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NBA, LeBron e la difesa su Butler: come i Lakers hanno vinto gara-4

Daniele Fantini

Aggiornato 07/10/2020 alle 11:58 GMT+2

Dopo la sconfitta in gara-3 segnata dalla straordinaria prestazione di Jimmy Butler, i Los Angeles Lakers sono riusciti a trovare le contromisure difensive per limitare la stella dei Miami Heat grazie a un ottimo lavoro di Anthony Davis. In attacco, sono invece migliorate le letture e la gestione di LeBron James, molto brillante assieme a Rajon Rondo.

LeBron James #23 of the Los Angeles Lakers plays defense against Jimmy Butler #22 of the Miami Heat during Game Four of the NBA Finals on October 6, 2020 in Orlando, Florida at AdventHealth Arena

Credit Foto Getty Images

In una serie, nessuna partita è uguale all'altra. Il fascino sta negli aggiustamenti. In gara-2 abbiamo visto come l'attacco dei Lakers sia riuscito a smontare la difesa a zona di Miami, consigliando coach Spoelstra a non utilizzarla più nelle partite successive. In gara-3 abbiamo proseguito analizzando gli adeguamenti della difesa degli Heat per togliere il pallone dalle mani di James e Davis e il modo in cui Jimmy Butler sia riuscito a esporre i punti deboli della difesa gialloviola nel mid-range. Ora diamo un'occhiata ai temi tattici principali che hanno permesso ai Lakers di riprendere il controllo delle Finals nonostante il rientro di Bam Adebayo a centroarea per Miami: la difesa su Butler di Anthony Davis e l'ottima partita offensiva di LeBron James, ben spalleggiato da Rajon Rondo.

La difesa di Butler di Anthony Davis

Dopo essere stati torchiati in continue situazioni di post-up sui cambi difensivi in gara-3, i Lakers hanno scelto di utilizzare Anthony Davis come difensore primario su Butler, con la regola di passare dietro a ogni blocco cercando di evitare gli switch. Così facendo, LA ha tolto alla stella degli Heat la comfort-zone del mid-range sfidandolo ad affrontare le sue debolezze nel tiro da fuori: Butler non ha modificato il suo gioco e non è stato minaccioso per la difesa nelle rare occasioni in cui ha scelto di prendersi un tiro dall'arco (0/3), finendo con il ritrovarsi spesso il centro-area chiuso da Davis, avversario contro cui non ha possibilità di prendere vantaggi fisici in post-up.
Certo, talento, responsabilità e volume di palloni giocati gli hanno comunque permesso di mettere a referto 22 punti, 10 rimbalzi e 9 assist: numeri importanti ma nettamente inferiori a quelli di gara-3 (40 punti) e, soprattutto, molto lontani da quel dominio tattico con cui aveva controllato l'unica partita finora vinta da Miami. Nel complesso, l'intera difesa dei Lakers ha lavorato in maniera coordinata e intensa, rispolverando quella compattezza che l'ha contraddistinta per tutta la stagione: i 96 punti realizzati da Miami equivalgono alla peggior prestazione offensiva di squadra nell'intera post-season.
Un'azione difensiva dei Los Angeles Lakers su Jimmy Butler, con Anthony Davis che passa sotto il blocco per due volte consecutive
In figura: un'azione difensiva di Anthony Davis su Jimmy Butler. 1) Davis passa dietro al blocco di Crowder, conscio del fatto che Butler non prenderà il tiro da tre punti frontale. 2) Davis mantiene un'ottima posizione difensiva per togliere la possibilità a Butler di prendere vantaggio nel mid-range, mentre Caldwell-Pope resta accoppiato con Crowder togliendo a sua volta la chance di una tripla comoda sul pop. 3) Davis passa nuovamente sotto il secondo blocco di Crowder mentre Butler non prende il tiro da fuori. 4) Ancora una volta, Davis ha posizione difensiva per togliere a Butler il centro-area.

LeBron, Rondo e un attacco migliorato

LeBron James è stato il vero LeBron James, soprattutto nel secondo tempo, dove è stato capace di rimettersi in carreggiata a livello mentale dopo un primo periodo complicato e sporcato da ben 4 palle perse. The King ha migliorato le letture obiettivamente non buone della partita precedente e gestito l'attacco dei Lakers in maniera molto accorta assieme a un ottimo Rajon Rondo, già decisivo nel ruolo di equilibratore per attaccare la zona in gara-2: in generale, l'intero meccanismo offensivo gialloviola ha girato con cilindrata maggiore rispetto a quella balbettante della sconfitta in gara-3, riuscendo a imporre il proprio ritmo e costruendo buone conclusioni con una circolazione di palla eccellente.
Nel secondo tempo, e soprattutto nel finale, LeBron ha giocato in prima persona la quasi totalità dei possessi e i Lakers hanno sempre cercato di coinvolgere nell'azione i difensori più deboli, provando a forzare cambi con Tyler Herro e Duncan Robinson: James ha saputo leggere in maniera migliore le esitazioni della difesa anche in quei momenti di raddoppio e re-switch dopo il blocco che lo avevano molto infastidito in gara-3, mantenendo sempre l'attacco in situazione di vantaggio.
Un'azione offensiva dei Los Angeles Lakers che cerca di coinvolgere Tyler Herro e/o Duncan Robinson su LeBron James
In figura: un'azione offensiva dei Los Angeles Lakers per creare vantaggio per LeBron James da situazione di blocco di un giocatore esterno. 1) Rondo e Caldwell-Pope si preparano per salire dalla linea di fondo, coinvolgendo nell'azione due difensori inesperti e poco fisici come Tyler Herro e Duncan Robinson. 2) Rondo sale a bloccare Butler, Herro lavora in contenimento su LeBron. 3) Per un paio di secondi si concretizza un cambio difensivo che favorisce LeBron. 4) Butler sa che James può attaccare facilmente Herro dal palleggio e abbozza un ulteriore cambio difensivo, ma LeBron sfrutta il vantaggio per prendersi un buon tiro da tre punti frontale con spazio.
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