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Mondiali Berlino 2020: da Viviani a Ganna, da Paternoster a Milan, ecco cosa aspettarci per Tokyo

Luca Stamerra

Aggiornato 02/03/2020 alle 21:42 GMT+1

Vanno in archivio i Mondiali di Berlino di ciclismo su pista. Sono 6 le medaglie per gli azzurri in questa rassegna iridata dove si confermano alla grandissima Filippo Ganna e Letizia Paternoster. Ganna vince il suo 4° titolo iridato (3° consecutivo) nell'inseguimento individuale, oltre al bronzo nell'inseguimento a squadre. Delusione nell'omnium e nella madison per Elia Viviani.

Copertina Ciclismo su pista Ita

Credit Foto Eurosport

Proviamo a tracciare un bilancio di quanto accaduto nella settimana in Germania durante i Mondiali di Berlino. Sono 6 le medaglie per gli azzurri con Ganna che ha conquistato l'oro nell'inseguimento individuale oltre al bronzo nell'inseguimento a squadre (con Lamon, Consonni e Milan). Consonni ha anche preso l'argento nello scratch, mentre Miriam Vece ha trovato uno stupendo bronzo nei 500 metri donne. Due medaglie poi per Letizia Paternoster che si è presa l'argento nell'omnium e ha conquistato il bronzo nella Madison in coppia con Elisa Balsamo. Cosa ci dobbiamo aspettare per Tokyo 2020?

1) Omnium: il nuovo format non agevola Elia Viviani

Una delle delusioni di questi Mondiali è stata Elia Viviani. Il corridore veneto si era presentato a Berlino con l'intento di far qualcosa di interessante nell'omnium, ma non è mai stato in partita, chiudendo con il 9° posto complessivo. Lui stesso sapeva che non sarebbe stato nella migliore condizione possibile per affrontare questo tipo di gara (ha già cominciato una certa preparazione fisica per le gare su strada), ma quello che evince è la sua difficoltà nell'interpretare il nuovo format. Rispetto a Ro 2016, dove ha conquistato l'oro olimpico, ci sono 4 prove anziché 6 e sono state tolte prove cronometrate: il km, il giro lanciato e l'inseguimento individuale, dove Viviani eccelleva... Ora ci sono sempre lo scratch, la corsa ad eliminazione e la corsa a punti cui si aggiunge la tempo race (corsa a tempo di 10 km) che cambia nettamente il modo di approcciare alla corsa. Non solo, prima si svolgeva l'omnium in due giorni; dalla sua modifica, l'omnium si svolge tutto in un solo giorno. Viviani deve ancora capire il modo giusto di affrontare questa prova e non è un caso che abbia rimediato un piazzamento così lontano dal podio. L'azzurro, campione europeo su strada, si è anche cimentato con la Madison insieme al compagno di squadra Simone Consonni, ma anche il quel caso il podio è stato lontano. Non è detto che Viviani faccia sicuramente l'Americana, a questo punto, considerando la coppia 'di riserva' Scartezzini-Lamon. Quel che è certo, è che Viviani non farà l'inseguimento a squadre dove è stato protagonista per molti anni.
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A tu per tu - intervista esclusiva a Elia Viviani: "Ancora 2 punti, e hai vinto le Olimpiadi"

2) Con Filippo Ganna si può sognare nell'inseguimento

Chi non ha deluso le attese è stato Filippo Ganna che ha conquistato il titolo iridato nell'inseguimento individuale per la 4a volta in carriera. È il terzo titolo consecutivo e la quinta medaglia consecutiva (quando non ha conquistato l'oro, ha comunque vinto l'argento): Ganna entra così nella storia perché diventa il più vincente di sempre nella storia dei Mondiali insieme al britannico Hugh Porter. È del '96 e non si fermerà qui. Ha anche piazzato il nuovo record del mondo in semifinale e i prossimi obiettivi saranno quelli di scendere sotto i 4 minuti e, perché no, provare un giorno il record dell'ora.
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La giornata ricordo di Filippo Ganna a Berlino: suo il nuovo record del mondo nell'inseguimento

Peccato che alle Olimpiadi non ci sarà l'inseguimento individuale ma, a maggior ragione, il nostro Ganna è la punta di diamante del quartetto azzurro nell'inseguimento a squadre. Nel team con Lamon, Consonni e Milan, ha piazzato il record del mondo - subito triturato però dalla Danimarca - e ha poi conquistato il bronzo con una sfida stradominata contro l'Australia. A livello di tempi, l'Italia ha fatto anche meglio della Nuova Zelanda, seconda, ma sembra impossibile si possa avvicinare alla Danimarca che ha sfornato tre record del mondo in due giorni. Alle Olimpiadi dovrebbe tornare Plebani per Milan, e l'obiettivo di Ganna e soci sarà quello di conquistare, almeno, l'argento a Tokyo.
Medaglie Italia Mondiali di Ciclismo su Pista

