Conference League - Le 5 verità di Roma-Leicester City 1-0: Abraham capopopolo, Mourinho "in famiglia"
Aggiornato 06/05/2022 alle 11:53 GMT+2
CONFERENCE LEAGUE - Nelle 5 verità emerse, a nostro avviso, dal match dell'Olimpico, valso l'accesso alla finale di Tirana - anche grazie all'1-1 della gara di andata al King Power Stadium -, spicca la straordinaria serata di Tammy Abraham che decide match e qualificazione trascinando il fantastico pubblico dell'Olimpico. Un'autentica "famiglia" come l'ha definita Mourinho. Zalewski al top.
Roma-Leicester City, match valido per la semifinale di ritorno di Conference League 2021-2022, è terminato sul punteggio di 1-0, frutto della rete di Tammy Abraham. La gara è stata arbitrata dal fischietto serbo Srdan Jovanovic. Qui di seguito le 5 verità emerse, a nostro avviso, dal match dell'Olimpico, valso l'accesso alla finale di Tirana anche grazie all'1-1 della gara di andata al King Power Stadium.
1) Tammy Abraham capopopolo
Imperioso il colpo di testa con cui sovrasta Ricardo Pereira e trafigge Schmeichel all'11'. Poi scatta, lotta, si dimena, arringa il popolo giallorosso, di cui sembra essere il capo indiscusso. Esce dal campo quando proprio le forze lo abbandonano, stremato. Leader.
2) Mourinho: "The Family One"
Sembra quasi il titolo di un film con Nicholas Cage, invece nella splendida cornice dell'Olimpico c'era più spettacolo che a Hollywood. José Mourinho (primo allenatore a raggiungere la finale di una competizione europea con 4 squadre differenti), che ha dedicato la vittoria e la finale conquistata ai tifosi, li ha resi parti attiva di questo trionfo: "Questo gruppo di giocatori, insieme alla nostra gente: un'unica famiglia". E, si sa, le gioie di famiglia, sono le migliori...
3) Zalewski over the top
Non ci sono più aggettivi per definire il ragazzo, prodotto del settore giovanile giallorosso. Il classe 2002 italo-polacco sfreccia senza soluzione di contuita lungo la fascia sinistra, dialogando in continuazione con Zaniolo e, soprattutto, con Abraham. Se lo coccolerà, oltre che la Roma, la nazionale polacca, quella dei genitori e che ha deciso di rappresentare nonostante sia nativo di Tivoli e cresciuto a Poli, alle porte della Capitale.
4) Una prova difensiva sontuosa
Mancini, Smalling, Ibañez. Nella gara dell'Olimpico contro il Leicester, uno meglio dell'altro. Barnes, Vardy, Lookman, Iheanacho, Amartey... Tutti letteralmente annullati dal terzetto di retroguardia gialloross, abile a non fare praticamente mai arrivare le Foxes alla conclusioni in porta. Alle finali ci si va proprio con questo spirito.
5) Le verticalizzazioni di Lorenzo Pellegrini
Altra prestazione da tessitore di calcio per il ragazzo di casa, i cui filtranti sono diamanti pregiati per Tammy Abraham e Nicolò Zaniolo. Specie in assenza delle giocate di un certo Henrikh Mkhitaryan.
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