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Euro 2016: Le pagelle degli Azzurri, Conte perfetto, Buffon, Bonucci e Giaccherini eroici

Mattia Fontana

Pubblicato 04/07/2016 alle 07:37 GMT+2

Diamo i voti al torneo disputato dalla Nazionale italiana: il migliore non può che essere il ct, ma quasi tutti sono stati eccellenti, partendo dai grandi protagonisti di difesa e attacco. Pellè si perde sul più bello, Parolo è un trascinatore nascosto.

Italia 2016

Credit Foto LaPresse

La corsa dell’Italia di Antonio Conte è finita ai rigori contro la Germania, nei quarti di finale di Euro 2016. Un percorso che ha emozionato tutto il paese. Ecco il pagellone degli Azzurri che si sono messi in mostra in Francia.

1 - Gianluigi Buffon: 9,5

La fotografia dell’Italia. Per le lacrime finali, certo. Ma soprattutto per i rigori di Hummels ed Hector, intuiti nella direzione e soltanto sfiorati. Una metafora del nostro Europeo. L’Italia, grazie anche alle sue parate su Piqué e Gomez/Chiellini, aveva trovato la strada giusta ed è arrivata a un soffio dal compimento del miracolo. Il capitano, divenuto nel corso dell’Europeo l’azzurro più presente di sempre nel torneo, non poteva che portare sulla propria pelle questo illusorio e doloroso destino.
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2016, Gianluigi Buffon, AFP

Credit Foto AFP

2 - Mattia De Sciglio: 7

L’illusione. Che non fosse un giocatore all’altezza di un Europeo in primis, che fosse un esterno sinistro in grado di ribellarsi alle critiche ricevute per un biennio in calo costante con la maglia rossonera. E che quel pallone calciato verso la porta di Neuer potesse divenire il gol del passaggio alle semifinali. Partito da riserva di Darmian, ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nella scacchiera di Conte. Ottimo contro Spagna e Germania.
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De Sciglio contro la Spagna

Credit Foto Eurosport

3 - Giorgio Chiellini: 8

La stagione passata in naftalina per via dei ricorrenti infortuni lo ha restituito ad Antonio Conte con parecchia benzina nella tanica. Nelle quattro partite disputate, è sempre stato tra i migliori in campo, regalandogli anche la possibilità di aprire le danze contro la Spagna. L’ideale chiusura del cerchio con le Furie Rosse, dopo l’infortunio nella finale del 2012, non gli è bastata per proseguire nel torneo come avrebbe meritato.
VIDEO: Il gol di Chiellini negli ottavi di finale

4 - Matteo Darmian: 5

L’urlaccio rivoltogli da Conte dopo l’errore nel secondo tempo contro il Belgio deve ancora risuonare nelle sue orecchie. Il cambio immediato di Lione ha pesato tremendamente sul suo Europeo, nonostante la buona palla servita a Pellè per il 2-0 contro la Spagna. Finito dal dischetto come nono tiratore, si è infranto sul muro di Neuer. Due anni fa era stato una delle poche note positive della spedizione brasiliana, ora è una delle poche negative di quella francese. La stagione in calo allo United, con tanto di infortunio finale, può essere una spiegazione valida.
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Darmian sbaglia il penalty decisivo

Credit Foto AFP

5 - Angelo Ogbonna: 6

Difficile giudicare l’unico centrale di ruolo della difesa azzurra oltre alla BBC. Conte lo ha gettato nella mischia soltanto nella sfida all’Irlanda e le risposte non sono state affatto negative. Spingersi oltre nelle valutazioni, però, rischia di essere fuorviante. Lo giudicheremo da settembre in avanti. Con l’arrivo del mentore Ventura in panchina e l’addio di Barzagli alla Nazionale, ha tutto per divenire uno dei titolari del prossimo biennio.
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Ogbonna con Buffon

