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Qualificazioni Euro 2024 - Il punto sulla Nazionale: non sarà facile rimettere lo smoking ai sogni di Mancini

Roberto Beccantini

Pubblicato 27/03/2023 alle 11:35 GMT+2

QUALIFICAZIONI EURO 2024 - Fallito lo scritto con gli inglesi, sarebbe stato deleterio crollare pure all’orale con i maltesi. Deleterio e quasi impossibile. Bene o male, l’Italia è ottava nella classifica Fifa; loro, 167esimi. La partita, valida per le qualificazioni europee, ci permette di incerottare le ferite del periodo.

Mancini scomoda un big: "Retegui? Mi ricorda un po' il primo Batistuta"

Non è facile, anche se tremendamente necessario, scendere dal mese fatato che, nel 2021, ci condusse fino alle luci di Wembley, e abbandonare il buio di Palermo 2022, quando la Macedonia del Nord ci sbatté fuori dal Mondiale. Tra giovedì e domenica, la Nazionale di Roberto Mancini ha toccato con mano quanto il percorso continui a essere tribolato. E non solo, o non tanto, per la gratitudine che ogni ct mette in tavola nonostante il parere contrario dei gastronomi.
Fallito lo scritto con gli inglesi, sarebbe stato deleterio crollare pure all’orale con i maltesi. Deleterio e quasi impossibile. Bene o male, l’Italia è ottava nella classifica Fifa; loro, 167esimi. Li allena Michele Marcolini, artigiano vagabondo. Allo stadio di Ta’ Qali è finita 2-0, testa di Mateo Retegui e tap-in sotto misura di Matteo Pessina. La partita, valida per le qualificazioni europee, ci permette di incerottare le ferite del periodo.
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26 marzo 2023, Malta-Italia, qualificazioni a Euro 2024: l'esultanza di Mateo Retegui. Foto di Claudio Villa per Getty Images

Credit Foto Getty Images

Aggrappati a Retegui

Il Mancio ne aveva cambiati otto, rispetto alle ombre del Maradona. Non lui, però. Non Retegui. Centravanti grezzo, poco incline al fraseggio e all’orpello. Non un modello da additare ai "celopuristi" di Coverciano. Però centravanti. Il gol nel sangue. A segno di destro, giovedì, su tocco filtrante di Lorenzo Pellegrini. Di cabeza, stavolta, su corner di Sandro Tonali. Due su due: una media tanto significativa quanto insidiosa. Per il "depositario", chiamato a ripetersi; per la concorrenza, avvisata (e dunque, si spera, motivata). Per tutti, tranne che per il ct. Naturalmente, non è il caso di stringersi a coorte e menare il torrone della piccola riscossa. Da un’isola all’altra c’è una bella differenza. E comunque, a rigor di taccuino, l’unica, grande parata della sera l’ha effettuata Gigio Donnarumma: su Alexander Satariano, scappato alle manette di Alessio Romagnoli e Giorgio Scalvini, al pronti-via. A proposito: il vuoto lasciato da Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini non sarà un cratere, ma non è neppure una pozzanghera.
I giudizi sono indizi, non certo sentenze. E allora: non un azzurro tenebra come nel primo tempo di Napoli; ma sbiadito, sì. E noioso. Molto noioso. Specialmente nella ripresa; girata di Gianluca Scamacca a parte. Il raddoppio lo aveva siglato Pessina, uno dei nuovi: in mischia, su cross di Emerson Palmieri. Nel centrocampo dei senzaJorginho, è emerso il fisico di Bryan Cristante, uno di quegli sherpa che trasportano, silenziosi, le bombole d’ossigeno dell’intera cordata.
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Roberto Mancini durante Malta-Italia

Credit Foto Getty Images

Mancini incavolato: ha ancora tanto da fare

L’operazione Malta non ha aggiunto nulla allo "status" della Nazionale, almeno di questa. Errori tecnici, omissioni, piccolo cabotaggio. Il mister era incavolato nero. Come quei pochi, immagino, scampati alla ninna nanna dell’ovvio e dell’oppio. L’importante è non fossilizzarsi. Cruciale sarà scavare, i Retegui nascono così: di fiuto, di badile. Aspettiamo ad ammainare la bandiera del doppio play (Marco Verratti, Jorginho): ma se le circostanze lo suggerissero, o le emergenze lo imponessero, facciamolo.
A giugno, nei Paesi Bassi, ci attende la fase finale della Nations League. In semifinale, ci misureremo con la Spagna di Luis de la Fuente, erede di Luis Enrique. Per la cronaca, e per la storia, il Mancio tiene botta dal 14 maggio 2018. Li ha provati tutti, troppi?, da Joao Pedro a Retegui. Gli sono state rinfacciate, in merito agli impegni di fine settimana, le non-convocazioni di Manuel Locatelli e Mattia Zaccagni. Succede nelle migliori famiglie. Nel libro "Moon Lake", Joe R. Lansdale ammonisce: "Ero giovane, avevo dei sogni, e sapevo che avrei dovuto dimenticarli o toglier loro lo smoking e il papillon e vestirli con pantaloncini e sandali". E’ quello che teme Roberto: di dover toglierli ai suoi.
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Per commentare o fare domande potete inviare una mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il blog di Roberto Beccantini: www.beckisback.it.
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Mancini: "Retegui? È con noi da 4 giorni, gli serve tempo ma ha qualità"

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