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GP Messico - Ultima chiamata per Sergio Perez, Ferrari alla verifica motore

Paolo Sala

Aggiornato 27/10/2023 alle 16:01 GMT+2

GP MESSICO - Il padrone di casa ha l'ultima possibilità per brillare e magari cementare il proprio contratto 2024 con la Red Bull, per la Ferrari importante verifica sulla prestazione della power unit dopo il flop dello scorso anno sul tracciato oltre i duemila metri di altitudine.

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Nessuno è profeta in patria, ma per Sergio 'Checo' Perez il GP del Messico - quart'ultima prova del Mondiale 2023 - è la classica ultima spiaggia per provare a salvare una stagione che lo ha visto avvitarsi in una preoccupante involuzione, proprio mentre il compagno Max Verstappen fa incetta di record e successi. Perché il messicano ha sì un contratto anche per tutto il 2024, ma per proteggerlo dai noti terremoti interni alle squadre sotto l'egida Red Bull serve puntellare la seconda posizione del Mondiale piloti, insidiata da Lewis Hamilton. Un successo nella gara di casa, oltre che restituirgli il sorriso perduto, avrebbe anche questa valenza. Mercedes e McLaren pronte a tornare a sfidarsi per il podio, mentre la Ferrari ha necessità di evitare i problemi dello scorso anno sul tracciato di Città del Messico per provare a reinserirsi nella lotta.

Perez in cerca di riscatto

La squalifica di Hamilton a Austin gli ha tolto un po' di pressione di dosso, ma è chiaro che il GP del Messico è la grande occasione di riscatto per Sergio Perez, che si è letteralmente perso al cospetto della luce abbagliante di Max Verstappen, finendo per scivolare (troppo) spesso nella mischia che guarda da lontano l'olandese. Nelle ultime sei gare Perez ha raccolto un solo podio e 51 punti totali sui 172 disponibili, raccolto magrissimo che ha finito per mettere in dubbio una doppietta in classifica Piloti che doveva, o dovrebbe, essere già al sicuro da tempo. In Messico 'Checo' trova sempre qualcosa in più, vediamo se sarà sufficiente rispetto a una macchina che non gli va a genio come al compagno di team.
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Max cerca un altro record a casa di 'Checo' Perez: il GP del Messico in 1'

Il nodo sviluppi

Perché quella che Perez non abbia la stessa macchina di Verstappen è la solita barzelletta che gira in questi casi, come se la squadra avesse interesse a perdersi per strada i punti della seconda guida. Le specifiche sono identiche, al netto di quando si portano in pista novità non sempre su entrambe le macchine. Il vero guaio sembra essere nel processo di sviluppo della monoposto, che naturalmente nasce e cresce secondo i desiderata di Verstappen e del suo feeling di guida. Basti pensare a inizio stagione, quando Perez vinse due delle prime quattro gare in calendario illudendo molti di poter contendere il titolo al compagno. Poi è arrivato il primo pacchetto di sviluppi, e Max ha messo insieme dieci successi di fila fino a Singapore, mentre Perez è scivolato in una crisi tecnica che poi è divenuta anche psicologica. Il contratto 2024, come detto, ce l'ha, ma blindarlo con qualche risultato nel finale di 2023 sarebbe utile visti i movimenti in Alpha Tauri, dove Liam Lawson ha dimostrato di poter stare, e bene, in Formula 1.

Sfida Mercedes-McLaren

Con Verstappen favorito d'obbligo e Perez a caccia, si rinnova la sfida per il podio fra la McLaren, ormai stabilmente forte ovunque sebbene lontana in classifica Costruttori, e la Mercedes, che nelle ultime gare ha perso punti fra lotte intestine e squalifica in Texas, ma resta ampiamente la favorita per la seconda piazza nel Costruttori. Tanto più dopo che il fondo introdotto a Austin, ultimo sviluppo stagionale, ha dimostrato di funzionare assai bene. La Ferrari vorrà provare a reinserirsi nella lotta su un tracciato fatto soprattutto di velocità di punta e curve lente, ma il lavoro di ottimizzazione si preannuncia complicato.
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Lewis Hamilton sul podio al termine del Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1 - Mondiale 2023

Credit Foto Getty Images

Ferrari: test Power Unit

Perché l'altitudine è un fattore - basti pensare che si gira ad alto carico nonostante un layout che suggerirebbe il contrario - e anche i motori sentono la rarefazione dell'aria. E a Maranello sarà proprio la Power Unit a essere osservata con particolare attenzione. Perché l'edizione 2022 fu un vero disastro per le rosse, che chiusero a un minuto dal vincitore, e il sospetto alla Ges ricadde sul compressore della turbina, chiamato a un lavoro supplementare per dare la giusta pressione con meno aria disponibile. In casi simili si può diminuire leggermente il regime di rotazione, a costo di perdere qualcosa in prestazione assoluta per guadagnare sulla prestazione in long run e ovviamente in affidabilità. Oltre al setup meccanico e aerodinamico, sulla SF-23 va dunque trovato il giusto compromesso per far rendere al meglio la Power Unit, e avere la potenza necessaria a non ripetere la prestazione deludente dello scorso anno. Sempre che fosse effettivamente quello il problema, visti i noti problemi di comprensione della macchina emersi a Maranello nell'ultimo biennio.
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