Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Basket, NBA Finals: il campione Steve Kerr e il debuttante Ime Udoka: di fronte due allievi di Gregg Popovich

Davide Fumagalli

Pubblicato 01/06/2022 alle 18:49 GMT+2

BASKET, NBA FINALS - La serie tra Golden State Warriors e Boston Celtics è anche la sfida tra due allenatori, Steve Kerr e Ime Udoka, che hanno lavorato assieme e sono entrambi "allievi" di Gregg Popovich. Simili ma dal curriculum diverso: Kerr è alla sesta finale in otto anni, Udoka è un debuttante assoluto dopo anni come assistente in varie franchigie.

Popovich dopo la 1336ª vittoria: "Questo record non è mio, è nostro"

Nella notte tra giovedì e venerdì scattano le NBA Finals 2022 con di fronte Golden State Warriors e Boston Celtics. La dinastia più recente contro la dinastia per antonomasia, ovvero Boston, capace di arrivare a 22 finali e di andare a caccia del 18esimo titolo. In copertina ci vanno le stelle, Stephen Curry da una parte e Jayson Tatum dall'altra, ma non è da meno il confronto a distanza tra i due allenatori, Steve Kerr e Ime Udoka.
Il primo, 56 anni, è arrivato alla sesta finale in otto anni sulla panchina dei Dubs e va a caccia del quarto titolo, lui che il primo lo ha vinto da debuttante assoluto nel 2015; il secondo, 44 anni, viene dalla prima stagione da capo allenatore, è a sua volta un "rookie" alle Finals, dopo nove anni da assistente tra Spurs, 76ers e Nets. Nonostante le differenze tra i due, su tutte il fatto che i Warriors vantano un'esperienza di 123 gare alle Finals contro le 0 dell'attuale roster dei Celtics, hanno molto in comune.

Figliocci di Gregg Popovich

Entrambi infatti, al pari di Mike Budenholzer, campione NBA nel 2021 coi Milwaukee Bucks, vengono dal "coaching tree" di Gregg Popovich, sono degli allievi del grande allenatore dei San Antonio Spurs, il più vincente nella storia della lega professionistica americana. Steve Kerr, dopo aver vinto il titolo da giocatore coi neroargento nella stagione 2002-03, ha lavorato come analista televisivo e poi come general manager ai Phoenix Suns all'epoca di D'Antoni e Nash, ma non ha mai nascosto di aver attinto a piene mani dagli insegnamenti di Popovich quando era ancora un giocatore, senza dimenticare ovviamente le lezioni di Phil Jackson ai Bulls.
Udoka, di chiare origini nigeriane, ha giocato lui pure con San Antonio tra il 2007 e il 2009, e poi nel 2010-11, e subito dopo aver appeso le scarpe al chiodo ha iniziato il percorso da allenatore proprio con gli Spurs. Dal 2012 al 2019 è stato al fianco di Popovich, poi è andato a Philadelphia nel 2019-20 da Brett Brown, altro ex assistente di Pop, e nel 2020-21 è stato coi Brooklyn Nets da Steve Nash e del general manager Sean Marks, anche lui ex giocatore e poi ex dirigente a San Antonio.
Con Popovich hanno lavorato entrambi, nello stesso staff, sia Kerr che Udoka, con la nazionale americana: prima nella fallimentare spedizione in Cina per la World Cup 2019, chiusa da Team USA con l'eliminazione ai quarti di finale, poi invece a Tokyo con la conquista della medaglia d'oro.

Steve Kerr alla vigilia di gara 1

"Siamo riusciti a costruire una cultura sopravvissuta al peggior record NBA due anni fa. Dopo le Finals 2019, con tutto quello che avevamo perso, ci serviva un po’ di tempo per sviluppo dei giovani e alla dirigenza per ricostruire la squadra. Ma siamo rimasti fedeli ai nostri principi, facendo capire ai nostri giocatori che vogliamo facciano il lavoro che serve, che si divertano ma capiscano che allenarsi è la chance per loro di migliorare, con noi che mettiamo a loro disposizione le migliori risorse possibili", ha detto Kerr in conferenza stampa, lui che di recente ha parlato in maniera potente dopo l'ennesima strage in Texas. Poi una lode a Curry: "Penso che Steph sia il simbolo di tutto quello in cui crediamo, che la sua presenza fin dall’inizio sia quella che ha permesso a questa cultura di fiorire".

Ime Udoka alla vigilia di gara 1

"Ai Celtics non si festeggiano i titoli di conference. Non ci accontentiamo di essere arrivati fino a qui, pensiamo a cosa ci aspetta già da dopo gara-7", dice Udoka ripetendo quanto già detto dopo la vittoria contro Miami. Poi rispondendo a chi sostiene che i suoi Celtics non abbiano esperienza a questo livello: "Il nostro però è un gruppo maturo. Io e i coach che hanno avuto esperienza di Finals abbiamo già spiegato al gruppo cosa deve aspettarsi. Smart, Horford e gli altri veterani hanno il compito di tenere tutti sulla terra. E non sono certo preoccupato per Tatum o Brown. Non penso che nessuno sarà intimidito dal palcoscenico: conosciamo i nostri avversari, quelle che ci aspettano sono partite come quelle che abbiamo affrontato per arrivare fin qui".
picture

Popovich dopo la 1336ª vittoria: "Questo record non è mio, è nostro"

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità