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Premier League - Chelsea, Abramovich ufficializza la cessione: "Proventi alle vittime di guerra in Ucraina"

Luca Stamerra

Aggiornato 02/03/2022 alle 20:05 GMT+1

PREMIER LEAGUE - Dopo essersi defilato dal controllo esecutivo del club settimana scorsa, Abrahimovic ha ufficializzato anche la volontà di cedere il club. Decisione presa in relazione "alla situazione attuale", considerando che fosse la cosa migliore per tutti. Dai dipendenti del Chelsea agli sponsor. Ha specificato, però, che i proventi andranno in favore delle vittime di guerra in Ucraina.

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Abramovich vende il Chelsea! Anche se questa non è una notizia, considerando che il suo 'addio' era già stato ufficializzato nel week end scorso quando si era defilato dal controllo amministrativo del club. In pratica, l'anticamera all'addio e alla cessione del Chelsea. Tra un'offerta e l'altra, però, Abramovich ha voluto ufficializzare il tutto e spiegare i motivi che lo hanno spinto a questa separazione.
Arrivato nel 2003, si innamorò del Chelsea vedendo lo stadio Stamford Bridge dal suo elicottero, ha conquistato negli ultimi 19 anni la bellezza di 21 trofei. Ha riportato infatti il Chelsea a vincere il campionato inglese 50 anni dopo l'ultima volta, con l'arrivo di Mourinho in panchina che spianò la strada alla rinascita dei Blues. Ha messo insieme 5 Premier League, 5 FA Cup, 3 League Cup, 2 Community Shield, 2 Europa League, 1 Mondiale per club e, soprattutto, due Champions League. Con la vittoria dell'ultimo Mondiale per club, contro il Palmeiras, Abramovich è riuscito a vincere tutti i trofei possibili e, inoltre, ha portato il Chelsea ad essere il quarto club ad alzare il cielo tutti i trofei insieme ad Ajax, Manchester United e Bayern Monaco.

Le parole di Abramovich

Vorrei affrontare le speculazioni sui media degli ultimi giorni in relazione alla mia proprietà del Chelsea FC. Come ho affermato in precedenza, ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del Club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il Club, poiché ritengo che ciò sia nel migliore interesse del Club, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del Club.
La vendita del Club non sarà accelerata, ma seguirà il giusto processo. Non chiederò alcun prestito da rimborsare. Per me non si tratta mai di affari né di soldi, ma di pura passione per il gioco e per il Club. Inoltre, ho incaricato il mio team di creare una Fondazione di beneficenza in cui verranno donati tutti i proventi netti della vendita. La fondazione sarà a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. Ciò include la fornitura di fondi essenziali per i bisogni urgenti e immediati delle vittime, nonché il sostegno al lavoro di recupero a lungo termine.
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Roman Abramovich

Credit Foto Getty Images

Questa è stata una decisione incredibilmente difficile da prendere e mi addolora separarmi dal Club in questo modo. Tuttavia, credo che questo sia nel migliore interesse del Club. Spero di poter visitare per l'ultima volta Stamford Bridge per salutare tutti voi di persona. È stato un privilegio far parte del Chelsea FC e sono orgoglioso di tutti i nostri successi insieme. Il Chelsea Football Club e i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore.
Con Abramovich alla guida del Chelsea, abbiamo visto anche tanti allenatori italiani a Stamford Bridge. Il primo, ovviamente, Claudio Ranieri che era già il tecnico dei Blues e che fu esonerato al termine della prima stagione di Abramovich, che lo sostituì con Mourinho. Poi fu la volta di Carlo Ancelotti (2009-2011, tre titoli), Roberto Di Matteo (2012, un titolo), Antonio Conte (2016-2018, due titoli) e Maurizio Sarri (2018-2019, un titolo).
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