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US Open, il 15 giugno il verdetto: tutti gli scenari possibili

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Pubblicato 10/06/2020 alle 23:42 GMT+2

400 persone su Zoom, in una riunione durata 3 ore e 36 minuti, hanno espresso i loro pareri discordanti: c'è una spaccatura nel mondo del tennis e Djokovic è il capofila di coloro che vogliono boicottare gli US Open. In attesa della sentenza definitiva, chiariamo tutte le posizioni.

Novak Djokovic

Credit Foto Getty Images

E' appena finito lo zoom per i giocatori dell'ATP e ho sensazioni contrastanti. Gli animi saranno molto caldi nella nostra organizzazione nei prossimi due giorni immagino...
L'insider è Lucas Lacko, tennista slovacco numero 172 del mondo che in realtà non rivela nulla di definitivo, ma ci racconta in due tweet quanto successo nelle "stanze" dell'ATP. Ovviamente ognuno era a casa sua e la riunione odierna si è svolta su Zoom, ma intanto c'è già il sentore che qualcosa si sta muovendo.
400 persone nella stanza. Durata 3 ore e 36 minuti. Molti gli argomenti discussi tra cui la proposta della USTA che è già pubblica. Molti input da parte dei giocatori. 5 giorni per la decisione
Il destino del tennis, per quanto riguarda questo sfortunato 2020, si deciderà in queste ore, come del resto vi avevamo anticipato, per poi arrivare a una sentenza ufficiale il 15 giugno. Nelle quasi quattro ore di riunione si è parlato principalmente dei tornei del circuito americano, quelli più urgenti, calendario alla mano, in vista del prossimo agosto. Su tutti i tornei spiccano gli US Open, Slam che finora ha sempre mantenuto la sua prima data (31 agosto-13 settembre).

La proposta della USTA

A cosa si riferisce Lacko? La proposta della USTA è nota. L’unica certezza, al momento, resta la disputa dei match senza pubblico ma la USTA ha pensato proprio a tutto. Prima della partenza test per il Covid-19 - tampone o esame sierologico - che, sembra scontato dirlo, deve assolutamente dare esito negativo. Staff ridotto per i giocatori con il torneo che fornirà loro massaggiatori, fisioterapista e ulteriori professionisti di cui potrebbero avere bisogno durante la loro permanenza negli USA. Per tutti i giocatori è prevista una sede di alloggio centralizzata onde evitare ulteriori spostamenti.
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Nadal: "Il tennis senza pubblico non ha valore, ma se dovrò giocare a porte chiuse mi adeguerò"

Non mancherà il controllo della temperatura ogni giorno per i partecipanti, così come l’accesso agli spogliatoi sarà previsto solo nel giorno della partita e non durante gli allenamenti. Ed è proprio sulle partite che arriva una delle novità più importanti: se i giocatori troveranno un accordo saranno al meglio dei 3 set. In campo solo adulti. Niente bambini a fare da raccattapalle a bordocampo e meno giudici di linea. Sarà un modo per testare, una volta in più, la tenuta e l’affidabilità della tecnologia con l’occhio di falco che sarà costantemente monitorato. Ma gli US Open hanno pensato proprio a tutto, anche ai viaggi con l’organizzazione di voli charter per ogni partecipante proveniente da Europa, Sud America e Medio Oriente.
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Nadal: "Se sarò allo US Open? Oggi non mi sentirei sicuro, ma fra due mesi magari situazione cambia"

Djokovic e Nadal boicottano gli US Open?

Questo è il famoso protocollo ritenuto troppo "estremo" da Novak Djokovic ed è così che si sta creando una spaccatura all'interno dell'ATP. Nel partito del serbo sembra esserci anche Rafa Nadal e molti potrebbero seguirli nel boicottare lo Slam americano.
Molti dei giocatori con cui ho parlato sono negativi sull’ipotesi di andare a giocare negli Stati Uniti. Allo stato attuale delle cose, è molto probabile che la mia stagione riprenda sulla terra all’inizio di settembre [Novak Djokovic]
Si è parlato anche di una riduzione del prize money, cosa che non può far piacere ai giocatori. Da quel che è emerso non ci dovrebbero essere le qualificazioni e alcuni rimangono restii sulla sede, mentre la stagione si concluderà comunque a novembre.
Il nostro sport non è come il calcio o altre discipline che si possono giocare in un solo Paese, nel tennis si mischiano persone che provengono da tutto il mondo, le complicazioni sono tante [Rafa Nadal]

La spaccatura

L’importanza (soprattutto economica) di tornare a giocare uno Slam per la gran parte dei giocatori e dell’indotto è tale da poter accettare di buon grado alcuni sacrifici. Dan Evans, come da sua abitudine, è andato dritto al punto: "Gli unici ostacoli sono quelli che derivano dalla tutela della salute di tutti i professionisti che lavoreranno a Flushing Meadows - ha puntualizzato il britannico -, dover andare a New York soltanto con il coach non mi sembra un buon motivo per non disputare il torneo". "Sempre meglio giocare che stare fermi" è invece il messaggio lanciato da Karolina Pliskova che ha anche aggiunto: "Giocare senza pubblico per noi ragazze non sarebbe un’esperienza del tutto inedita, ci siamo passate tutte".
Danielle Collins non le manda a dire a Novak Djokovic:
È facile quando qualcuno ha guadagnato quasi 150 milioni di dollari durante la sua carriera provare a dire alla gente cosa fare con i propri soldi, e poi rifiutare di giocare gli US Open!

Gli scenari possibili

  • Cincinnati e US Open entrambi a New York, senza qualificazioni, tabellone ridotto nel doppio
  • Cincinnati cancellato ma qualificazioni per gli US Open e tabellone normale in doppio
  • US Open annullati
Se si svolgono gli US Open:
  • Porte chiuse
  • 95% del montepremi del 2019
  • Giocatori chiusi in una bolla
Come riporta l'Equipe, in caso vennisse disputato il torneo, verrebbe creata una bolla per proteggere i protagonisti. I giocatori dovrebbero risiedere nelle vicinanze, mangiare sempre all'interno dell'impianto, indossare mascherine e seguire le regole per la distanza. Verrebbero testati più volte e, per quanto riguarda l'alloggio, l'hotel TWA presso l'aeroporto JFK potrebbe essere il prescelto per diventare lo "US Open Athlets Village".
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