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Tour de France 2022, pagelle tappa 11 - Vingegaard va, Roglic gregario, Pogacar cade nel trappolone: promossi e bocciati

Luca Stamerra

Pubblicato 13/07/2022 alle 20:45 GMT+2

TOUR DE FRANCE - Cambio della guardia in classifica generale. Vingegaard si prende la maglia gialla dopo una tappa clamorosa tra Galibier e Col du Granon. Roglic si è speso già sul Galibier per fiaccare le energie di Pogacar che ha poi pagato dazio sull'ultima salita in favore del danese. E ora anche Romain Bardet sogna di vincere il Tour.

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Tour ribaltato. Sembrava clamoroso anche solo pensarlo. "Pogacar ha già vinto il Tour...”, lo avevamo detto anche noi, non credendo che Vingegaard potesse mettere ko lo sloveno. Ma la Jumbo Visma è stata brava ad usare tutte le carte possibili, sacrificando anche Roglic, per fiaccare le energie dello sloveno che è caduto nel trappolone. "Ma come, scatta Roglic e non lo insegui?”... E Pogacar si è infilato in una trappola che ha poi pagato a duro prezzo sul Col de Granon dove Vingegaard ha vinto la tappa e ha rifilato 2'51'' al capitano dell'UAE Emirates. E, adesso, le carte si sono mischiate. Non c'è solo Vingegaard, anche Bardet sogna in grande. Ma Pogacar promette ancora battaglia, ci sarà da divertirsi.
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Promossi

Jonas Vingegaard

Fino a questa tappa non era mai stato davvero staccato da Pogacar. Aveva perso terreno nella tappa del pavé, a causa di una foratura, ma era sempre rimasto con lo sloveno. Ma chi poteva credere che il danese potesse fare anche meglio? Lo sapeva bene la Jumbo Visma che ha schierato l'artiglieria pesante per abbattere Pogacar e Jonas Vingegaard è stato bravo a sfruttare l'occasione che si è venuta a creare. Ora è lui il favorito per vincere questo Tour e se l'è andata a guadagnare questa chance.
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Primoz Roglic

È arrivato al traguardo con 11'31'' di ritardo. Ormai è fuori dai giochi anche per il podio. Ma Primoz Roglic era felice come un pazzo a fine tappa per il lavoro svolto durante le ostiche salite di giornata e, soprattutto, per il risultato conseguito. Sì perché i dolori alla schiena sono troppi per curare anche la classifica e Roglic si è buttato a capofitto nel ruolo di gregario, anche col rischio di saltare come poi è successo. Lo sloveno ha provato a fiaccare le energie di Pogacar, prima sul Télégraphe, poi sul Galibier. Il connazionale aveva risposto colpo su colpo e, anzi, con un'accelerazione decisa aveva proprio tolto dai giochi Roglic. Giornataccia? No, guardando come è andata a finire, il lavoro di Roglic è stato fondamentale. Chapeau!
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Roglic c'è! Lo scatto a fine salita per testare Pogacar

Romain Bardet

E parlando di Chapeau, togliamoci il cappello anche nei confronti di Romain Bardet. Il suo ritiro dal Giro d'Italia era stato nefasto, perché aveva dimostrato di essere uno dei migliori sulle salite. Al pari di Carapaz, Landa e Hindley. Ed è uno dei migliori anche qui al Tour. Bardet si ricorda del suo passato, di quando era in lotta con Froome per la maglia gialla, e adesso si ritrova lì al 2° posto. Lui ci vuole provare.

Bocciati

Tadej Pogacar

Giornataccia vera per Tadej Pogacar anche se sono state davvero delle “montagne russe” nonostante fossimo sulle Alpi. In tutto questo, infatti, Pogacar ha stabilito il nuovo record di scalata sul Galibier. Lo sloveno ha dato tutto sulla vetta più alta del Tour, ma non su quella decisiva. E ha fatto tutto questo solo per cancellare Roglic dall'equazione. Il problema è che finito legato piedi e mani proprio nel trappolone che gli ha lanciato il proprio connazionale. Perché, a furia di rispondere a uno e all'altro, Pogacar si è ritrovato senza energie sul Col du Granon. Tour finito? Assolutamente no, ma questa sarà una lezione importante che capirà lui e la sua squadra (malissimo i suoi direttori sportivi in ammiraglia a non capire anche loro il tranello). Vedremo se farà compagnia a Kruijswijk (Giro 2016) e a Simon Yates (Giro 2018) nella lista di quelli che hanno stradominato un Grande Giro senza poi vincerlo.
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Pogacar, che fatica: prende tre minuti da Vingegaard all'arrivo

Enric Mas

Durante il giorno di riposo aveva promesso battaglia. Addirittura, podio obiettivo minimo. Enric Mas si è però dovuto scontrare con la dura realtà. Già sul Galibier andava in affanno, perdendo le ruote dal suo compagno di squadra Carlos Verona. Ha pagato, al traguardo, 8 minuti. Altro Tour dove dovrà reinventarsi.

Damiano Caruso

Così come dovrà reinventarsi anche Damiano Caruso. Già era in fondo alla top 20, ma ci aspettavamo potesse far partire la rimonta per entrare - comodamente - in top 10. Evidentemente non era l'anno giusto. Saltato già all'inizio del Galibier, ha deciso di andare del suo passo. Avrà delle occasioni per mettersi in mostra e speriamo ci si possa infilare per vincere anche una tappa al Tour dopo aver vinto lo scorso anno sull'Alpe Motta al Giro d'Italia e sull'Alto de Velefique alla Vuelta.
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Tour 360: Vingegaard super, strappa la gialla a Pogacar

Dove vedere il Tour de France in diretta tv e live streaming

Il Tour de France 2022 sarà trasmesso in DIRETTA integrale su Eurosport 1 (Canali 210 di Sky e su DAZN) con la telecronaca di Luca Gregorio e Riccardo Magrini e commento bonus di Moreno Moser e Wladimir Belli. Se non volete perdervi neanche un metro delle 21 tappe di questa edizione, potrete seguire il Tour de France, dal km 0 e senza pubblicità, in streaming su Eurosport Player, Discovery+ (Scopri l'offerta) e GCN+ con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su tutte le nostre piattaforme.
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