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Serie A, derby Roma-Lazio - Tammy Abraham contro Ciro Immobile: chi si prende lo scettro della capitale?

Carlo Filippo Vardelli

Pubblicato 20/03/2022 alle 12:07 GMT+1

SERIE A – Uno più devastante in zona gol, concentrato solo sulla porta; l’altro invece più uomo-squadra, completo a tutto tondo anche sotto il punto di vista degli assist. Il derby di Roma in programma domenica alle 18.00 passa soprattutto da loro: il giovane calsse 1997 Tammy Abraham e l'esperto classe 1990 Ciro Immobile.

Abraham vs Immobile

Credit Foto Eurosport

Voglia di gol e di vittoria per lasciare il segno nel derby. Tammy Abraham e Ciro Immobile vanno a caccia di reti pesanti nella stracittadina in programma domenica alle 18.00. L’inglese, al suo primo anno in Italia, sta sorprendendo tutti. Il bomber biancoceleste invece, continua a macinare record su record. Numeri diversi i loro: 21 gol in campionato per Ciro, 13 per la punta giallorossa, ma oltre alla gioia personale c’è molto di più.
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Lazio-Roma, Serie A 2021-2022: Felipe Anderson (Lazio) contrastato da Matias Viña (Roma). Foto di Giuseppe Maffia per Getty Images

Credit Foto Getty Images

Nel corso della storia si sono disputati 193 derby in Serie A

Abraham non è solo gol

Da quando è arrivato in Italia, Tammy Abraham non si è ancora fermato. Da settembre a marzo, l’inglese ha messo insieme ben 3084 minuti, piazzandosi al secondo posto nella rosa della Roma alle spalle del solo Rui Patricio. L’ex Chelsea è nettamente il più "consumato" da Mou, ma dietro a questo utilizzo spasmodico c’è una ragione. Il nativo di Camberwell è l’uomo da cui i giallorossi non possono prescindere, sia in fase offensiva che nella costruzione.
Tammy, oltre a segnare una valanga di gol (21 alla prima stagione con la Roma in tutte le competizioni, come Batistuta e Montella), è fondamentale anche nello sviluppo della manovra. Sbirciando qualche dato su FbRef e Understat, scopriamo che l’inglese ha un dato sopra la media sia nei passaggi chiave (1.13, la media è 1.08) che negli xA sui 90 minuti (0.15 su 0.12). Abraham non è solo la boa a cui aggrapparsi nei momenti più difficili, ma anche un valido compagno nel dialogo offensivo, nella risalita del campo (8° in Serie A per passaggi progressivi ricevuti, 187) e nel contributo difensivo. L’ex Chelsea, sempre secondo FbRef, ha numeri di altissimo livello anche per quanto riguarda i contrasti, i blocchi e i salvataggi. Insomma, è completo.
Poi, ovviamente, ci sono anche i gol: il punto focale di ogni attaccante. Per ora le cifre dicono 21 reti stagionali, di cui 13 in campionato (quasi il 30% del fatturato sui 47 della Roma) e 7 in Conference League, ma secondo gli indicatori statistici il bomber inglese sta "under performando". Il numerino degli xG in Serie A ci parla di una proiezione di 16.3 gol, ben 3 in meno rispetto a quelli segnati dal numero 9 giallorosso. Un qualcosa di significativo, ma che non toglie una virgola alle prestazioni del britannico (che è stato anche parecchio sfortunato colpendo più di otto legni).
Abraham non è il bomber legato solo all’area di rigore e al gol. È un attaccante moderno, capace di abbassarsi per aiutare i compagni, di caricare l’ambiente e fare anche la guerra (sportiva, s’intende) con gli avversari. È un giocatore a tutto tondo, che è decisamente pronto a prendersi lo scettro nel derby della capitale.
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Immobile, animale d’area

Se Tammy Abraham è stata una piacevole scoperta, Ciro Immobile è una costante conferma. Il nativo di Torre Annunziata, da sei anni a questa parte, è entrato in una dimensione ultraterrena che gli permette di navigare (quasi) sempre tra i 25 i 40 gol stagionali. Sono numeri senza senso, soprattutto in relazione ai competitor italiani, che non riescono nemmeno a fare un graffio al trono di King (soprannome conferitogli dai tifosi biancocelesti) Ciro Immobile.
Anche quest’anno, l’ex primavera della Juventus lotterà per il titolo di capocannoniere, provando a raggiungere il quarto titolo in carriera (che lo porterebbe al secondo posto all-time, dietro a Gunner Nordahl). Finora, Ciro è stato chirurgico: 21 reti in 24 presenze nel nostro campionato, che sommate a Coppa Italia ed Europa League diventano 26 in 33 apparizioni.
Ciro è animale d’area, e per quanto questa cosa sia palese e accettata da tutti come una verità universale, serve comunque qualche numero per contestualizzare l’annata dell’uomo capace di riportare il Pescara in Serie A nel "lontano" 2011-12. Immobile, oltre ad essere capocannoniere della Serie A, è al primo posto per reti+assist (23), reti+assist per 90 minuti (0.99), gol non su rigore (15), xG (18.1), xG per 90 minuti (0.78) e tiri nello specchio della porta (38). Difficile negoziare con uno così.
Ciro, proprio come Tammy, è imprescindibile nello scacchiere tattico di Maurizio Sarri (4° per minutaggio dietro a Luiz Felipe, Milinkovic-Savic e Felipe Anderson). E proprio come Abraham, non risente minimamente della fatica: in campionato, se sommiamo gol e assist, Immobile fa succedere qualcosa ogni 86 minuti. Le sue 21 reti in campionato sono esattamente il 36% del fatturato offensivo biancoceleste: qualcosa di straordinario.
Dal punto di vista della manovra, invece, Immobile è meno presente di Abraham nei passaggi chiave e negli assist, ma grazie allo stile di gioco di Maurizio Sarri è più associativo. L’ex Borussia "supera" l’inglese sia nel contributo offensivo (0.68 sui 90' contro 0.64, secondo gli indicatori di Understat) che nella costruzione della manovra (0.18 su 90' contro 0.10), senza però perdere la sua innata capacità di attaccare la profondità (2° per passaggi progressivi ricevuti, 217).
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Chi sarà l’uomo decisivo?

Abraham ha segnato per tre volte nelle ultime cinque partite (contro Atalanta, Spezia e Sassuolo), risultando decisivo in due occasioni. Immobile invece ha trovato il gol ben quattro volte nello stesso arco temporale, sbloccando il punteggio contro Venezia (gol decisivo), Cagliari e Bologna. Domenica sarà una battaglia serrata sul prato dell’Olimpico, ma solo con l’aiuto dei compagni i due bomber riusciranno ad essere decisivi. In ogni caso, sarà un grande duello.
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