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Formula 1, il pagellone del Mondiale 2020: Liberty Media top in gestione, zero alla Ferrari

Paolo Sala

Pubblicato 14/12/2020 alle 15:26 GMT+1

FORMULA 1 - Diamo i voti a questa stagione anomala di Formula 1, he ha visto tante difficoltà per colpa del Covid-19. Apriamo con le congratulazioni al team Liberty Media per il lavoro svolto e concludiamo con la nebbia in casa Ferrari, che ha vissuto la sua peggior stagione da costruttore.

Pagellone Formula 1

Credit Foto Eurosport

Una stagione particolare di Formula 1 si è appena conclusa, con la vittoria anticipata del titolo da parte del solito Lewis Hamilton, con l'addio di Sebastian Vettel alla Ferrari e con alcuni dubbi sul futuro del Circus. Proviamo quindi a dare i voti a questo Mondiale 2020, consapevoli della situazione anomala che la Formula 1 ha dovuto fronteggiare.

Liberty Media: voto 10

I nuovi padroni del vapore americani hanno ricevuto critiche a 360° per l'idea di Formula 1 che hanno in mente per il futuro, e fra pandemia e pericolosi addii (vedi Honda) si sono dovuti affidare a Stefano Domenicali per ridefinire un piano strategico che rischiava di andare a sbattere. Ma un grosso merito va riconosciuto a Carey e soci: hanno messo in piedi un calendario che sembrava impossibile rispettare, rispolverando piste rivelatesi altamente spettacolari (Mugello, Portimao e Imola su tutte) e riuscendo anche a portare il Circus fuori dall'Europa. Se lo sport tutto è ripartito la scorsa estate, un gran merito lo ha avuto la Formula 1, che ha fatto da apripista anche per quanto riguarda protocolli e gestione logistica. Non era facile, chapeau.

Team Mercedes: voto 9

La Formula 1 è fatta di cicli, ma certo questo della Mercedes nell'era turboibrida sarà ricordato come uno dei più solidi e duraturi, una vera e propria dittatura tecnica e sportiva che ha lasciato le briciole agli avversari. Persino nell'anno della massima incertezza, con Toto Wolff e Lewis Hamilton che non hanno ancora firmato per il 2021 ed un futuro a lungo termine ancora più fumoso. Metodologie di lavoro e sistemi di controllo a Brackley sono al massimo livello, e Toto Wolff si è dimostrato il miglior leader possibile. Persino nel mettere pressione ad Hamilton con quella freccia nera affidata a George Russell in Bahrain. Unico smacco: il posto di domenicali, che Toto voleva per sé.

Lewis Hamilton: voto 8

Se la Mercedes è l'eccellenza della Formula 1 moderna, Lewis ne è il migliore interprete possibile. Certo, i record arrivano grazie alla schiacciante superiorità della macchina, ma non è solo nei numeri che si esaurisce una carriera. Chi ancora mette in dubbio il talento di questo ragazzo è evidentemente in malafede.
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Max Verstappen: voto 7

Qualche errore e alcuni problemi di affidabilità della sua Red Bull gli hanno impedito di attaccare la seconda posizione in classifica di Bottas, ma SuperMax può certamente dire di aver dato tutto e di aver tirato fuori anche qualcosa di più rispetto al potenziale della sua macchina. Unico in grado di mettere pressione ai Mercedes, è ormai pilota pronto per i massimi traguardi. E sarà un problema di Chris Horner ed Helmut Marko dargli buone ragioni per restare dov'è. Stesso voto per Pierre Gasly, vincitore a Monza, per Sergio Perez che ha salutato con la prima vittoria in carriera ed una stagione da urlo, per George Russell che ha fatto vedere di valere gli altri giovani rampanti ed anche per Kimi Raikkonen, fosse anche solo per quel primo giro a Portimao.

Team Renault: voto 6

Anno decisamente promettente anche in prospettiva: il motore ha raggiunto le prestazioni di Honda, l'obiettivo di salire sul podio è stato centrato in più di un'occasione e il ritorno di Fernando Alonso può essere un plus non indifferente, anche se il team perderà Daniel Ricciardo. Senza più dover fornire la power Unit ad altri (McLaren passa con Mercedes), potrebbe crescere ancora.

