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Basket, Eurolega: Milano gelata ad Atene: il Pana rimonta dal -20 e vince in overtime

Daniele Fantini

Aggiornato 01/04/2021 alle 23:21 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - La volata per il quarto posto dell'AX Armani Exchange Milano frena bruscamente nella trasferta di Atene: l'Olimpia tocca il +20 nel secondo periodo (22-42) ma subisce la violenta rimonta avversaria nella ripresa e cede 86-83 in overtime. Milano scivola a 20-13 in classifica e scala momentaneamente in quinta piazza in attesa della partita del Fenerbahçe di domani sera.

Ben Bentil, #50 of Panathinaikos Opap Athens competes with Zach Leday, #02 of AX Armani Exchange Milan during the 2020/2021 Turkish Airlines EuroLeague Regular Season Round 33 match between Panathinaikos Opap Athens and AX Armani Exchange Milan

Credit Foto Getty Images

Una metà da incorniciare. Un'altra metà da accartocciare e dimenticare al più presto. Anche perché, ormai, di tempo non ce n'è più. La trasferta di Atene, partita della verità dopo la bella vittoria di Belgrado valsa il pass matematico per i playoff, si trasforma in una trappola micidiale cambiando volto nell'intervallo lungo e ricalcando, in maniera strana e sinistra, lo stesso copione già visto nel match d'andata al Forum a inizio dicembre. In quell'occasione, Milano si sciolse dopo aver toccato il +15 nel secondo periodo. Questa volta, i punti di vantaggio evaporati sono 20 (22-42 al 17') e il ko arrivato in overtime, ma poco cambia. Il filo conduttore è identico: calo mentale quando la partita sembra destinata a essere condotta in porto senza sforzo, sofferenza della fisicità avversaria, sfiducia generale che frena l'attacco e spezza le collaborazioni difensive.
I numeri non sono sempre un indicatore affidabile, ma in questo caso parlano chiaro. La ripresa recita un eloquente 41-24 pro Pana. Il 7/15 dall'arco con cui Milano vola sul +17 all'intervallo lungo si tramuta in uno stentato 9/33 finale, comprese le due triple sbagliate da Punter e Shields per chiudere i conti nei regolamentari e quella pazza sparata da Datome a fil di sirena che, in maniera altrettanto rocambolesca, avrebbe potuto forzare un secondo prolungamento. Nel mezzo, tante carte mischiate, ma con lo stesso risultato negativo. E i fantasmi visti nella metacampo offensiva nelle ultime sconfitte contro Barcellona e Baskonia riemergono dall'angolo buio dove Milano sperava di averli confinati dopo Belgrado.
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Rodriguez dietro-schiena: champagne Olimpia Milano ad Atene

L'assenza prolungata di Malcolm Delaney unita all'infortunio (coscia destra) che toglie Michael Roll dallo scacchiere nella ripresa rompono l'equilibrio del primo tempo. Sergio Rodriguez (10 punti, 5 assist) crea a sprazzi, soffrendo nelle letture sui cambi sistematici e, soprattutto, nel contenimento del pallone, con ovvie necessità di extra-rotazioni pericolose in difesa. E nemmeno il quintetto pesante, con Kyle Hines traghettatore, dà frutti differenti: i ritmi bassi fanno il gioco del Pana che, ripresa fiducia con un terzo periodo duro e fisico, toglie ossigeno a un attacco che smarrisce tutta la fluidità e la coralità vista nella prima metà di gara.
La rimonta prosegue, così, inesorabile, alimentata dagli alley-oop per Georgios Papagiannis (14), dalla poliedricità di Ioannis Papapetrou (14), dalle pugnalate di Mario Hezonja (17 prima di accomodarsi in panchina per cinque falli) e dal fisicaccio di Ben Bentil in vernice (16), forse il più fastidioso di tutti. Poi arrivano gli ex accantonati, con il dente avvelenato. Non tanto il rientrante Nemanja Nedovic (una tripla in 11' dopo nove gare saltate per infortunio), quanto uno Shelvin Mack in versione torello e pronto ad aggredire ogni minimo spiraglio sul perimetro (11 punti, 4 assist) e un Aaron White riemerso dalle tenebre proprio nel momento cruciale (9+6 rimbalzi).
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La magia in sottomano di Rodriguez fa sorridere anche Messina

Nonostante i tanti errori, Milano ha comunque più chance di artigliare la partita, ma quei tiri che una ventina di minuti prima sarebbero entrati quasi a occhi chiusi, ora fanno risuonare soltanto i ferri, in un clima di sfiducia collettiva. Punter lascia per strada il tiro libero della possibile vittoria, Rodriguez e LeDay non si intendono sull'ultima rimessa e, in overtime, l'inerzia è tutta sulle vele del Pana. Senza alcuna pressione sulle spalle, i Greens costruiscono un break iniziale con le triple di Mack, Hezonja e Papapetrou (81-73), ognuna pesante come un macigno. Ma la partita è talmente bizzarra che l'Olimpia, dopo aver scongelato anche Cinciarini e Moraschini dal fondo della panchina, costruisce dal nulla un contro-parziale impensabile in una manciata di secondi. C'è vita per il tentativo della disperazione di Datome, ma il ferro, ancora una volta, è nemico.
Scivolata a 20-13in classifica, Milano scala in quinta posizione in attesa del big-match di domani sera (venerdì) tra Fenerbahçe e Barcellona. In caso di sconfitta della formazione turca, l'Olimpia avrà ancora chance di difendere il quarto posto con annesso vantaggio del fattore campo nei playoff nell'ultima gara di regular-season: venerdì 9 marzo sarà il lanciatissimo Anadolu Efes Istanbul (11 vittorie nelle ultime 12 gare) a calcare il parquet del Forum.

Panathinaikos Opap Atene-AX Armani Exchange Milano 86-83 OT

  • Panathinaikos: Sant-Roos, Bochoridis, Papapetrou 14, Mitoglou 2, Papagiannis 14; Mack 11, Auguste, Hezonja 17, Nedovic 3, White 9, Bentil 16. N.e.: Kaselakis. All.: Kattash.
  • Milano: Roll, Punter 13, Micov 15, LeDay 12, Hines 2; Moraschini, Rodriguez 10, Tarczewski 12, Cinciarini, Shields 12, Brooks, Datome 7. All.: Messina.
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