Europei femminili 2023, Belgio-Italia 72-64: report e tabellino, le Azzurre sognano ma cedono nel finale

Battere il Belgio, contender per il titolo e reduce da 92 punti di scarto rifilati alle avversarie nelle prime due uscite, è una mission impossibile. Eppure, contro ogni pronostico assennato, l'Italia fa corsa di testa all'inizio del quarto periodo. È un +4 conquistato dopo un lungo inseguimento, condotto sempre a testa alta. Costruito su una difesa che concede soltanto 11 punti nei primi 13' di ripresa. È un +4 che fa sognare. Che fa intravedere anche il miraggio del primo posto nel girone, buono per qualificarsi direttamente ai quarti di finale. Ma che si scontra, in realtà, sulla corazza di uno squadrone cinico, letale ed esperto. Trascinato da fuoriclasse assolute del gioco.

Quando gli allarmi suonano a ripetizione, il Belgio si affida alle sue star. Emma Meesseman (20 punti, 9 rimbalzi, 5 assist) gioca una partita totale. Julie Vanloo (23 con 5/9 da tre) ha la carabina sempre pronta a sparare. Kyara Linskens (13) occupa con stazza e forza il verniciato. E Julie Allemand (11 assist) regala trattati di gestione di palla e ritmo da antologia. Basta un attimo. Due spingardate consecutive di Meesseman e Vanloo perché il Belgio rimbalzi con un contro-break letale di 10-0 alla metà del quarto periodo. E perché le Azzurre, fino a quel momento eroiche, scivolino su confusione e frenesia. Il team di coach Rachid Meziane si prende con merito il primo posto nel Gruppo B. Mentre l'Italia dovrà passare attraverso la ghigliottina degli spareggi. Avversaria e posizione finale nel girone saranno però note soltanto in serata.

Eppure, di fronte alla sconfitta, l'Italia ritrova se stessa. Lontanissima parente della squadra ondivaga e insicura vista all'esordio contro la Repubblica Ceca. La difesa, affinata nella bella vittoria di venerdì contro Israele, è un'arma funzionante. E il sistema offensivo si slega finalmente dalla stretta dipendenza da Cecilia Zandalasini. La stella della Virtus, reduce dal suo career-high da 33 punti, ne scrive 11 con 4/15 dal campo, costantemente braccata dalla difesa belga. L'Italia si aggrappa così alla partita all-around di Olbis Andrè (17 punti, 11 nel solo primo quarto, e 4 recuperi) e al sangue freddo di Jasmine Keys (10+6 rimbalzi), deliziosa nelle esecuzioni in pop. Lorela Cubaj (5+3 rimbalzi) cementa bene il front-court dalla panchina. Franesca Pan (6) e Laura Spreafico (8) danno solidità sul perimetro. E anche la regia funziona dopo le fluttuazioni delle prime due gare. Mariella Santucci (5 assist) viene ancora preferita nello starting-five. Ma, di fronte a una comparsata poco colorita di Matilde Villa, è Costanza Verona (4+6 assist) a recuperare terreno nelle gerarchie, sfoderando minuti di intelligenza e personalità.

Non è l'Italia frizzante vista contro Israele, capace di segnare il record storico negli Europei per triple realizzate (13/25). Anzi, il tiro dall'arco si rivela arma spuntata (5/22, 23%). Ma è un'Italia corale, solida e strutturata. Che mostra di essere gruppo per la prima volta in questo torneo. È l'Italia che ci aspettavamo debuttare in questo modo contro la Repubblica Ceca, ma che, in realtà, ha avuto necessità di qualche giorno extra per trovare equilibri ed alchimie. Nel barrage di lunedì eviteremo la Spagna, ma sarà comunque una partita delicata e difficile. Senza domani. Le Azzurre hanno ritrovato lo spirito per affrontarla al meglio. Ora la parola finale andrà al parquet.