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Nadal-Djokovic, l'equilibrio sul rosso si sposta

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 11/05/2015 alle 12:52 GMT+2

Lo spagnolo continua a perdere punti e posizioni in classifica ora è il n. 7, mentre il serbo arriva a Roma fresco e pronto a ragionare eventualmente su un traguardo importante: il career slam

Djokovic-Nadal, acte 43.

Credit Foto AFP

Rafael Nadal perde a Madrid la finale con Andy Murray. E' un segnale bruttissimo per lo spagnolo: Murray non è di certo uno specialista della terra battuta e infatti questo, in carriera, è il suo secondoo titolo su questa superficie. Che Murray sia migliorato sul rosso non c'è dubbio, perché prima di quest'anno non aveva mai vinto (il suo primo successo è stato a Monaco, ad aprile), ma in teoria sulla carta il maiorchino dovrebbe essere più forte.
UN NADAL QUASI IRRICONOSCIBILE - Eppure, lo scozzese, come si dice in gergo, gliele ha suonate, vincendo in due set per 6-3 6-2 in un match non troppo combattuto. Con questa sconfitta Nadal, che nel 2014 aveva vinto, perde 400 punti ATP e fa un clamoroso salto indietro nel ranking mondiale. Lo spagnolo ora, da numero 4, è il numero 7 del mondo, perde quindi tre posizioni e viene superato da Milos Raonic, Tomas Berdych e Kei Nishikori. Se pensiamo che l'obiettivo dello scorso anno, per sua stessa ammissione, era inseguire la prima posizione in classifica, ora è chiaro che le sue ambizioni devono essere notevolmente ridimensionate. Ormai sembra chiaro che il Nadal di adesso non è più l'imbattibile Nadal re della terra battuta e le recenti performance, per esempio, di Fabio Fognini contro di lui ne sono la riprova.
SI APRE UNO SPIRAGLIO PER DJOKOVIC - Sicuramente Nadal resterà nella leggenda del Roland Garros, avendolo vinto ben 9 volte, ma quest'anno probabilmente per lui il torneo sarà tutto in salita. Ormai gli avversari sanno che ha dei punti deboli e se una leggenda della terra come lui diventa semplicemente un avversario come altri da battere, allora inevitabilmente salgono le quotazioni di Novak Djokovic.
IL CAREER SLAM NEL MIRINO - Il serbo, infatti, sta dosando sapientemente le forse, alternando fasi da tennista numero 1 del mondo a periodi di uomo di casa e papà a tempo pieno. E questo sembra proprio, per lui, l'anno dell'"ora o mai più". Con Nadal in difficoltà, questo infatti può essere seriamente l'anno del primo grande obiettivo di Nole: il career slam. Nole arriva fresco a Roma e al Roland Garros può fare davvero bene. Lo slam parigino, del resto, è l'unico che gli manca per entrare in un olimpo cui gli avversari Nadal e Federer già appartengono e in cui meriterebbe di entrare anche lui per costanza di risultati, forza fisica, tennis espresso e soprattutto tenuta mentale.
IL SOGNO DEL GRANDE SLAM E' POSSIBILE - Il passo successivo sarebbe il Grande Slam, ma ovviamente è troppo presto per parlarne; certamente, con la vittoria a Melbourn, il primo dei quattro mattoncini è posato. In questa situazione, comunque, per quanto visto finora in stagione, ormai Nole in questo momento è davvero il numero 1, senza rivali, e la sensazione è che solo lui possa essere l'artefice delle proprie fortune, indipendentemente da chi si trova dall'altra parte della rete. In ogni caso, mai dare Nadal per finito, perché negli anni ha dimostrato di essere pieno di risorse. Certamente, ora, il favorito non è più lui, gli equilibri si spostano e la stagione sul rosso si fa ancora più avvincente.
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