Credit Foto LaPresse

6 - Antonio Candreva: 7

Se non si fosse messo quel problema muscolare di mezzo, avrebbe potuto proseguire sulla strada tracciata nelle prime due sfide con Belgio e Svezia. Ovvero, l’incarnazione vivente del cantare e portare la croce tanto caro ai pretoriani di Conte. Restano i rimpianti per la sfortuna che lo ha tolto di mezzo. Ma anche lo splendido assist per la girata di Pellè contro il Belgio. Con la lingua di fuori, conservando lucidità e freddezza fino all’ultimo centimetro.
VIDEO: Anche Candreva nell'Ital-Cesena

7 - Simone Zaza: 5,5

Reputato da critica e tifosi il potenziale "Schillaci" della Nazionale di Conte, se ne va dalla Francia con l’amaro in bocca dovuto in parte alle briciole lasciategli dal ct (121’ in campo: una da titolare contro l’Irlanda, due spezzoni e il minuto+rigori con la Germania) e in parte all’errore dal dischetto che lo ha messo alla mercé degli onniscenti da tastiera. Avrebbe calciato meglio se fosse stato messo dentro prima? Avrebbe segnato a Neuer se avesse avuto un maggiore minutaggio? Tante domande e due sole certezze. Ha steccato la chance da titolare contro l’Irlanda e ha regalato uno dei gesti più spettacolari dell’Europeo italiano, il colpo di testa che ha messo Eder in porta contro la Svezia. Se farà tesoro di questo torneo, nulla è precluso.
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Zaza sbaglia davanti a Neuer

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8 - Alessandro Florenzi: 6,5

Mezzo voto in più per il salvataggio che ha tenuto in vita la Nazionale contro la Germania. Per il resto, il suo è stato un Europeo vissuto all’insegna della consueta generosità, senza mai uscire dai binari del solito tran tran. Divenuto padre poco prima del debutto, ha saltato la prima contro il Belgio e si è ritrovato titolare contro la Svezia, ma da ala sinistra. Male in quella posizione, malissimo da interno sinistro contro l’Irlanda. Il meglio lo ha offerto da esterno destro, contro Spagna e Germania. Due le impressioni di fondo. Ancora una volta, ha chiuso la stagione in debito d’ossigeno. E, forse, il calcio di Conte – fatto di movimenti ripetitivi e precisi a centrocampo – non è mai stato nelle sue corde.
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Il salvataggio di Florenzi contro la Germania

Credit Foto AFP

9 - Graziano Pellè: 9

Mezzo punto in meno per la sbruffonata e, soprattutto, per l’errore dal dischetto. Per il resto, ha disputato un Europeo sontuoso e con due gol in fotocopia ha dato il colpo della staffa a Belgio e Spagna, risultando il miglior marcatore azzurro del torneo e dell’era Conte (6 reti totali nel biennio). Il pivot intorno a cui ruotava l’azione tipo della squadra, un colosso che non solo ha fatto crollare ai suoi piedi Piquè e Sergio Ramos, ma ha anche cancellato dal gioco Busquets e Kroos. Se quel rigore lo avesse calciato di petto, non lo avrebbe sbagliato.
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VIDEO: La storia di Pellè

10 - Thiago Motta: 5,5

Per distacco, il giocatore più divisivo della Nazionale. Rispolverato a marzo dopo un biennio trascorso bel al di fuori del progetto tecnico di Conte, ha soffiato il posto a Jorginho nonostante condizioni fisiche non eccelse. Ponderare il suo impatto è difficile. Vale di più la palla che ribalta il fronte e porta l’Italia a raddoppiare contro il Belgio o il giallo ingenuo contro la Spagna che ha privato di Conte dei due mediani di ruolo contro la Germania? Visto anche il non trascendentale match disputato contro l’Irlanda, tendiamo per essere severi e non farlo arrivare alla sufficienza.
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Thiago Motta contro Zlatan Ibrahimovic

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11 - Ciro Immobile: 5,5

Visto quanto offerto in stagione, non sarebbe nemneno dovuto rientrare nella lista dei 23. Conte però lo ha scelto per confermare la fiducia concessagli sin dal giorno della sua prima amichevole a Bari. E lo ha anche gettato nella mischia a sorpresa durante il finale di gara contro il Belgio. Meglio lì che nella partita da titolare contro l’Irlanda. Dopo, Conte non lo ha più chiamato in causa.
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Ciro Immobile

