Opinion
Formula 1Analisi test Bahrain - La Ferrari SF-24 è solida e meno scorbutica della SF-23 ma la Red Bull resta il riferimento
Pubblicato 24/02/2024 alle 15:08 GMT+1
FORMULA 1 - In attesa di scoprire nel prossimo week end quale sarà il livello prestazionale delle macchine, la Ferrari può dirsi soddisfatta del verdetto più importante emerso dalla tre giorni di test a Sakhir: la SF-24 è una macchina più facile da guidare e da mettere a punto, al contrario della scorbutica SF-23. Il che rappresenta una base solida soprattutto in chiave sviluppo.
Con le sole tre giornate di test sulla pista di Sakhir, in Bahrain, è partito il conto alla rovescia per l'inizio del Mondiale di Formula 1 2024. Dal prossimo week end, sullo stesso tracciato, si inizia a fare sul serio. Come sempre accade, nessuno ha voluto svelare le proprie carte; i test vivono di programmi di lavoro e carichi di benzina differenziati che permettono di mascherare al meglio il livello prestazionale. Una prima gerarchia delle forze in campo potrà essere fatta solo dalle Libere di giovedì (Il Gp del Bahrain è sabato), ma i test hanno comunque lasciato qualche traccia su come abbiano lavorato le squadre in inverno. Ne escono una Red Bull sempre riferimento per tutti e una Ferrari che andrà valutata sulla velocità, ma che ha finalmente una macchina stabile, prevedibile e quindi più guidabile per i piloti, e che ha lasciato una sensazione di solidità e consistenza beneaugurante in prospettiva.
RED BULL SENZA SORPRESE
A dispetto di un concept che sembra tagliare i ponti con quello della passata stagione, la Red Bull resta l'asticella per tutti. In termini di velocità senza dubbio, ma anche per consistenza sul passo gara e per la collaudata ottimizzazione della gestione di tutte le mescole di gomme. Almeno con Verstappen, perché Sergio Perez è apparso anche in questa alba di 2024 piuttosto lontano dal compagno. La nuova forma delle pance non sembra aver intaccato i punti forti della macchina, che in termini di carico e grip è ancora dominante. Qualche noia si è avuta con la parte elettrica, ma nulla che possa preoccupare più di tanto gli uomini agli ordini di Chris Horner, peraltro ben più preoccupato da altre vicende.
FERRARI COSTANTE
Se dodici mesi fa Charles Leclerc aveva dovuto nascondere lo sgomento per una macchina apparsa subito problematica nella gestione gomme e nel comportamento in curva, quest'anno a Maranello sanno di aver centrato il primo e imprescindibile obiettivo: dare al monegasco e a Carlos Sainz una monoposto prevedibile, nei comportamenti e nelle reazioni ai cambi d'assetto. Un taglio netto con l'incubo di una SF-23 che aveva una finestra di utilizzo ristrettissima e un comportamento imprevedibile giro dopo giro, staccata dopo staccata. La situazione peggiore per un pilota, che insegue invece un feeling ottimale per poter cavare il massimo dalla vettura. Se la SF-24 sarà anche competitiva per sfidare la Red Bull - o per tenersi alle spalle Mercedes e McLaren - lo si vedrà. Certo ora c'è una base solida su cui costruire le prestazioni e soprattutto lo sviluppo, costretto lo scorso anno dai limiti di un progetto aerodinamico che rendeva minimi anche gli spazi di manovra in questo senso. Può darsi che ciò che è emerso a Sakhir renda effettivamente la rossa la seconda forza in pista, ma sarà più importante capire quanto margine c'è rispetto alla Red Bull e soprattutto se anche la SF-24 saprà essere veloce con tutte le mescole, visto qualche problema emerso a Sakhir con una delle cinque disponibili (la C3).
MERCEDES, McLAREN E ASTON MARTIN COPERTE
Stando ai pochi riferimenti offerti dai giri veloci e dal passo sui long run - sempre al netto di carichi di benzina sconosciuti - il pacchetto di mischia dell'anno scoso sembra potersi confermare nella nuova stagione. Aston Martin avrà esaurito l'effetto sorpresa, l'obiettivo del team è quello di ritrovare la giusta direzione nello sviluppo dopo un 2023 in cui ha prevalso una certa confusione tecnica dall'estate in avanti. Mercedes e McLaren sembrano invece a caccia di maggiore velocità di punta, ancora leggermente deficitaria nei tre giorni di Sakhir. L'impressione è che siano comunque molto vicine fra loro, in attesa di capire dove sarà la Ferrari.
OCCHIO ALLA RACING BULLS
Dal resto della griglia sono giunti segnali incoraggianti dalla Williams, che si conferma veloce in condizioni di basso-medio carico, e soprattutto dalla Racing Bulls, ex Toro Rosso e poi Alpha Tauri, che ha ulteriormente ampliato le sinergie tecniche con la sorella maggiore Red Bull. Tanto che la macchina di Ricciardo e Tsunoda è apparsa fin troppo somigliante alla Red Bull RB19 che ha dominato il 2023, sollevando diverse perplessità nei box dei team rivali. Chissà che non ci sia spazio, nelle prossime settimane, anche per le carte bollate. In ombra la Haas, che paga evidentemente il conto alla poca stabilità interna la team, e l'Alpine, molto nascosta e concentrata su run sempre piuttosto brevi. Tutto sarà più chiaro fra pochi giorni, quando i semafori di Sakhir apriranno il sipario sul Mondiale.
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