Serie A - Atalanta-Napoli 1-2, 5 verità: via la maschera, Spalletti è davvero da scudetto
Aggiornato 06/11/2022 alle 08:26 GMT+1
SERIE A - Altro scontro diretto vinto dal Napoli, questa volta senza Kvaratskhelia: il tricolore è ora il chiaro obiettivo dei partenopei, non potrebbe essere altrimenti arrivati a questo punto. Osimhen si dimostra attaccante super decisivo, ma gli azzurri colpiscono anche per la capacità di trovare sempre alternative.
Atalanta-Napoli, match valido per la 13esima giornata di Serie A, è terminato sul punteggio di 1-2, frutto delle reti di Lookman (rigore), Osimhen ed Elmas. La gara è stata arbitrata da Mariani. Con questo risultato la squadra di Luciano Spalletti prosegue nella sua inarrestabile corsa in vetta alla classifica.
Classifiche e risultati
1) Il Napoli è da scudetto
L’attaccante mascherato fa volare il Napoli. E Luciano Spalletti deve gettarla, la sua maschera: questa squadra è da scudetto. Senza se e senza ma. Troppi gli esami superati a pieni voti per poter essere smentiti. Dalle incredibili notti europee alle trasferte contro Milan, Roma e ora Atalanta, per non parlare delle goleade a raffica in campionato. Non siamo al punto di dire che questo scudetto può perderlo solo il Napoli, ma dopo un avvio così è impossibile tirarsi indietro: il tricolore è ora l’obiettivo dei partenopei. Anche se non sarà dichiarato. Se non ora – con le rivali già a distanza – quando?
2) Spalletti, come hai fatto senza questo Osimhen?
L’uomo mascherato è anche l’uomo dei sogni. Victor Osimhen, Mvp a mani basse della vittoria di Bergamo. Un gol da 9 di razza e un assist per Elmas dopo un corpo a corpo stravinto contro Demiral, tra i difensori più fisici di tutto il campionato. La sua assenza non si era fatta sentire ed è questo il segnale inequivocabile dello status della squadra di Spalletti: senza l’ex Lille ha scavato il solco tra sé e le altre, ora il 9 è tornato e per gli altri sono dolori. Un centravanti spaventosamente decisivo.
3) No Kvara, no problem
Il segreto del Napoli è proprio quello: avere singoli che trascinano – Osimhen e Kvaratskhelia i casi emblematici – ma anche una rosa profonda in grado di sostituirli. Senza il georgiano sembrava dura, al suo posto gioca Elmas e decide la partita con il gol della rimonta. Così come Raspadori e Simeone hanno sostituito il nigeriano e si sono divisi gol pesanti: cinque gol il primo e sei il secondo. Un’enormità. Il Napoli va a mille perché tutti sono valori aggiunti, ma nessuno è imprescindibile. Anche in questo caso, a parlare sono i tanti esami superati senza pedine importanti.
4) Meret-Kim-Lobotka, la spina del Napoli è forte
Sono tanti i teorici dell’importanza di una forte spina dorsale nelle squadre che ambiscono a traguardi importanti. In alcuni casi sono stati smentiti (l’Inter, per esempio, ha cambiato portiere e regista, oltre ad aver fatto a meno di Lukaku), ma questo Napoli è la prova che un asse centrale forte è il segreto per andare a mille. Meret, Kim e Lobotka hanno superato anche l’esame di Bergamo e danno sicurezza a tutti. In particolare, il portiere è stato decisivo e il regista ha giocato da professore, in entrambe le fasi. Se poi ci si mette Zielinski sulla sua verticale a unire centrocampo e attacco…
5) Gasp si consola con Lookman, altra grande presa
L’Atalanta non esce ridimensionata dalla sconfitta contro il Napoli. Ma con la sensazione di essere distante da chi può davvero ambire allo scudetto. La nota positiva è sicuramente il rendimento di Lookman, che oltre al gol su rigore (trasformato alla grande) è stato il riferimento davanti per i nerazzurri. Ha mandano in porta Hojlund un paio di volte, con il compagno che non è stato in grado di capitalizzare. Mancava Muriel, Zapata sta rientrando. Ma questo Lookman, preso dal Lipsia per 12 milioni, può già essere considerato un grande colpo di mercato. L’ennesimo della gestione Percassi.
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