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12 - Salvatore Sirigu: 5

Un’insufficienza che non pesa affatto sul contesto di squadra. Peccato però averlo visto così appannato nella sfida inutile contro l’Irlanda. L’anno trascorso in panchina pare averne rallentato i riflessi.
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Salvatore Sirigu

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13 - Federico Marchetti: SV

L’unico mai utilizzato nella spedizione francese. Senza voto d’obbligo.
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Gianluigi Buffon e Federico Marchetti

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14 - Stefano Sturaro: 6

Difficile chiedere di più all’uomo delle emergenze. Negativo con l'Irlanda, più che sufficente nella sfida decisiva con la Germania. Se Boateng non avesse deviato fortuitamente il suo destro, saremmo qui a fare ben altri discorsi.
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Stefano Sturaro

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15 - Andrea Barzagli: 8

Lascia l’azzurro con le lacrime di Bordeaux, a dieci anni dal Mondiale vinto da comparsa. Come nel caso di Chiellini, non ha sbagliato nulla durante tutto l’arco del torneo. Ma, a differenza del compagno di reparto, era reduce da una stagione da titolarissimo. Saluta la Nazionale l’ultimo grande difensore puro della nostra scuola. Non lo dimenticheremo.
VIDEO: Le parole profetiche di Barzagli prima della Spagna

16 - Daniele De Rossi: 7

Si dice che abbia perso il 6% di massa grassa nei quindici giorni passati a Coverciano prima della trasferta francese. Se così fosse, sarebbe una notizia notevole anche per i tifosi della Roma, quanto mai bisognosi di vederlo esprimersi su livelli consoni alla sua fama. Il suo, è stato un Europeo in crescita. Atletica e tecnica. Fino al blackout coinciso con l’infortunio muscolare rimediato nel secondo tempo contro la Spagna. Se non altro, si è tolto la soddisfazione di cancellare Andrés Iniesta dal campo (fino ad allora il miglior giocatore del torneo) e di umiliarlo con un tunnel da raccontare ai nipotini. C’è di peggio.
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VIDEO: De Rossi sull'importanza di Conte

17 - Eder: 9

Se Buffon è la fotografia complessiva di questa Nazionale, Eder è l’emblema dello strano mix di impegno, lavoro e sfortuna che resterà per sempre in eredità del mese francese. Basta pensare che il suo gol alla Baggio contro la Svezia ci ha regalato la prima promozione dai gironi dopo due sole partite dal 2000. E, al contempo, anche l’inserimento nella parte di tabellone più titolata della storia. Quando si dice la sfortuna. Conte ha scommesso su di lui nonostante l’infelice parentesi interista. L'oriundo lo ha ripagato con gli interessi. Andando a formare con Pellè la coppia-gol di attaccanti puri migliore dell’Europeo.
VIDEO: La storia di Eder

18 - Marco Parolo: 9

Conte lo ha sempre convocato e, tranne in alcune amichevoli, lo ha sempre schierato da titolare. Prima di questo Europeo, però, in pochi si erano accorti di quanto potesse essere determinante nelle sorti della Nazionale. Di centrocampisti in grado di mescolare intelligenza e sacrificio come lui ve ne sono ben pochi. E non solo a livello italiano. Dopo tre partite passate a fare la spola tra un’area e l’altra, ha chiuso ogni varco possibile sostituendo De Rossi davanti alla difesa. Tra i migliori in assoluto del torneo. Gli è mancato soltanto il gol, quello che il legno svedese gli ha negato ingiustamente.
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Marco Parolo su Andres Iniesta

