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Carlos Sainz, tradito dal bagnato: subito a muro a Suzuka! Il suo GP del Giappone dura meno di un giro

Stefano Dolci

Aggiornato 09/10/2022 alle 11:50 GMT+2

FORMULA 1 - E' durata pochissime curve la gara di Carlos Sainz a Suzuka, il pilota spagnolo ha perso il controllo della sua Ferrari SF-75 finendo per toccare il muro. Per il pilota iberico si tratta del 5° ritiro della stagione.

Carlos Sainz a muro a Suzuka, Twitter

Credit Foto Twitter

E’ durato pochissime curve il GP del Giappone di Carlos Sainz. Il pilota spagnolo della Ferrari, che scattava dalla terza casella in griglia, è stato uno dei piloti che ha pagato maggiormente dazio nelle estreme condizioni di bagnato di Suzuka, perdendo nel corso del primo giro il controllo della sua SF-75, intraversandosi sull’erba bagnata e finendosi per schiantare contro il muro laterale, in una posizione decisamente pericolosa.
Per fortuna nonostante la pessima visibilità le vetture che lo precedevano sono riuscite ad evitare l’impatto e Carlos Sainz è riuscito ad uscire col morale a terra dall’abitacolo e tornare con la coda tra le gambe ai box. Sainz non è stato l’unico pilota a perdere il controllo della propria monoposto prima della decisione dei commissari di esporre la bandiera rossa e dichirare sospesa la gara. Anche Alex Albon è stato costretto al ritiro mentre Sebastian Vettel, Pierre Gasly e Guanyu Zhou si sono intraversati ma sono riusciti in qualche modo a ripartire e riportare le proprie monoposto in corsia box in attesa di una ripartenza in condizioni che restano proibitive.

Sainz: "Ho temuto per la mia vita, troppo pericoloso girare con questa visibilità"

Ai microfoni di Sky Sport, Carlos Sainz ha provato a spiegare così il suo incidente non nascondendo come alla fine sia stato molto fortunato che nessuno dei piloti che lo hanno preceduto lo abbiano centrato in quel punto della pista.
"Non vedevo niente, sono andato in acquaplanning ed ero fermo a metà pista ed ero nelle mani di Dio perché non sai se gli altri ti vedono o no. La visibilità è zero, con queste macchine non si vede. Il problema è la non visibilità, se non ti vedono gli altri gli incidenti possono essere molto gravi. Safety Car? Non sarebbe cambiato nulla perché semplicemente non si vede nulla. Per quello tutti noi piloti eravamo molto arrabbiati. Non si possono rischiare episodi di questo genere per la nostra incolumità”.
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