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Cilic e Del Potro non tradiscono: Croazia-Argentina sull'1-1

Simone Eterno

Aggiornato 25/11/2016 alle 21:58 GMT+1

Delbonis spaventa Cilic, ma il croato porta via il suo punto al 5° set; Karlovic impegna Palito per quasi 3 ore e mezza, ma Del Potro passa al quarto. Insomma, nonostante tutte le fatiche del caso la prima giornata di Coppa Davis non porta sorprese dal punto di vista del punteggio: tra Croazia e Argentina è 1-1. Domani il pesantissimo doppio, con sia Cilic che Del Potro probabilmente in campo.

Juan Martin Del Potro - Argentina - Davis Cup 2016

Credit Foto Panoramic

Pronostici rispettati alla fine della prima giornata della finale di Coppa Davis 2016. Sul veloce indoor di Zagabria i due numeri 2 delle rispettive squadre non tradiscono le aspettative, ma sia Delbonis che Karlovic vendono comunque cara la pelle. Tre ore e 31 minuti la prima partita, quasi 3 ore e mezza la seconda. Cilic e Del Potro però portano via il prezioso punto a testa e spostano tutti gli equilibri sulle prossime due sfide: il doppio di sabato e il primo singolare di domenica proprio tra loro due e dove si potrebbe decidere questa Coppa Davis. Altrimenti spazio alla sfida tra i numeri 2, con un Karlovic che col suo servizio però e su questa superficie potrebbe essere un grosso, grossissimo problema per qualsiasi altro argentino. Ecco perché forse per i sudamericani il doppio di domani è un po’ più decisivo.

Marin CILIC b. Federico DELBONIS 6-3, 7-5, 3-6, 1-6, 6-2

E’ missione compiuta. Per entrambi. Da un lato Marin Cilic, che porta a casa un punto dato da tutti davvero per scontato; dall’altro per Federico Delbonis, che per alzare bandiera bianca impiega 3 ore e 31, obbligando l’avversario a una fatica inaspettata.
Chiamatela magia di Coppa Davis, che come ogni anno puntuale si va a registrare in ogni weekend e che come ogni anno si discute di voler riformare, ma la 3 giorni finale che regalerà l’Insalatiera a Croazia o Argentina parte sotto i migliori auspici.
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Croatia's Marin Cilic reacts during his match against Argentina's Federico Delbonis

Credit Foto Reuters

Il merito è soprattutto di Federico Delbonis, agnello sacrificale dato in pasto alla furia del numero uno croato Cilic, ma che nemmeno sotto 2 set a 0 e di fronte a una partita che sembrava più che mai scontata si è voluto arrendere.
Il match tra lui e Cilic era partito infatti esattamente come tutti avevano pronosticato, ovvero col croato a dettare legge col servizio su una superficie – veloce indoor – che poco si sarebbe dovuta adattare al terraiolo mancino sudamericano. Il risultato del resto era stato piuttosto netto nei primi due set: 6-3, 7-5… e tutto ben indirizzato verso il primo punto croato.
Delbonis però in campo non ha mai mollato un centimetro, e dal rilassamento di Cilic a inizio terzo ha saputo costruire una lenta rimonta, esaltandosi per una ventina di minuti con un mancino in grado di lasciar fermo un avversario in preda a una decisa crisi col rendimento della prima e un passaggio a vuoto che è rischiato di costare caro.
Delbonis ha piazzato così il 6-3 del terzo set ma soprattutto il netto 6-1 del quarto, con Cilic in crisi totale fino all’ultimo turno di servizio, lasciato sbagliando un clamoroso smash a rete che oltre ad obbligarlo al 5°, lo piazzava nella delicata situazione di dover servire per secondo.
Una trama che esaltata anche il tifoso d’eccezione Diego Armando Maradona, gran appassionato di tennis e già presente nella finale di Davis russa del 2006. Il supporto del Pibe non ha potuto far nulla però sul rientro di Cilic, che uscito dal tunnel ha ritrovato la luce al servizio e solidità negli scambi, tornando quindi a proporre il tipo di trama che aveva scritto piuttosto nettamente il punteggio dei primi due parziali, e che così ha fatto anche per il decisivo quinto.
Insomma, nessuna sorpresa nel punteggio e obiettivo raggiunto per entrambe le squadre. La Croazia si porta via il primo punto come da aspettative… ma l’Argentina è un po’ più contenta: Cilic, che dovrà giocare anche domani nel doppio, si è già fatto 3 ore e mezza di corsa.

Juan Martin DEL POTRO b. Ivo KARLOVIC 6-4, 6-7(6), 6-3, 7-5

Se Delbonis lotta 3 ore e mezza, Karlovic non si è certo venduto a meno. A quasi 38 anni il gigante croato ha messo in campo tutta l’esperienza e le bordate al servizio del caso, offrendo una partita di assoluto livello e lavorando anch’egli ai fianchi il sembro fragile fisico di Juan Martin Del Potro.
Se escludiamo infatti il break preso a freddo nel primo game della partita – che è ovviamente poi costato il primo set –, Karlovic ha avuto il merito di lottare a lungo con Del Potro, vincendo un importantissimo secondo set in rimonta – era sotto 5-2 nel tie-break – e obbligando in buon Juan Martin a due ulteriori set di fatica.
Parziali dove Del Potro è stato abilissimo nel non perdere calma e concentrazione, rimanendo sì spesso impalato dai più di 30 aces complessivi dell’avversario, ma al tempo stesso lucido nel sfruttare le chance quando si sono presentate.
Queste sono riconducibili all’ottavo game del terzo set e all’undicesimo del quarto, quando i break chirurgi di Delpo hanno beffato i tentativi di discesa a rete di Karlovic, lasciando al veterano croato solo gli applausi del suo pubblico per lo sforzo profuso in campo.
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Juan Martin Del Potro (Argentine) lors de sa victoire contre Ivo Karlovic (Croatie) en finale de la Coupe Davis

Credit Foto AFP

Una prestazione molto positiva di Del Potro però, che obbligato da Karlovic a una partita molto delicata, ha anch’egli alzato l’asticella del rendimento al servizio, rendono lungo tutte le 3 ore e 18 della partita pan per focaccia alle sassate del croato.
Insomma, alla fine, i due numeri 1, come detto, non hanno tradito le attese, lasciandoci la certezza che questa finale di Coppa Davis sarà comunque decisa dallo scontro diretto tra loro due. Il vero appuntamento del week-end e, con ogni probabilità, il momento che ci dirà se la Croazia sarà in grado di fare 2 su 2 o se l’Argentina potrà finalmente sfatare la sua maledizione.
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