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Infortunio Berrettini, parla il coach: "Matteo reagirà. Davis? Ci tiene tantissimo"

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Aggiornato 25/10/2022 alle 14:53 GMT+2

TENNIS - Le parole di Vincenzo Santopadre dopo l'infortunio al piede e il forfait a Vienna: "Dev’essere orgoglioso di com’è riuscito a superare i propri limiti sin dai primi risultati ottenuti. Ha fatto passi da gigante e sono fiero di lui"

Vincenzo Santopadre

Credit Foto Getty Images

Un nuovo infortunio, questa volta al piede, ha costretto Matteo Berrettini a dare forfait all'Atp 500 di Vienna e, di fatto, ad uscire dalla corsa alle Nitto Atp Finals di Torino. Una stagione comunque positiva per il tennista romano che con appena tredici tornei complessivi giocati è attualmente numero 14 del mondo. Quest’anno ha vinto due titoli (Stoccarda, Queen’s), raggiunto due finali (Gstaad e Napoli) più una semifinale (Australian Open) e un quarto di finale Slam (Us Open). Il Corriere dello Sport ha intervistato il suo coach, Vincenzo Santopadre, anche alla luce delle parole di Matteo in conferenza stampa dopo il k.o. contro Musetti in finale a Napoli:
"I medici ci hanno rassicurato, non è un problema grave. È un fastidio al piede sinistro. Matteo farà da subito terapie per cercare di esser pronto per il rush finale della stagione. È importante che ogni tanto si interroghi, soprattutto nei periodi più bui. Matteo è un ragazzo profondo e questo tipo di esternazione fa parte del suo modo di essere. Questa caratteristica lo ha portato quotidianamente a reagire e a ricercare la miglior versione di se stesso. Nonostante la drammaticità sportiva del momento, l’ha presa con la giusta filosofia. Non possiamo certamente lamentarci con madre natura, anzi dovremmo ringraziarla. Diversamente non sarebbe arrivato dov’è adesso. Pochi ragazzi hanno la sua dedizione al lavoro e questa spiccata capacità d’analisi e di autocritica. Dev’essere orgoglioso di com’è riuscito a superare i propri limiti sin dai primi risultati ottenuti. Ha fatto passi da gigante e sono fiero di lui".

Sui risultati della stagione

"I numeri difficilmente mentono, anche se si possono interpretare. Il grande giocatore è quello che pur non essendo al top riesce a mantenere una grande costanza di rendimento. Se andiamo a vedere la media punti e il rapporto tra tornei giocati e classifica, Matteo è sicuramente fra i migliori al mondo. È innegabile, a noi tutti piacerebbe vederlo giocare in maniera continua per vedere fino a dove potrebbe spingersi. Con questi stop and go frequenti che avrebbero messo al tappeto chiunque, per tanti versi è stata una stagione positiva se l’analizziamo nella complessità del suo insieme".

Sulle Finals di Coppa Davis

"Purtroppo prima di Bologna non se l’era potuta godere mai appieno quest’esperienza. Questa è una competizione a cui tiene tantissimo per diverse ragioni. A Matteo piace mettersi in gioco e prendersi le proprie responsabilità. Inoltre credo che sia un valore aggiunto far parte di un team in cui sai di avere un ruolo importante e con cui condividi tempo e sudore".
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