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Matteo Berrettini è storico! Travolge Rublev e vola ai quarti degli US Open

Fabio Disingrini

Aggiornato 02/09/2019 alle 23:40 GMT+2

Berrettini da record! Matteo è il primo tennista italiano a centrare i quarti degli US Open da quando si gioca a Flushing Meadows: Corrado Barazzutti disputò la semifinale nel 1977, ma era l'erba di Forest Hills. Berrettini cancella Andrey Rublev in 3 set di tennis strepitoso (6-1, 6-4, 7-6 ) ed entra per la prima volta fra i migliori 8 di uno slam: affronterà il vincente di Monfils-Andujar.

Matteo Berrettini of Italy reacts during his Men's Singles fourth round match against Andrey Rublev of Russia on day eight of the 2019 US Open at the USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 02, 2019 in Queens borough of New York City.

Credit Foto Getty Images

Berrettini da record! Matteo è il primo tennista italiano a centrare i quarti degli US Open da quando si gioca a Flushing Meadows: Corrado Barazzutti disputò la semifinale nel 1977, ma era l'erba di Forest Hills. Per capire meglio la portata dell'evento, è solo la seconda volta italiana ai quarti di uno slam sul veloce dopo Cristiano Caratti agli Australian Open del 1991. Berrettini cancella Andrey Rublev in 2 ore di tennis semplicemente strepitoso - 6-1, 6-4, 7-6 (6) - ed entra per la prima volta fra i migliori 8 di uno slam: affronterà il vincente di Monfils-Andujar.
Berrettini ha dominato il match a partire dalla certezza granitica del servizio: un colpo potente, vario e preciso che offre fin da subito la migliore soluzione offensiva a portata di dritto. Un dritto alla Del Potro perché stasera vogliamo proprio esagerare. Ma non esageriamo a dire che il suo rovescio migliora ogni volta che gioca - sia in slice di copertura, che piatto a generare vincenti - là dove la diagonale di sinistra non cede più. Aggiungiamoci le smorzate perché stasera ne ha messe tre squisite: la prima per prendersi il secondo set-point; la seconda di rovescio nel cuore dell'ultimo parziale; l'ultima a dare la svolta decisiva del tie-break. La ciliegina è il il lob che, sulla riga, ha sconsolato Rublev a braccia larghe già prima di un tie-break giocato contro servizio fino al 3/2: Berrettini ha avuto 2 match-point e il secondo è stato strepitoso in cambio di dritto lungolinea.
Merito del suo tennis fitto, bello e vincente anche grazie al suo coach Vincenzo Santopadre, che ha studiato il match contro un avversario esplosivo fino al quarto/quinto colpo con la sua velocità d'esecuzione e le accelerazioni d'anticipo. Qui nasce l'importanza delle variazioni in slice, del gioco di rimbalzo, del carattere difensivo, delle risposte vincenti, della nuova misura del rovescio. Nel primo set, Matteo strappa la battuta due volte e nell’unico game vinto da Rublev arriva a 2 palle break. Nel secondo parziale, Berrettini sale 3-1 e vince 15/17 punti con la prima in campo: sarà una percentuale ancora altissima (49/58) dell'84% a fine partita. Nel terzo set l'unico neo: il doppio fallo che gli è costato il solo break, ma servendo per il match.
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Matteo Berrettini ha vinto in questo US Open il suo primo match negli slam veloci: una settimana dopo, è ai quarti di finale di Flushing Meadows.

Credit Foto Getty Images

Meglio dei primi tre turni - in 4 set contro Gasquet, Thompson e Popyrin - e oggi contro un tennista di assoluto spessore che qui a New York giocò i quarti da teen-ager (2017) e quest'estate sul cemento americano, a Cincinnati, ha battuto Wawrinka e Federer in rapida successione. Le mille luci di New York baciano Matteo nell'anno in cui ha battuto il primo top-ten (Zverev) nella sua Roma e vinto su tutte le superfici: a Budapest (terra battuta) e Stoccarda (erba) ma anche sul cemento di Phoenix.
È una cosa folle. Non riesco a crederci, ringrazio la mia famiglia che sorride e piange per me. Ho usato tutte le armi a mia disposizione per giocare questa partita e per ora sono solo felicissimo, poi domani capirò meglio cos'ho fatto. (Matteo Berrettini)
Per questo, al netto dell'elemento naturale del nostro tennis, con queste nette attitudini da big-server e colpitore di dritto, sapevamo che Matteo non si sarebbe più nascosto nemmeno sul veloce americano: e pensare cha alla vigilia degli US Open qui non aveva mai vinto un match. Quasi di dimentichiamo che s'è giocato indoor dove, nel precedente di Marsiglia, aveva vinto Rublev col suo celebre timing sulla palla. Ecco perché esageriamo: perché Berrettini è stato puramente magico.
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US Open: Matteo Berrettini-Andrey Rublev 6-1 6-4 7-6, gli highlights

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