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Calciomercato, Bremer-Juventus: è tutto oro quello che luccica? Riuscirà ad inserirsi nel sistema di Allegri?

Carlo Filippo Vardelli

Pubblicato 21/07/2022 alle 11:07 GMT+2

SERIE A – Massimiliano Allegri lo ha voluto a tutti i costi, spingendo la società a spendere quasi 50 milioni, ma l’indole del brasiliano è diametralmente opposta alla filosofia difensiva del tecnico livornese. Quello all’ombra della Mole sarà un matrimonio proficuo?

Juve, ecco Bremer! L'arrivo del nuovo difensore di Allegri

Sembrava tutto fatto per l’Inter, invece Gleison Bremer vestirà la maglietta della Juventus. Grazie all’esborso di una cifra molto vicina ai 50 milioni di euro, i bianconeri si sono accaparrati uno dei migliori difensori della passata edizione della Serie A. Quali sono i suoi pregi? Su che difetti deve migliorare? Cosa potrà dare alla Juventus tra campionato e Champions League? Si può inserire in una difesa a quattro o rimarrà ancorato alla difesa a tre? Può integrarsi con capitan Leonardo Bonucci? Proviamo a capirlo insieme.
Gleison Bremer nasce e cresce in Brasile, dove indossa le maglie di Deportivo Brasil, San Paolo (a livello giovanile) e Atletico Mineiro. Nell’estate del 2018 si trasferisce in Italia al Torino, dove in 4 stagioni mette insieme un totale di 110 presenze e 13 gol. È un classe 1997, con delle qualità fisiche piuttosto importanti: 188 centimetri e 80 chilogrammi che gli permettono di spostare e dominare gli avversari. È un destro naturale: da quando vive nel nostro paese ha sempre giocato in un sistema a tre, da centrale o da braccetto di destra.
Nell’ultima stagione in maglia granata ha collezionato 33 presenze in campionato (86%), dimostrando un’affidabilità da grande club. Ha segnato tre gol e ha fornito un assist: numeri che non balzano subito all’occhio, ma che delineano un giocatore più che discreto anche in proiezione offensiva. Spulciando qua e là si nota come non sia un difensore "regista", alla Bonucci, (solo 0.06 passaggi chiave a partita), ma piuttosto un ragazzo a suo agio nello scontro a tutto campo (24 duelli a partita con oltre il 60% di positività).
In sintesi: un centrale roccioso, lontano dal top di gamma nella prima costruzione dal basso (da questo punto di vista Matthijs de Ligt era parecchio superiore al brasiliano, sia nella precisione dei passaggi che nel lancio lungo), ma estremamente efficace nella nobile arte difensiva della marcatura: tackle, intercetti e spazzate sono la specialità della casa.
  • I 10 difensori della Serie A più pagati della storia: Bremer nella top 5 dei colpi più onerosi (Fonte Tramsfermarkt)
1. de Ligt (Ajax-Juve)2019/202085,5 mln di €
2. Hakimi (Real-Inter)2020/202143 mln di €
3. Bonucci (Juve-Milan)2017/201842 mln di €
4. BREMER (Torino-Juve)2022/202341 mln di €
5. Cancelo (Valencia-Juve)2018/201940,4 mln di €
6. Danilo (Man. City-Juve)2019/202037 mln di €
7. Caldara (Juve-Milan)2018/201936, 87 mln €
8. Thuram (Parma-Juve)2001/200236,15 mln €
9. Manolas (Roma-Napoli)2019/202036 mln di €
10. Bonucci (Milan-Juve)2018/201935 mln di €
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Come cambia la Juventus con l'arrivo di Bremer

La lavagna tattica

Fisicità, aggressività e corse in avanti: Bremer è questo. Temporeggiare? No grazie. Il brasiliano gode nello scontro fisico, vive per ingaggiare duelli con gli attaccanti avversari e si esalta quando riesce a limitarne l’impatto: sia dal punto di vista fisico, che dal punto di vista tecnico. Spesso e volentieri si trova ad utilizzare anche le spalle e le braccia, ma (quasi) sempre in maniera legale. Nell’ultimo campionato ha ricevuto solo 7 cartellini gialli in quasi 3000 minuti di utilizzo.
Allo stesso tempo, però, Bremer è anche attenzione e pulizia nell’1 contro 1 frontale. Non è molto veloce sul lungo, ma è tremendamente esplosivo, soprattutto nei primi metri. In più, è anche piuttosto bravo nelle letture - es: palla coperta/palla scoperta - e intuitivo sulle linee di passaggio, il che lo rende un cliente molto scomodo per qualsiasi tipo di attaccante.
Difetti? Ogni tanto pecca negli scatti sulla lunga distanza e non preciso al 100% nei duelli aerei. Non sono mancanze pesanti, che hanno creato scompensi gravi alla difesa del Torino, ma imperfezioni sulle quali deve lavorare. Nel complesso, se dobbiamo dare un voto, il difensore è in rampa di lancio. È molto aggressivo, è attento e può vantare due caratteristiche fondamentali per stare al top: il lavoro quotidiano (elogiato più volte da Juric) e l’ambizione.
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Visite Bremer, estasi tifosi Juve: "Chi non salta interista è"

Funzionerà nel sistema Juve?

Gleison Bremer è il classico difensore “gasperiniano”: abile a lavorare in un sistema di marcature a tutto campo, uscite profondissime uomo contro uomo e aggressività. Sotto la guida di Ivan Juric, che è un allievo proprio di Gasperini, è salito alla ribalta perché ha trovato un’organizzazione che gli ha permesso di sfruttare al massimo il fisico e la qualità nell’anticipo. Allegri, al contrario, chiede alla sua squadra di difendere nella maniera opposta, negando la profondità e proteggendo l’area di rigore come un fortino. Siamo sicuri che il brasiliano possa rendere allo stesso modo anche in maglia bianconera?
Forse, esplorando il mercato europeo, un profilo come Pau Torres (Villarreal) poteva adattarsi meglio: lo spagnolo costava circa 60 milioni (“solo” 10 in più di Bremer) ed era più adatto al blocco basso del tecnico livornese. Inoltre, nell’ipotetico 4-3-3 che scenderà in campo a Ferragosto, uno tra Bonucci e Bremer dovrà sacrificarsi sul centrosinistra perdendo parte delle proprie qualità. Non il massimo.
Nelle ultime stagioni, due profili come Romero e Demiral, molto simili a Bremer per certi aspetti, sono stati parcheggiati - e poi ceduti - lontano da Torino senza aver mai ricevuto una vera e propria chance in prima squadra. Sicuramente Bremer parte da uno standard più alto, ma i dubbi rimangono. L’ex Torino ce la farà? Ad oggi sembra impossibile dare una risposta corretta, ma certamente dovrà metterci impegno. Rimpiazzare il vuoto lasciato da Matthijs de Ligt e Giorgio Chiellini è semi-impossibile.
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