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Serie A Milan, da Hauge e Brahim Diaz a Ibrahimovic e Kjaer: i giovani volano, ma è ansia infortuni

Stefano Fonsato

Aggiornato 04/12/2020 alle 13:09 GMT+1

SERIE A - Da una parte, la banda coppia di ragazzini continua a regalare calcio d'antan, palesando - nella sfida di Europa League contro il Celtic - un'intesa perfetta. Dall'altra, preoccupa l'infortunio del centrale difensivo danese, che va ad aggiungersi a quello della colonna portante per eccellenza Zlatan Ibrahimovic. La chiave di volta per mister Pioli sarà trovare, ora, il giusto equilibrio.

Milan-Celtic: Europa League 2020-2021: Brahim Diaz e Jens Petter Hauge esultano dopo il gol del 4-2 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Un po' come quando si è di fronte a un responso e l'interlocutore che conosce già lo stato dell'arte pronuncia la fatidica frase: "Ho una notizia buona e una cattiva". Nel caso del Milan, si raddoppia, sia nel bene che nel male: due liete novelle, altrettanti grattacapi cui far fronte. Solitamente si parte sempre da ciò che rallegra e, anche in questo caso, si seguirà il medesimo spartito.

Brahim-Hauge, che coppia!

Il Milan dei ragazzini che ruotano intorno al totem Ibrahimovic ha, in particolare, due volti ben riconoscibili: quelli di Brahim Diaz e Jens Petter Hauge, coscritti della classe 1999, giusto un paio di mesi di differenza tra i rispettivi compleanni. Nella sfida di Europa al Legue contro il Celtic hanno letteralmente danzato sul pallone: il norvegese che ha folgorato il rossoneri vestendo la maglia del Bodø/Glimt ha siglato il gol del provvisorio 3-2 in maniera straordinaria, partendo dalla manchina, sgattaiolando via tra le maglie della difesa scozzese e infilando Vasilios Barkas con diagonale imparabile in buca ad angolo. Poco dopo, con un filtrante d'antan, ha smarcato il compagno di squadra ex Manchester City e Real Madrid, che da par suo ha ringraziato con un tocco morbiddimo in fondo al sacco. Roba da palati fini. La sensazione è che, a giocarsi bene le carte che si hanno in mano, il Milan può costruire - per davvero - un futuro a lungo, lunghissimo termine fatto di qualità e vittorie.

Kjaer-Ibrahimovic, i grattacapi d'infermeria

Di contro, le difficoltà che, in questi giorni, due colonne portanti dell'undici rossonero sono chiamate ad affrontare. Stiamo parlando, ovviamente, di Simon Kjaer e Zlatan Ibrahimovic. Da una parte, come accade ormai ogni volta che lo svedese si ritrova fermo ai box, Ibra sta accelerando i tempi del rientro dopo la lesione muscolare rimediata durante il super match disputato contro il Napoli: sarà comunque complicato averlo a disposizione già per il match di campionato contro la Sampdoria ed è stato lo stesso Pioli a frenare facili entusiasmi.
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Pioli: "Ibra? Valutiamo, ma dura vederlo già con la Samp"

Il centrale difensivo, invece, è invece decisamente più "fresco" di infortunio, rimediato proprio all'11' della sfida al Celtic: altro problema muscolare, che verrà attentamente valutato dagli esami strumentali. Il Milan si starebbe già cautelando cercando di portare finalmente in rossonero, già a inizio gennaio, un vecchio pallino (per modo di dire, vista la giovane età del centrale turco classe 2000) come Ozan Kabak, per il quale occorrerà intavolare una trattativa impegnativa con lo Schalke '04. Wikipedia lo classifica già come nuovo giocatore rossonero: la realtà è che, nella sessione invernale di calciomercato, ci sarà da tirarsi su le maniche per averlo. Lo stesso compito avra Stefano Pioli, per trovare il giusto equilibrio tra le montagne russe emozionali in casa rossonera. Tra buone e cattive notizie.
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Pioli: "Allenare in smartworking? Non funziona..."

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