Djokovic, Fognini e Federer: gli Oscar 2018 ai protagonisti di un anno di grande tennis
Pubblicato 25/12/2018 alle 12:16 GMT+1
Un anno di tennis vissuto attraverso i protagonisti più illustri: la stella è indubbiamente Novak Djokovic, campione ritrovato dopo un periodo buio e nuovo solido numero 1 del mondo. La sorpresa Marco Cecchinato che proprio contro quel Djokovic in ascesa ha regalato all'Italia il momento più emozionante al Roland Garros, insieme all'elogio per l'inossidabile Roger Federer.
La stella: Novak Djokovic
Il protagonista indiscusso del 2018. O meglio, della seconda parte del 2018. Perché non si era mai visto nessuno tornare così rapidamente dagli inferi tennistici al paradiso. Da Wimbledon in poi si è preso praticamente tutto: due slam, il carreer golden master e la posizione di n°1 della classsifica ATP. Trentacinque partite vinte su trentotto e un finale da copertina. Che ritorno.
La sorpresa: Marco Cecchinato
Senza dubbio il nome più sorprendente della stagione. Perché nessuno – ma proprio nessuno – si poteva aspettare una tale prestazione in un torneo dello slam. E soprattutto perché in una stagione che alla fine è ancora ascrivibile all’epoca dei ‘soliti noti’, non è evento così comune vedere qualcuno completamente fuori dai radar arrivare così in alto in un torneo dello slam. La sua semifinale a Parigi resta la cosa più sorprendente della stagione tennistica.
Il giovane: Naomi Osaka
L’altra grande sopresa dell’anno è stata senza dubbio quella di Naomi Osaka, vincitrice dello US Open femminile. Una giovane che era nei radar da qualche tempo ma la qualità della performance lungo le due settimane newyorchese è stata impressionante. Come ha saputo gestire poi tutto il teatrino messo su dalla Williams è sintomo di strepitosa concentrazione: una carattertistica sempre più in via d’estenzione tra le nuove generazioni. E dunque complimenti a una ragazzina che ha solo 21 anni e di cui sentiremo ancora parlare.
La delusione: Grigor Dimitrov
Da Maestro ad alunno bocciato nel tennis è davvero un attimo. Specilamente quando di nome fai Grigor Dimitrov, la più grande delusione tennistica di questo 2018. Un anno fa si affacciava alla nuova stagione fresco di trionfo alle Finals. Quest’anno alle Finals nemmeno ci è arrivato. Ad esclusione dei quarti di finale in Australia e di un buon torneo a Monte Carlo, non ha praticamente combinato nulla. Stagione chiusa con ‘zeru titoli’ (cit.) e un passo dal finire fuori dalla Top20. Le premesse erano state ben altre.
L’italiano: Fabio Fognini
Cecchinato escluso, che merita un discorso a parte, il miglior italiano è stato senza dubbio Fabio Fognini. Il ligure ha giocato la miglior stagione di sempre e ha vinto come mai aveva fatto in carriera. La contraddizione è che in pieno stile Fognini, nonostante tutto ciò, c’è spazio per avere l’amaro in bocca. Con qualche scelta diversa in estate e un po’ meno sfortuna nella fase finale di stagione sarebbe potuto andare alle ATP Finals.
Il veterano infinito: Roger Federer
Qualcuno dice che l’età sia solo un numero e Roger Federer è probabilmente il miglior spot che possa esistere per i seguaci di questa teoria. Il fenomeno svizzero ha rivinto uno slam, ha incantanto e ha messo come sempre lo zampino nelle partite più belle della stagione. Poco altro da aggiungere che non sia già stato detto, scritto, ripetuto. L’ennesima perla di un protagonista che da vent’anni disegna tennis e scalda i cuori di chiunque in giro per il mondo.
Il momento più emozionante: quarti di finale Roland Garros, Cecchinato batte Djokovic
Da italiani è senza dubbio stato quello il momento più emozionante dell’intera stagione. Quella partita, quel passante, quella vittoria. Un italiano in semifinale di un torneo dello slam a 40 anni esatti dall’ultima volta con Corrado Barazzutti. Una partita magica al termine di 10 giorni di assoluta passione tennistica. Un tennista in grado di emozionare ed emozionarsi.
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