Honda (Motorista): voto 5

Non è nostra intenzione entrare nelle scelte aziendali del colosso giapponese, naturalmente, ma l'improvviso addio annunciato per la fine del 2021 ha creato una falla gigantesca non solo in Red Bull, ma per l'intera Formula 1, chiamata ora a trovare nuovi assetti. Un disimpegno improvviso e scioccante giunto peraltro al termine di una lunga traversata nel deserto, che ha visto le power unit nipponiche arrivare finalmente ad insidiare le concorrenti più forti dopo l'infausta definizione "Gp2 engine" affibbiata da un frustrato Alonso ai tempi della McLaren. Ma chissà che l'uscita Honda non rappresenti invece un bene per la F1, costretta ora davvero a fare i conti con se stessa e a decidere cosa diventare nei prossimi anni.
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Team Haas: voto 4

Lieto fine Grosjean a parte, una stagione letteralmente disastrosa, spesso a lottare con le Williams per l'ultimo posto. Chiaro che la cavalleria azzoppata del motore Ferrari ha inciso, ma l'Alfa Romeo ha fatto decisamente meglio un po' ovunque. Ora, con tutto il rispetto che si deve a tutti i piloti di F1, sarà interessante vedere se la coppia giovane Schumacher-Mazepin aggiungerà pepe rispetto agli scialbi Magnussen e Grosjean, pressoché disastrosi anche nel 2019 e non solo quest'anno. Verrà implementata la partnership con Ferrari (Simone Resta lavorerà proprio con Haas), condizione fondamentale per il team americano.
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Valtteri Bottas: voto 3

Prima dello stop deciso a Melbourne, si era presentato con look da boscaiolo e la consapevolezza di essere finalmente in grado di giocarsela fino alla fine con Hamilton, parole sue. Voleva per sè una parte alla Nico Rosberg, in realtà è finito tritato come mai prima. Da Hamilton, da Russell, spesso da Verstappen. Non è un vincente e mai lo sarà, perché Hamilton non avrebbe dovuto caldeggiarne la riconferma? Lasci perdere il boscaiolo, il suo abito è quello da maggiordomo.

Team Racing Point: voto 2

Disporre di una Mercedes 2019 rosa e chiudere al quarto posto nel mondiale Costruttori è un fallimento non da poco. Anche perché a portare il maggior numero di punti, oltre che la prima e unica vittoria, è stato Sergio Perez, sempre e comunque penalizzato rispetto al padrone del team Stroll e giubilato a metà stagione. Un quadretto niente male in cui da domani dovrà muoversi Sebastian Vettel.
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Credit Foto Getty Images

Sicurezza Gp Bahrain: voto 1

Finito di ringraziare San Dallara per il telaio Haas, Sant'Halo e in generale i passi da gigante fatti in termini di sicurezza per i piloti negli ultimi 20 anni, non si dimentichi che a macchine sicure vanno abbinati circuiti e personale altrettanto sicuri. Cosa che non si può certo dire riguardo al Bahrain, dove un guard rail assurdo ed i commissari allegramente in pista hanno rischiato di rendere inutile tutto quanto sopra. Nel nuovo calendario entreranno Arabia Saudita e forse Viet Nam, si spera che il livello di sicurezza sia da subito adeguato.

Team Ferrari: voto 0

Le stagioni storte esistono, ma quella della Ferrari 2020 è stata decisamente un martirio sconosciuto anche ai suoi tifosi più attempati. Anche perché iniziata con quell'accordo secretato con la Fia che getta pesanti ombre sul 2019 e sull'intera gestione dello scorso inverno. E decidere di giubilare Vettel prima ancora del semaforo verde della prima gara non ha aiutato. Se, come pare, il nuovo motore sarà in grado di recuperare una quarantina di cavalli rispetto a questo, la sciagurata annata 2020 può restare un incidente di percorso. Ma per il 2022 ed il cambio di regolamento tecnico non si può davvero più sbagliare. E forse passare da un anno come quello appena concluso può rafforzare il team.
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