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NBA, lo sfogo di Kevin Durant: "Ho chiesto di andarmene per motivi cestistici. Irving? Non tocca a me dirgli cosa fare"

Davide Fumagalli

Pubblicato 17/11/2022 alle 10:22 GMT+1

NBA - La stella dei Brooklyn Nets Kevin Durant ha rilasciato una lunga intervista a Yahoo! dopo la brutta sconfitta di Sacramento. Tanti i temi toccati, dalla richiesta di scambio in estate, alla squadra, al nuovo coach Vaughn, fino a Kyrie Irving. "Senza mancare di rispetto a nessuno, ma cosa ci si può aspettare da quel gruppo? Ci si aspetta che vinciamo perché ci sono io in campo", dice KD.

Kevin Durant (Brooklyn Nets)

Credit Foto Imago

Dopo la pesante sconfitta dei Brooklyn Nets in casa dei Sacramento Kings per 153-121 di martedì notte, Kevin Durant ha rilasciato una lunga intervista a Chris Haynes di Yahoo in cui tocca svariati temi, dalla squadra fino a Kyrie Irving passando da Steve Nash all'attuale roster di Brooklyn. Partendo da questo punto, KD non mostra troppo rispetto nei confronti dei compagni: "Guardate il nostro quintetto base: Edmond Sumner, Royce O’Neal, Joe Harris, Nic Claxton e me. Senza mancare di rispetto a nessuno, ma cosa ci si può aspettare da quel gruppo? Ci si aspetta che vinciamo perché ci sono io in campo. Ci si aspetta che si giochi bene perché in campo c’è il numero 7".
Mi godo ogni momento, specialmente dopo la rottura del tendine d’Achille e la pandemia
L'ex stella di Thunder e Warriors non si dice nè triste, nè preoccupato: "Ho fatto tutto quello che c’era da fare. Negli ultimi due anni ho avuto a che fare con cose che non mi aspettavo, come giocatori che fanno dentro e fuori dalla squadra, non giocare bene, essere eliminato al primo turno senza vincere neanche una partita. Fa parte del percorso. Ma non significa che sono triste. Ho visto un sacco di cose in questa lega. Per me la cosa importante è provare tutto finché sono qui, e mi sto divertendo. Mi godo ogni momento, specialmente dopo la rottura del tendine d’Achille e la pandemia. La mia legacy? Posso giocare con chiunque, ovunque, in qualunque momento, e sai per certo quello che do".
Inevitabile il tema Kyrie Irving, che dovrebbe rientrare a breve dopo le 5 gare di sospensione da parte dei Nets e altre partite saltate. Durant respinge fortemente le critiche di chi non lo considera un leader: "Dicono che non sono un leader perché non ho detto a Kyrie di vaccinarsi, o perché non ho condannato Kyrie per aver lasciato la squadra ed essere andato a vivere la sua vita. Ma andiamo. Che cosa c...o vuol dire? Non sono io a dover dire a un adulto cosa può o non può fare della sua vita. Non ho bisogno di dimostrare o di dire a nessuno quello che faccio coi miei compagni solo per sentirmi dire 'Vai KD, tu sei il boss, tu sei il leader'. Altri figli di... ne hanno bisogno, io no".
Dicono che non sono un leader perché non ho detto a Kyrie di vaccinarsi. Che cosa c...o vuol dire? Non sono io a dover dire a un adulto cosa può o non può fare della sua vita
Infine Durant parla del motivo per cui in estate ha chiesto ai Nets di essere ceduto ovvero la mancanza di sintonia con coach Steve Nash mentre ora le cose con Jacques Vaughn sembrano andare meglio: "Richiedere la cessione non è stato difficile perché era una questione cestistica. Sono andato da loro e gli ho detto: 'Yo, non mi piace come ci stiamo preparando'. Chiedetelo pure a Steve Nash quali erano le cose che volevo. Ma non avevo la sensazione che tutti fossero sulla mia stessa lunghezza d’onda. Jacque Vaughn lo è. Abbiamo mostrato un impegno e un’energia migliore. Ed è stato divertente andare in battaglia con loro e con Jacque".
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