Il Mondiale di Filippo Ganna

-bronzo nell'inseguimento a squadre
-record del mondo nell'inseguimento individuale (4:01.934)
-4° titolo di Campione del mondo nell'inseguimento individuale (il più vincente con Hugh Porter)
-3° titolo di Campione del mondo consecutivo (come Guido Messina e Roger Rivière)
-5a medaglia consecutiva nell'inseguimento individuale (nel 2017 aveva comunque vnto l'argento)
-2° italiano di sempre per medaglie vinte in un Mondiale nell'inseguimento individuale (9 Leandro Faggin, 5 Filippo Ganna e 4 Guido Messina)
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L'inno di Mameli e la maglia iridata: tutte le emozioni di Filippo Ganna per l'ennesimo oro

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"Siamo su un altro pianeta con Ganna": rivivi la gara che gli ha regalato il 4° titolo iridato

3) Strada+pista: sarà dura prepararsi per Tokyo. Soprattutto per Viviani

A questi Mondiali di Berlino abbiamo visto all'opera gli specialisti, ma erano in tanti a dividersi tra strada e pista. Uno su tutti Michael Morkov che ha lasciato anzitempo l'UAE Tour con la Deceuninck-Quick Step per affrontare l'ultima parte del Mondiale su pista (vincendo poi la Madison in coppia con Lasse Norman Hansen). Uno dei tanti che dovrà dividersi tra strada e pista è proprio il nostro Elia Viviani che nell'anno dell'Olimpiade non può preoccuparsi solo di difendere il titolo olimpico nell'omnium. Sì perché il suo passaggio alla Cofidis, mette Viviani in un intenso programma di sfide, considerando che il velocista sarà presente anche a Giro d'Italia e Tour de France con i gradi di capitano. Da quest'anno la Cofidis è entrata nel circuito World Tour e farà tutti i tre i Grandi Giri, spazio quindi a Viviani (il più pagato della squadra di Cédric Vasseur) che avrà l'obiettivo di vincere più tappe possibili. Impossibile pensare di fare solo metà Tour per concentrarsi poi sulle Olimpiadi, considerando la possibilità - almeno sulla carta - di vincere una tappa come quella degli Champs-Élysées in programma il 19 luglio (e le Olimpiadi cominceranno il 3 agosto per la pista). Sarà dura far combaciare le due cose...
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Benjamin Thomas imprendibile nell'omnium: Elia Viviani chiude con il 9° posto complessivo

4) Letizia Paternoster si conferma: è una garanzia, e occhio a Miriam Vece

A livello femminile bisogna riscattarsi dopo la prova incolore a Rio 2016, dove l'Italia ha conquistato 0 medaglie in pista tra le donne. L'unico sussulto è arrivato dal ciclismo su strada con la Longo Borghini. È Letizia Paternoster a lanciare la sfida, con la ciclista trentina che ha conquistato due medaglie in questa rassegna iridata. Ottimo argento nell'omnium, nonostante non fosse partita benissimo nelle prime prove nello scratch e nella cronometro, poi la risalita nella corsa ad eliminazione fino alla solida prova della tempo race (che nelle donne è di 7,5 km). È una conferma per la Paternoster che si mette al collo l'argento per il secondo Mondiale consecutivo.
Non solo, per lei è arrivato anche il bronzo nella Madison insieme ad Elisa Balsamo e che peccato per lo sprint finale che ci ha fatto perdere l'argento in favore della Francia. La prova della Paternoster è stata però molto aggressiva, con la classe '99 sempre attenta per tutta la durata dell'Americana che ha visto una serie infinita di cadute, infortuni e scorrettezze. Lei c'è ed andrà a caccia di più di una medaglia a Tokyo. Non dimentichiamoci poi di Miriam Vece che ha piazzato il record italiano nella sprint e ha vinto il bronzo nei 500 metri (prima italiana a farlo). In generale, un'italiana non andava a medaglia in una disciplina di velocità dal 2005. La classe '97 proverà a combinare qualcosa, quindi, nella Spint e nel Keirin a Tokyo.
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Bravissima Letizia Paternoster! Ancora una medaglia ai Mondiali: rivivi il suo splendido argento

5) Cosa aspettarsi da Jonathan Milan? Tanta voglia

Una delle piacevoli sorprese di questo Mondiale di Berlino è la scoperta di Jonathan Milan. Il corridore di Tolmezzo aveva già fatto intravedere qualcosa nelle precedenti tappe di Coppa del Mondo, dove aveva fatto parte del quartetto azzurro nell'inseguimento a squadre, ma il classe 2000 ha mostrato diversi miglioramenti nel corso della competizione iridata. Ha partecipato anche alla prova dell'inseguimento individuale, piazzando un super 4'08''094 durante le qualificazioni, portandosi così alla finale per il bronzo. Nella sfida contro il più esperto Corentin Ermenault non ha conquistato la medaglia (4° posto finale), poco male per un ragazzo alla prima esperienza. Che dire poi della prova nell'inseguimento a squadre. Ha fatto parte del quartetto azzurro con Ganna, Lamon e Consonni, essendo decisivo nella parte centrale della sfida contro l'Australia, con l'Italia che ha conquistato un bronzo che è un ottimo punto di partenza per Tokyo. Molto probabilmente Milan non farà parte del quartetto ai Giochi Olimpici - ci dovrebbe essere Davide Plebani - ma il friulano è un punto fisso per il futuro. Se al primo Mondiale ha conquistato un bronzo e un 4° posto, chissà cosa potrà fare nel futuro...
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Italia meravigliosa a Berlino: è nostro il bronzo nell'inseguimento. Rivivi la prova con l'Australia

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