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19 - Leonardo Bonucci: 9,5

Resta soltanto l’amaro in bocca per il rigore scagliato contro Neuer, che ci regala un’altra delusione dagli undici metri come nel 2013 in Confederations Cup contro la Spagna. Ma, in fondo, non si poteva chiedere di più a un difensore che aveva già salvato la baracca con notevole freddezza in occasione del penalty che è valso l’1-1 con la Germania. Il migliore tra gli Azzurri. Difesa e regia, cuore pulsante della squadra di Conte. Il lancio per Giaccherini nel 2-0 al Belgio resta il gesto tecnico migliore offerto dalla Nazionale vista in Francia. Sarà il condottiero del biennio di Ventura.
VIDEO: La storia di Bonucci

20 - Lorenzo Insigne: 6

Ha rischiato di non salire sull’aereo per scelta tecnica. Sembrava totalmente fuori dal progetto tecnico di Conte e non è nemmeno riuscito a entrare nell’undici di partenza contro l’Irlanda, la partita delle riserve. Se ne torna a casa con 36’ spalmati nelle ultime tre partite, una traversa pazzesca colpita contro i Verdi e una vivacità salvifica offerta contro Spagna e Germania. Ma, soprattutto, la sensazione che avesse finalmente capito quanto richiesto dal ct. Basta per una sufficienza? Visto l’impiego, sì.
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Lorenzo Insigne

Credit Foto LaPresse

21 - Federico Bernardeschi: 5,5

Un’occasione, sfruttata piuttosto male, contro l’Irlanda. Schierato da esterno destro nel 3-5-2 di base, è parso piuttosto in difficoltà e decisamente più appannato rispetto a quanto di buono fatto vedere nella prima parte di stagione. 60 minuti giocati in una posizione non sua, però, sono pochi per tracciarne un bilancio severo. Ventura dovrà ripartire dal suo talento.
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Federico Bernardeschi

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22 - Stephan El Shaarawy: SV

Uno dei pochi rimpianti nella gestione di Conte. Come nel caso di Bernardeschi, doveva e poteva essere un’arma tattica importante per il passaggio a una versione più offensiva del 3-5-2 o a un 4-4-2/4-3-3. Ma, in realtà, è stato quello impiegato meno tra i 22 scesi in campo in Francia, con soli 9’ disputati nel finale contro l’Irlanda. E se fosse stato meglio lui come rigorista al posto di Zaza? Domande che si porterà via il vento.
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Stephan El Shaarawy

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23 - Emanuele Giaccherini: 9,5

Il fedelissimo di Conte, l’uomo che ogni ct italiano porterebbe sempre con sé. E che, zitto zitto, ha saputo mettere con profitto un altro ruolo nel proprio CV calcistico. Seconda punta, terza punta, centrocampista esterno ed esterno in una difesa a tre. Ora, però, anche interno di centrocampo nella scacchiera del ct. Il grimaldello tattico con cui azionare i meccanismi della fase offensiva voluta da Conte. Si è reinventato in quella posizione nelle amichevoli pre-Europeo e da lì ha fatto la differenza contro il Belgio. Ma non solo. Quantità e qualità. Sottovalutato come pochi, come pochi è stato decisivo.
VIDEO: La storia di Giaccherini

Antonio Conte: 10

L’alfa e l’omega di questa Italia uscita dall’Europeo con un insolito retrogusto – specie alle nostre latitudini – di miracolo incompiuto. Se, per la prima volta da decenni, i tifosi azzurri si sono espressi in toni plebiscitari a favore di un ct della Nazionale, è perché il lavoro compiuto su un gruppo dalla qualità mediocre è stato eccelso. Privato di Marchisio e Verratti, ha investito pesantemente sugli elementi più freschi a disposizione. E ha regalato agli appassionati di calcio un’Italia strepitosa per organizzazione e idee. Con il lavoro – suo e dello staff di cui si è circondato – ha mascherato per due anni i difetti strutturali del nostro movimento. Ha detto di aver lasciato una macchina da guerra al proprio successore. Possiamo solo sperare che, ancora una volta, ci abbia visto giusto.
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Antonio Conte

Credit Foto AFP

VIDEO: Un grande Europeo vissuto assieme
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