Atletico Madrid-Inter 5-3 dcr, pagelle: Griezmann e Depay inguaiano i nerazzurri, Pavard e Lautaro sbagliano

Atletico Madrid-Inter, match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, è terminato sul punteggio di 5-3 ai calci di rigore, dopo che ai tempi regolamentari Griezmann e Depay avevano rimontato il momentaneo vantaggio nerazzurro di Dimarco. Ai quarti di finale passano così i Colchoneros. La gara è stata arbitrata dal polacco Szymon Marciniak. Qui di seguito i voti ai protagonisti della partita per capire l'andamento della gara.

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Jan OBLAK 6,5 - Non può fare molto sul gol subito, è autore di una parata centrale su Barella e per il resto può ringraziare ancora una volta la scarsa precisione balistica dei nerazzurri. Diventano decisive le sue parate ai rigori.

Nahuel MOLINA 5,5 - Poco incisivo, spesso nell’ombra. Richiamato in panchina in anticipo.

Dal 79’ Pablo BARRIOS 6 – Corre di più e porta energie fresche, ma la sostanza cambia poco.

Stefan SAVIC 5,5 - Tutto bene finché deve rimanere in marcatura, ma quando l’Inter cambia marcia lui rimane sugli stalli e lascia il campo sguarnito.

Axel WITSEL 6 - Anche lui si imbambola quando viene puntato dal tandem Barella-Dimarco, ma almeno tiene a galla la linea difensiva e contiene Thuram.

Mario HERMOSO 5,5 - Davanti si sovrappone alla manovra dalla sinistra, fa partire il cross per il colpo di testa di Morata (parato). Ma quando l’Inter vuole ripartire in velocità, nemmeno lui riesce a tenere il passo.

Samuel LINO 6 - Era stato il migliore dei Colchoneros all’andata. L’Atletico si affida alle sue accelerazioni nei primissimi minuti, non a caso la prima occasione più pericolosa è sua con una diagonale velenosissima. Poi scompare per quasi tutto il resto del tempo.

Dal 71’ Rodrigo RIQUELME 5,5 – Il suo giudizio non può che essere negativizzato dal possibile gol partita divorato prima del triplice fischio, avrebbe anticipato la festa. Si fa perdonare per la freddezza dal dischetto.

Marcos LLORENTE 6,5 - Cresce nella ripresa. Dopo cross imprecisi, arrivano due potenziali assist, uno dei quali smarcandosi abilmente da Dimarco.

Dal 99’ Cesar AZPILICUETA 6 - Aggressivo, tiene alta l'asticella della paura dei nerazzurri.

Rodrigo DE PAUL 5 - Settanta minuti in cui è impadronito da egoismo e testardaggine. Infatti è il primo a uscire.

Dal 71’ Angel CORREA 6 - Il suo rigore scheggia la traversa interna e si insacca, mettendo sotto pressione Lautaro (che sbaglierà).

KOKE 6,5 - È autore dei passaggi decisivi nelle azioni dei gol. Il primo pallone arriva a Griezmann più per (de)meriti di Pavard che suoi, dopo essersi immolato nel recupero. Il secondo è un’imbucata perfetta per Depay.

Alvaro MORATA 5,5 - Poco altro dopo il colpo di testa arrestato tra le braccia di Sommer. Rischia il fuorigioco nell’azione del gol, spara alto da pochi metri il pallone della possibile rimonta (prima che avvenga).

Dal 79’ Memphis DEPAY 7,5 – Subito chiamato in causa di testa, ma è ancora freddo. Poi è un tiro al bersaglio verso la porta: prima murato, poi il palo, infine il gol che allunga la partita e porta l'Inter nei guai.

Antoine GRIEZMANN 7 - Al ritorno dopo l’infortunio rimediato alla caviglia al San Siro. Parte fraseggiando bene coi compagni, punge in area al momento giusto (ma anche al posto giusto) con la rete che fa rifiorire le speranze dell’Atletico in pochi minuti. Pericolosissimo per tutto il secondo tempo, Sommer gli nega la doppietta.

Dal 106’ SAUL NIGUEZ 5,5 – Si fa notare solo quando viene chiamato al dischetto nella lotteria finale, pietrificato da Sommer.

All. Diego SIMEONE 7 - Sapeva di bluff, invece l'Atletico Madrid si trasforma per davvero rispetto all’andata. Considerato il momento, sembrava quasi impossibile che potesse accadere. Invece riesce a prendere in mano la partita, pesca la carta Depay dalla panchina e il Civitas Metropolitano torna ad essere un fattore. Stratega.

Yann SOMMER 6,5 - Si fa trovare pronto da subito con l’intervento su Samuel Lino e reattivo sulla torsione di Morata, i primi due tiri in porta dell’Atletico Madrid nella doppia sfida. Nessuna colpa sui gol subiti, anzi, più volte aveva salvato il risultato, come l’intervento su Depay ai supplementari e il rigore parato a Saul.

