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Roger Federer: "Il tennis non è la mia intera identità, non credo di averne bisogno"

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Aggiornato 12/07/2022 alle 11:27 GMT+2

TENNIS - "Non credo di aver bisogno del tennis. Sono felice delle piccole cose, come quando mio figlio fa qualcosa di giusto e quando mia figlia torna a casa con un buon voto. Il tennis non è la mia intera identità." Così Roger Federer in un'intervista a cuore aperto.

Roger Federer

Credit Foto Getty Images

Roger Federer si è confessato in un'intervista molto interessante al quotidiano olandese Algemeen Dagblad, utile per avere una sua visione più chiara del suo futuro dopo il tennis. Il fenomeno di Basilea sta intanto proseguendo il suo percorso di recupero dall'infortunio che lo sta tenendo lontano dai campi in questo tormentato 2022. Un 2022 da "spettatore", come accaduto in occasione di Wimbledon e di quel suo cammeo indimenticabile sul Centre Court.
"Se non sei più competitivo, allora è meglio smettere. Non credo di aver bisogno del tennis. Sono felice delle piccole cose, come quando mio figlio fa qualcosa di giusto e quando mia figlia torna a casa con un buon voto. Il tennis non è la mia intera identità. Voglio continuare ad avere successo e mettere molta energia negli affari, probabilmente dando più di quanto dovrei a volte, ma questo può essere fatto anche al di fuori dello sport. So che una carriera professionale non può durare per sempre e va bene così"

Wimbledon e la vita oltre il tennis

"Quest'anno è stato molto strano guardarlo in Tv, dato che ho sempre partecipato dal 1998. Sono stato in viaggio per così tanto tempo che è stato bello vivere un po' più di pace, come già accaduto a causa del Covid. Mi ha dato l'opportunità di organizzare selettivamente i miei viaggi e stare più spesso in alcuni posti. Molti amici venivano sempre a trovarmi, ho potuto ribaltare questa situazione. L'itinerario tennistico a volte era eccessivo, soprattutto perché dovevo organizzarlo anche per i bambini. È bello prendersi una pausa adesso, anche per loro. Abbiamo amici in tutto il mondo: per esempio alcuni a New York e Melbourne non li vediamo da alcuni anni Posso onestamente dire che sono molto felice a casa. È un grande vantaggio poter fissare un appuntamento per un martedì mattina tra tre settimane e che posso davvero farlo senza che la realtà mi sorpassi. A volte ci manca viaggiare per il mondo e ovviamente a me manca lo sport. Ma sento che la vita a casa, in modo diciamo normale, è anche bella"
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