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Italia qualificata a Euro 2024: i meriti di Spalletti. Quali sono state le mosse del ct? Cosa è cambiato dopo Mancini?

Simone Pace

Pubblicato 21/11/2023 alle 13:14 GMT+1

QUALIFICAZIONI EURO 2024 - La prossima estate in Germania l'Italia potrà difendere il titolo europeo conquistato due anni fa a Wembley. Gli azzurri hanno centrato l'obiettivo qualificazione grazie allo 0-0 di Leverkusen contro l'Ucraina. Per Spalletti, approdato solo tre mesi fa sulla panchina azzurra, si tratta del primo importante traguardo da ct, raggiunto con la forza del lavoro e delle idee.

Spalletti: "Ottenuto il risultato, ora vogliamo dare forma alla Nazionale"

Missione compiuta, seppure con qualche brivido e non senza polemiche. Alla fase finale degli Europei 2024, che si terranno in Germania dal 14 giugno al 14 luglio prossimi, ci sarà anche l'Italia: il semaforo verde è arrivato lunedì sera con lo 0-0 di Leverkusen contro l'Ucraina, un pareggio d'oro che consente alla nostra Nazionale di qualificarsi direttamente senza passare dalla trappola playoff. Abbiamo raggiunto il traguardo minimo per un movimento calcistico con la nostra storia e il nostro palmares. Minimo, ma niente affatto scontato considerati i disastri delle mancate qualificazioni ai Mondiali 2018 e 2022, e considerato che - tre mesi fa dopo l'improvviso addio di Mancini - l'Italia era una nave in tempesta. Come sempre avviene di fronte ai successi di squadra, i meriti vanno suddivisi tra tutte le componenti (giocatori, allenatore, staff), ma è fuori discussione che la firma su questa qualificazione l'ha messa soprattutto Luciano Spalletti: vediamo quali sono state le tre mosse del tecnico di Certaldo dal suo avvento sulla panchina della Nazionale.

1. Idee chiare e un gioco propositivo

Chiamato a raccogliere una Nazionale involuta, a fine ciclo e letteralmente abbandonata da Roberto Mancini, Spalletti ha avuto il grosso merito di inculcare alla squadra una mentalità vincente fin da subito. Questa Italia è una squadra che gioca a calcio e che cerca - a prescindere dalle caratteristiche dell'avversario - di fare la partita mettendo in campo le idee del suo allenatore. Che poi ci riesca o meno è un altro discorso. Dopo il passaggio a vuoto al debutto contro la Macedonia del Nord a Skopje, la Nazionale spallettiana ha mostrato un calcio propositivo e non ha mai speculato sul risultato, nemmeno nella partita decisiva contro l'Ucraina nella quale aveva a disposizione due risultati su tre.
I numeri di Spalletti da ct dell'Italia
Partite6
Vittorie3
Pareggi2
Sconfitte1
Gol fatti13
Gol subiti7
Miglior marcatoreFrattesi (3)

2. Un gruppo solido con diversi punti fermi

Nell'arco di tre mesi Spalletti è stato capace di creare un gruppo solido in cui tutti remano nella stessa direzione. E lo ha fatto senza guardare in faccia nessuno fissando una regola ferrea: chi esce da questo spartito paga in prima persona (vedi la strigliata a Scamacca alla fine di Ucraina-Italia o l'esclusione di Berardi dopo la partita opaca contro la Macedonia del Nord). Ha inoltre ricostruito una squadra intorno ad alcuni punti fermi: Barella in mezzo al campo, Chiesa in attacco, Dimarco e Di Lorenzo sugli esterni, Donnarumma (mai messo in discussione) in porta. Ora, per fare il salto di qualità, ha bisogno che i vari Scamacca, Raspadori, Zaniolo, Frattesi e Locatelli trovino continuità di rendimento.
Visto il recente passato dovevamo per forza qualificarci, quando si ha il fiato sul collo come lo abbiamo avuto noi non è facile. Adesso viene il bello. Avremo la possibilità di divertirci, avendo più tempo per creare una Nazionale con maggiori conoscenze [Luciano Spalletti in conferenza stampa dopo Ucraina-Italia]
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I giocatori azzurri festeggiano al termine di Ucraina-Italia - Qualificazioni Europei 2024

Credit Foto Getty Images

3. Senso di appartenenza ed entusiasmo per la maglia azzurra

"Mi sento in Paradiso, tutto avvolto dall'azzurro". "Provo un'emozione indescrivibile. Questo è un sogno che parte da lontano, dal 1970 quando mia mamma mi cucì una grande bandiera per festeggiare quel fantastico 4-3 contro la Germania". "Bisogna urlare la nostra felicità di vestire questa maglia, voglio vedere appartenenza". Sono solo alcune delle numerose frasi con cui Spalletti, fin dal giorno del suo insediamento sulla panchina azzurra, ha voluto trasmettere ai giocatori l'orgoglio di indossare la maglia della Nazionale e di rappresentare un Paese intero. Retorica? Niente affatto. Un esempio per tutti: la cattiveria con la quale Chiesa, stremato fisicamente, si avventava su tutti i palloni nei minuti finali di Ucraina-Italia e la sua voglia di dare una mano anche in fase difensiva sono segnali chiari, sono atteggiamenti tipici di chi crede nel lavoro dell'allenatore e ascolta quello che dice.
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