, a fare da intrusa con la voglia di stupide. Il quadro è già dipinto. A domani per capire chi tra Halep-Kerber e Wozniacki-Mertens arriverà all’appuntamento di sabato con la finalissima.
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