Benjamin PAVARD 5,5 - Fu una diga al San Siro. Ma al Civitas Metropolitano buca gravemente e apre al pareggio di Griezmann. Rimedia parzialmente entro l’intervallo con un salvataggio di suola sulla diagonale dello stesso autore del pari e limita i danni nella ripresa.

Stefan DE VRIJ 5,5 - Concorso di colpa sull’1-1 momentaneo: dal suo timido rilancio col ginocchio parte la palla persa che porta al gol. Le responsabilità più grosse ce le ha sul secondo gol dell’Atletico, perdendosi Depay. E quanta sofferenza quando entra il suo avversario connazionale.

Alessandro BASTONI 6 - Il liscio di Pavard carambola inopinatamente sul suo braccio, ma Griezmann era già sfilato alle spalle. Pochi minuti prima aveva squarciato la difesa avversaria nel rapidissimo giro palla che aveva portato al vantaggio nerazzurro. In fin dei conti è quello che sbaglia meno dietro, ma anche il primo a uscire.

Dal 72’ Francesco ACERBI 5,5 – Anche lui spesso in affanno, spende un cartellino.

Denzel DUMFRIES 5,5 – Preferito a Darmian, sulla destra parte come una scheggia e ha sui suoi piedi la prima occasione promettente dei nerazzurri. Ma anche lui soffre il duello con Samuel Lino e svanisce in fretta.

Dal 72’ Matteo DARMIAN 6 – Miracoloso su Depay nell’area piccola, poco prima del 2-1. In fase offensiva perde l'attimo buono.

Nicolò BARELLA 6,5 - Inserimento che brucia Witsel e assist per il gol di Dimarco: la sua specialità della casa. Mantiene l’ordine a centrocampo, poi arriva stanchissimo sul contropiede che poteva regalare il passaggio del turno ed esce.

Dall’84’ Davide FRATTESI 5,5 – Due buoni inserimenti, ma gli manca sempre l’ultimo passo. Il cosiddetto centesimo per fare l’euro.

Hakan CALHANOGLU 6 - Centro nevralgico dei nerazzurri come sempre, tocca più palloni di tutti. Ma da lui abbiamo visto partite migliori. Deve spendere il giallo dopo un brutto pallone perso nel finale del primo supplementare. Qualche bordata all’extra-time ma senza successo. Rimedia la sufficienza rompendo il ghiaccio nella lotteria dei rigori, anche se invano.

Henrikh MKHITARYAN 6 - Rispetto ai suoi compagni di reparto parte meglio ma dalla ripresa in poi cala di lucidità e rischia grosso poco prima di scendere, concedendo un contropiede all’Atletico.

Dal 111’ Davy KAASSEN 5,5 – Pure lui ultimo entrato e in evidenza solo al momento dei rigori. Oblak gli indovina l’angolo.

Federico DIMARCO 6,5 - L’ennesima prestazione in cui si spende tantissimo. Finalizza l’azione da manuale realizzando un rigore in movimento che porta in vantaggio, per poco, l’Inter.

Dall’84’ Yann BISSECK 6 – Parte bene con un buon cross a inizio supplementari, poi si fa trascinare dal vortice impaurito dei nerazzurri.

LAUTARO MARTINEZ 5 - Si alterna a Thuram nel ruolo di boa con interessanti riaperture, come quella che porta al vantaggio. Il baricentro del Toro però resta piuttosto basso: solo una bordata dalla distanza deviata, cresce nel finale dei regolamentari con un paio di deliziosi suggerimenti. Poi mette fuori di testa di un soffio all'extra-time (l'ultima enorme occasione dei nerazzurri) e spedisce alle stelle il rigore decisivo. Sta vivendo un momento di flessione e questa volta l'Inter ne ha risentito.

Marcus THURAM 5 - Solito sostanziale lavoro da centroboa che dà respiro ai compagni dopo lo schiacciamento iniziale. La prima grande opportunità per segnare arriva al 75’, ma la spedisce in curva. Ai supplementari sbaglia un colpo di testa e sale la stanchezza, alimentata dal nervosismo per quel "contatto ravvicinato" con Savic.

Dal 102’ Alexis SANCHEZ 5 – Qualche folata di aria fresca, ma alla fine decide in negativo con il primo errore dell'Inter ai rigori.

All. Simone INZAGHI 5,5 - Sorpreso dall’atteggiamento offensivo dei Colchoneros, l’Inter che siamo abituati a conoscere negli ultimi mesi viene fuori a sprazzi e a fatica, soffrendo molto più del previsto. Paga, col senno di poi, le occasioni sprecate all'andata dei suoi attaccanti e quel tanto di più da perdere che aveva rispetto alla banda di Simeone.