Gli highlights della notte: Nadal è fuori! Lucas Pouille firma la sua impresa storica

Ripartiamo dalla fine. 6-6 nel tie-break del 5° e decisivo match. Quattro ore di lotta. Pouille risponde corto, la palla rimbalza al centro del campo, Nadal ha tutte le soluzioni possibili: dritto lungolinea, dritto a sventaglio classico verso l’incrocio delle linee… rete. Lo spagnolo aveva appena annullato 3 match point consecutivi, ma sulla prima grande chance affossa il dritto con un colpo che poche volte lo si è visto sbagliare nella sua carriera. Il quarto match point, per il francese, è quello buono e arriva con un vincente di dritto. Nel tie-break finale c’è tutto il sunto di una partita davvero di grande livello. Un match che ha registrato per entrambi un saldo positivo tra vincenti ed errori non forzati, ma che ha vinto quello che – udite-udite – ha avuto meno paura di perderla.

A un anno esatto dalla sconfitta con Fabio Fognini, Rafa Nadal deve registrare ancora una volta una ko pesantissimo più che per la classifica (o per il torneo), per morale e ambizioni personali. Lo spagnolo, avanti di un break anche nel 5° set, si è fatto riprendere quando tutto sembrava ormai indirizzato verso il suo angolo. Grande merito però va concesso al ragazzino Lucas Pouille, che a 22 anni ha dimostrato qualità, testa, valore e tanti attributi. Il suo successo, arrivato comunque a suon di bordate di dritto e rovescio, gli varrà da lunedì prossimo l’ingresso certo in Top20; ma soprattutto vale alla Francia un semifinalista certo. Tra lui e Gael Monfils uscirà infatti il giocatore che sfiderà uno tra Djokovic o Tsonga in semifinale. Insomma, tre francesi su quattro in questo lato del tabellone. Quello transalpino sì che è un movimento in salute. Chapeau à le cousin.

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Chi di voi è sbarcato negli Stati Uniti e in particolare all’aeroporto principale di New York sa di cosa stiamo parlando; per tutti gli altri che non hanno avuto questo privilegio, invece, una rapida spiegazione: l’ufficio controlli più solerte del pianeta; un’oretta di coda minimo. Solo loro sembrano avere le carte in regola per trattenere in qualche modo Angelique Kerber, tennista che al momento è fuori categoria anche per una con le capacità balistiche di Petra Kvitova. La ceca ci ha provato in tutti i modi, specialmente nel secondo, quando con 25 vincenti ha preso in mano il comando del gioco e provato a spingere fuori campo in tutti i modi il muro tedesco. Un nulla di fatto. Con un totale di 8 gratuiti in 2 set e in un’ora e mezza di partita, la Kerber si è dimostrata intransigente quasi come l’altra Angela di Germania respingendo a oltranza – anche da inginocchiata – tutti i tentativi della ceca… che alla fine ha terminato con lo sbagliare di più e lo sbagliare per prima. Insomma, grazie al 6-3, 7-5 sarà la giocatrice più in forma dell’anno ad affrontare la nostra Robertina Vinci nei quarti di finale. E considerando lo stato di forma fisico della tarantina, la scalata ha lo stesso coefficiente di difficoltà – se non superiore – del match con Seran Williams dello scorso anno. Servirà un altro miracolo.

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Dopo una giornata lunga e ricca sul centrale, ci pensa Novak Djokovic a mandare tutti a letto. Preoccupati per un match iniziato alle 22:20 della domenica sera newyorchese, il numero 1 del mondo si dimostra il primo interessato a raggiungere il prima possibile casa e al britannico Kyle Edmund non lascia che le briciole. Il classe ’95 Edmund dimostra di essere un buon prospetto con dei colpi molto interessanti, ma per ora giocare su questo palcoscenico e contro questo avversario è ancora un test fuori portata: 6-2, 6-1, 6-4 il finale. Per Djokovic, come anticipato, c'è Tsonga.

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