Formula 1: Romain Grosjean, a tre mesi dall'incidente in Bahrain riparte dalla Indycar
Aggiornato 03/02/2021 alle 18:29 GMT+1
FORMULA 1 - A tre mesi dal devastante 29 novembre e dall'incidente in cui ha riportato serie ustioni alle mani, Romain Grosjean ha annunciato di aver sottoscritto un contratto per correre 13 gare in Indycar: "Ho parlato con mia moglie e le ho detto: 'Mi dispiace, questo probabilmente non è quello che vuoi sentire, ma voglio tornare a correre'. Sia lei che i miei figli mi hanno supportato".
A tre mesi dal tremendo incidente in Bahrain, dal quale è uscito incredibilmente vivo e solo con una serie di ustioni alle mani, Romain Grosjean ha annunciato quale sarà il proprio futuro che lo vedrà sempre all’interno dell’abitacolo di una monoposto per disputare un’intera stagione nella Indycar.
Il 34enne pilota francese ha accettato la proposta della Dale Coyne Racing e correrà tutte e 13 le gare previste su circuiti stradali e cittadini, rinunciando solo a quelle previste sui velocissimi ovali (superspeedway) come per esempio la 500 miglia di Indianapolis.
Grosjean, che darà un primo assaggio della sua nuova avventura negli States in un test programmato il 22 febbraio al Barber Motorsports Park in Alabama, in un’intervista a Motorsport.com ha spiegato il motivo di questa scelta.
Mi sono chiesto durante l'inverno se volessi davvero smettere di correre. Ho parlato con mia moglie e le ho detto: 'Mi dispiace, questo probabilmente non è quello che vuoi sentire, ma voglio tornare a correre'. Lei, però, mi ha sostenuto. Invece di farmi cambiare idea sia Marion che i miei figli mi hanno sempre supportato. Sanno che se voglio essere felice ed essere chi sono ho bisogno di correre. L’unica cosa sulla quale abbiamo trovato un accordo è di non correre nei superspeedway perché il rischio è un po' troppo alto. Per quanto mi piacerebbe disputare la 500 Miglia di Indianapolis, sono consapevole che questa tipologia di circuiti presenta dei rischi maggiori e gli incidenti che si sono visti in passato sono stati impressionanti. I piloti guidano le monoposto a 210 miglia orarie uno accanto all’altro e questo è un rischio. Questo è un mio limite che mi accompagna da dopo l’incidente del Bahrain”.
"Non posso far provare ai miei figli certe sensazioni"
Per quanto sia grande la voglia di tornare ad assaporare l’ebrezza della velocità in pista, Grosjean non nasconde che l’infernale incidente in Bahrain ha lasciato segni nella sua psiche.
Se avessi 25 anni e non avessi figli farei tutta la stagione, senza dubbio. Ma sono un padre di tre figli e per due minuti e 45 secondi in Bahrain so che hanno pensato di aver perso il padre. Se fossi più giovane accetterei il fatto che il motorsport comporta dei rischi, ma essendo un padre non posso permettere che la mia famiglia riviva quei momenti. Solitamente i piloti non si fanno male, ma quando lo vedi in TV, per un momento ti si ferma il respiro. Penso che i miei figli abbiano già avuto una sensazione che davvero nessuno vorrebbe mai avere, e non posso fargliela passare di nuovo”.
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