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Ciclismo Pista - Ganna e l'avviso al quartetto: "Ai Mondiali non si va a giocare"

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Aggiornato 19/10/2021 alle 15:47 GMT+2

CICLISMO PISTA - Filippo Ganna ha chiuso la sua stagione su strada con il Gran Piemonte e ora il suo focus si sposta sui Mondiali in pista, in programma a Roubaix dal 20 al 24 ottobre. Il verbanese ha parlato di questo obiettivo e degli Europei in corso a Grenchen in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, usando parole da vero leader.

Filippo Ganna - Juegos Olímpicos Tokio 2020

Credit Foto Getty Images

È stata un'altra stagione da incorniciare e consegnare ai posteri quella di Filippo Ganna. L'oro olimpico con il quartetto dell'inseguimento in pista e il bis iridato nella prova a cronometro su strada sono state le punte dell'iceberg a livello di prestazioni per colui che è di diritto il volto del ciclismo italiano a tutto tondo. Ma le fatiche e gli obiettivi del verbanese non sono ancora finiti: dal 20 al 24 ottobre, a Roubaix, sono in programma i Mondiali di ciclismo su pista e dopo aver dato l'arrivederci alla strada con il Gran Piemonte, il mirino è già puntato sul velodromo francese. Di questo, della sua annata e degli Europei in corso a Grenchen ha parlato il classe '96 in un'intervista dai toni non banali alla Gazzetta dello Sport.
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"Al Gran Piemonte pronti via e ho sentito che mi mancava un po' il ritmo gara. Ho sofferto un pochettino. Però sul breve-intenso ci siamo. Adesso aspettiamo di tornare in pista lunedì per gli allenamenti e vedremo la formazione che vorrà schierare Marco (il CT Villa, ndr). Sono fiducioso che vorrà fare le scelte giuste e se qualcuno merita di stare a casa che stia a casa". Parole forti e che di certo fanno riferimento a quanto visto nella rassegna continentale, dove il quartetto dell'inseguimento non è riuscito a salire sul podio, chiudendo al quinto posto (nella formazione mancava, oltre a Ganna, anche l'altro oro olimpico Simone Consonni).
"Per confermarsi al Mondiale bisogna lavorare e magari avere rispetto per chi da gennaio a novembre corre. Quindi...se devono giocare, giochino. Ma nel mio quartetto, nel quartetto dell'Italia...niente pelandroni. Non voglio essere cattivo, ma quello che è giusto è giusto. Il CT dovrà fare delle scelte, come ha già fatto per l'Olimpiade, dove si erano rivelate giuste. Davvero, non c'è cattiveria in quello che sto dicendo, nè la volontà di puntare il dito contro qualcuno. Vorrei che fosse chiaro. Ma bisogna avere rispetto per chi si fa il c... tutto l'anno. In manifestazioni di quel livello non si va a giocare".
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