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Iran, Il bel gesto del portiere Niazmand: libera 20 carcerati pagando le cauzioni coi soldi del premio dei Mondiali

Michele Neri

Pubblicato 12/01/2023 alle 18:15 GMT+1

CALCIO - Payam Niazmand, secondo portiere dell'Iran, ha pagato la cauzione di 18 uomini e 2 donne che si trovavano nel carcere della provincia di Isfahan con una condanna di 3 anni e l'impossibilità di pagare l'importo necessario alla liberazione. Un gesto da inquadrare nel contesto politico-sociale attuale del Paese, una rivolta contro il regime di Teheran. Un messaggio forte.

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Il secondo portiere della Nazionale dell'Iran, Payam Niazmand, ha compiuto un gesto che potremmo definire eroico. L'estremo difensore, infatti, che ha partecipato alla spedizione di Qatar 2022, ha utilizzato 9 mila euro del bonus per i Mondiali ottenuto dalla Federazione per pagare le cauzioni di 20 persone che si trovavano in carcere nella provincia di Isfahan. 18 uomini e 2 donne con una condanna di tre anni hanno quindi fatto esperienza, nuovamente, della libertà grazie al cuore generoso di Niazmand. Senza di lui, non sarebbero stati in grado di saldare gli importi richiesti per la scarcerazione perché tutti quanti indebitati.

CHI È PAYAM NIAZMAND

Niazmand è uno dei portieri più importanti della Persian Gulf Pro League, la Serie A iraniana. Si è distinto nel Sepahan di Isfahan e per questo nel 2021 è stato acquistato dalla Portimonense, club portoghese. Tuttavia, l'esperienza in Europa non è stata positiva, ha trovato poco spazio e di conseguenza ha deciso di tornare in prestito al Sepahan, dove aveva già espresso le sue potenzialità. Una scelta che si è rivelata da subito giusta in quanto ha ritrovato un ruolo da protagonista. In questa stagione vanta 7 clean sheet in 12 presenze di campionato e la squadra di Isfahan è seconda, a -5 dal Persepolis di Teheran, la formazione più rinomata dell'Iran.

UN ALTRO GESTO CONTRO IL REGIME

Payam Niazmand si è aggiunto all'elenco di sportivi che in questi mesi hanno contrastato il regime con gesti più o meno silenziosi. L'Iran è nel pieno delle proteste, ci sono dissidi interni tra chi appoggia il regime degli Ayatollah e chi invece non lo sostiene più. Niazmand ha ispirato altri giocatori iraniani, i quali già in Qatar avevano mostrato il loro distacco dai vertici politici di Teheran tramite la scelta di non cantare l'inno nazionale.
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