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Tennis, Caso Peng, la WTA insiste: "Lasci Cina o parli in videoconferenza"

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Pubblicato 21/11/2021 alle 15:55 GMT+1

TENNIS - Il ceo Steve Simon mantiene una posizione intransigente, nonostante i video diffusi in rete: "La WTA è a un bivio con la Cina"

Shuai Peng

Credit Foto Getty Images

La vicenda Peng Shuai continua a far discutere il mondo dello sport e non solo. Mentre in rete spuntano video e foto di terze parti che ritraggono la tennista a casa, al ristorante e alla presentazione delle Fila Kids Junior Tennis Challenger Finals di Pechino, il ceo della WTA (l'associazione del tennis femminile) Steve Simon, punta ad una maggiore trasparenza da parte della Cina ("Non è chiaro se sia libera, in grado di prendere decisioni e intraprendere azioni da sola, senza coercizioni o interferenze esterne"). In una lettera ufficiale inviata all'ambasciatore cinese negli Stati Uniti, la Wta esige prove inconfutabili sullo stato di salute dell'ex n° 1 del mondo nel doppio, che lo scorso 2 novembre ha accusato sui social l'ex vice-premier Zhang Gaoli di averla costretta ad avere un rapporto sessua.

Il contenuto della lettera della Wta

“Per far sì che la situazione si risolva in maniera soddisfacente ho due richieste. Primo, deve esserci una verifica indipendente e verificabile del benessere di Peng Shuai. Chiedo quindi che le sia permesso di lasciare il Paese o di parlare in videoconferenza con me, senza che nessun altro sia presente, a meno che non venga richiesto da Peng Shuai. Secondo, l’accusa di aggressione sessuale è seria. […] È importante che queste accuse siano investigate in maniera equa, esaustiva e trasparente senza censure. Qualunque altra soluzione sarebbe un passo indietro per i diritti delle donne e per la giustizia”.
“Se le nostre due richieste non vengono onorate, non avremo altra scelta se non considerare seriamente se sia il caso di tornare a giocare in Cina. Se Peng Shuai non è al sicuro, libera di andare dove desidera o parlare liberamente, nessuna delle nostre giocatrici può essere al sicuro in Cina. E se le accuse di Peng Shuai non sono investigate in maniera adeguata, ciò sarebbe fonte di grave preoccupazione per tutta la WTA. In altre parole, la WTA è a un bivio con la Cina”.
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