Il percorso, le altimetrie e la guida completa al Giro d'Italia

Intanto si vedono nelle prime posizioni i DSM di Hindley e Bardet. Si muove qualcosa?

Intanto ieri ci sono state le parole di Tom Dumoulin che ha spiegato il perché sia rientrato nel mondo del ciclismo. O meglio, perché aveva detto stop a gennaio. Dumoulin farà parte della Nazionale dei Paesi Bassi per la spedizione olimpica di Tokyo dove farà sia la prova in linea che a cronometro. Dumoulin che fece argento alle Olimpiadi di Rio nel 2016.

A questo punto ricordiamo i distacchi tra gli uomini di classifica dopo 10 tappe:

Egan Bernal (Ineos Grenadiers) 38h30'17'';

Remco Evenepoel (Deceuninck Quick Step) +14'';

Aleksandro Vlasov (Astana) +22'';

Giulio Ciccone (Trek Segafredo) +37'';

Hugh Carthy (Education Nippo) +45'';

Damiano Caruso (Bahrain Victorious) +46'';

Daniel Martin (Israel) +52'';

Simon Yates (BikeExchange) +56'';

Davide Formolo (UAE Emirates) +1'02'';

Daniel Martínez (Ineos Grenadiers) +1'13'';

Marc Soler (Movistar) +1'21'';

Romain Bardet (DSM) +1'21'';

Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) +1'47'';

Vincenzo Nibali (Trek Segafredo) +2'13'';

Tobias Foss (Jumbo Visma) +2'23'';

Pello Bilbao (Bahrain Victorious) +3'27'';

Jai Hindley (DSM) +4'28'';

João Almeida (Deceuninck Quick Step) +4'56'';

George Bennett (Jumbo Visma) +10'34''

Un po' è diminuito però il vantaggio degli 11 di testa. 11'31'' il loro margine

Sempre la Ineos là davanti, la squadra di Bernal. Nessuno aumenta l'andatura

Ecco il menù:

1. dal km 92,8 al km 102 - lunghezza 9,1 km (discesa);

2. dal km 109,8 al km 123,7 - lunghezza 13,5 km (salita);

3. dal km 136,1 al km 143,7 - lunghezza 7,6 km (salita);

4. dal km 148,4 al km 153,3 - lunghezza 5 km (salita);

Non resta che aspettare lo sterrato a questo punto

100 km al traguardo. 13'06'' il vantaggio degli 11 fuggitivi

Oggi è il 19 maggio. Una data importante per la storia del Giro d'Italia. Il 19 maggio 2003, infatti, Mario Cipollini vinse la tappa di Montecatini Terme davanti a McEwen e Petacchi. Seconda vittoria consecutiva dopo la volata di Arezzo. Con quel uno-due Cipollini diventava il corridore più vincente nella storia del Giro d'Italia. 42 successi di tappa, scavalcando un mostro sacro come Alfredo Binda.

12'43'' il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo maglia rosa

Intanto ci sono ben tre corridori di queste parti. Alberto Bettiol che è di Poggibonsi (nato, perché lui è di Castelfiorentino), Diego Ulissi che è di Cecina e Giovanni Carboni che è di Fano.

La Ineos addormenta la corsa. Fuga che prende 12'22'' di margine

Considerando che sono in 11, questa azione non cambierà la classifica della fuga che vede sempre Silvan Pellaud in testa. Per muovere la classifica dei fuggitivi, infatti, ci sono due criteri: che l'azione sia superiore ai 5 km e che i componenti della fuga siano in numero pari o inferiore ai 10 elementi. Quindi oggi Pellaud può star tranquillo.

11'27'' il vantaggio degli 11 fuggitivi

Ci sono anche Francesco Gavazzi e Bert-Jan Lindeman che in carriera hanno vinto una tappa alla Vuelta. Gavazzi vinse a Noja alla Vuelta 2011 quando era alla Lampre.

Dei corridori presenti in fuga, 3 hanno goà vinto al Giro. Dicevamo di Taco van der Hoorn nella tappa di Canale, ma anche Kluge trovò un successo al Giro nella frazione di Cassano d'Adda al Giro 2016. Davanti a Nizzolo. E poi c'è Enrico Battaglin che ne ha vinte tre: Serra San Bruno nel 2013, Oropa nel 2014, Santa Ninfa nel 2018

Ricordiamo chi c'è davanti:

Bert-Jan LINDEMAN e Mauro SCHMID (Qhubeka Assos);

Taco VAN DER HOORN (Intermarché-Wanty-Gobert);

Roger KLUGE e Harm VANHOUCKE (Lotto Soudal);

Enrico BATTAGLIN (Bardiani-CSF-Faizané);

Francesco GAVAZZI (Eolo Kometa);

Lawrence NAESEN (AG2R Citroën);

Dries DE BONDT (Alpecin Fenix);

Simon GUGLIELMI (Groupama-FDJ);

Alessandro COVI (UAE Emirates)