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Verstappen graziato, nessuna penalità ma solo ammenda dopo tre investigazioni: perché e cosa è successo nelle qualifiche

Luca Montanari

Aggiornato 16/09/2023 alle 19:48 GMT+2

FORMULA 1 - Qualifiche da incubo per Max Verstappen, solo 11° al via del GP Singapore e finito per tre volte sotto investigazione per impeding. Tuttavia, l'olandese della Red Bull non ha ricevuto nessuna penalità in griglia di partenza, ma "solo" due richiami e un'ammenda di 5000 euro per essere rimasto fermo in pit lane e per la manovra su Tsunoda. Assolto invece nell'episodio a fine Q1.

Verstappen per il primo acuto a Marina Bay: tutto sul GP di Singapore in 1'

Se la Ferrari brilla sotto le luci artificiali del circuito cittadino di Marina Bay con la pole position di Carlos Sainz, a grande sorpresa è invece notte fonda per la Red Bull nelle qualifiche del GP Singapore. La scuderia dominatrice assoluta del campionato, che ha vinto sin qui tutte le prime quattordici gare della stagione, rischia seriamente di dire addio alla storica impresa di un en plein stagionale, con entrambe le monoposto eliminate in Q2 e quindi lontanissime in griglia di partenza. Su un tracciato cittadino, e riconosciuto in quanto tale per le ridotte opportunità di sorpasso e le improbabili speranze di rimonta, Max Verstappen deve compiere un miracolo se vuole proseguire la striscia individuale di dieci successi consecutivi. Ma soprattutto l'olandese è finito nel ciclone dei commissari per tutta la sessione, rischiando di dover partire molto più lontano dell'undicesimo posto ottenuto nelle qualifiche: per lui ben tre diverse investigazioni per impeding. Il leader del Mondiale sarebbe potuto partire persino dal fondo della griglia di partenza, nella peggiore delle ipotesi. Invece non è arrivata la mano dura dei commissari, che hanno graziato il bicampione del mondo da una possibile penalità nello schieramento: per Verstappen arrivano "solamente" due rimproveri e un'ammenda di 5000 euro, mentre il numero uno della Red Bull è stato assolto nel contorto episodio a fine Q1, quando diverse vetture, tra cui le due Ferrari, procedevano lente nell'ultimo settore. Andiamo a ricostruire quanto accaduto e le decisioni degli steward per ogni investigazione.

Max rimane fermo in pit lane, prima reprimenda

Il primo comunicato dalla cabina di controllo nei confronti di Verstappen arriva al termine del Q1. Negli ultimi minuti del countdown, infatti, il bicampione del mondo rimane fermo qualche secondo in uscita dalla pit lane per avere pista libera davanti a sé, tuttavia bloccando le altre vetture in coda alla Red Bull numero 1, che rischiano di non transitare in tempo per effettuare un ultimo tentativo. Da qui la prima investigazione per impeding e il primo richiamo: "Verstappen non ha ottenuto alcun vantaggio evidente aspettando all'uscita dei box, ma gli steward hanno stabilito che in questo caso un rimprovero era un'azione appropriata" si legge nel comunicato.

Le ragioni del pilota

In pit lane si ferma la gran parte dei piloti. Quando c’è il verde di solito il primo entra in pista, ma vuoi un certo gap soprattutto su un circuito cittadino, per cui gli altri aspettano prima di andare avanti. mi sono trovato tante macchine davanti e quindi ho voluto fermarmi e aspettare un po’ per fare un outlap normale e non dover guidare con lentezza eccessiva in pista [Max Verstappen a Sky Sport]

Traffico nell'ultimo settore, Verstappen rallenta Sargeant?

I problemi di traffico in Q1 non si erano limitati solamente all'uscita dalla pit lane. Nell'ultimo settore del tracciato infatti numerose vetture hanno proceduto a rilento prima di lanciarsi per l'ultimo giro disponibile, con Max che ha fatto partire il cronometro pochi istanti prima della bandiera a scacchi. Situazione che rischia di creare un ingorgo tra le curve 16 e 19, ma soprattutto pericoli in pista. È per questo che i commissari decidono di valutare l'episodio dopo il termine delle qualifiche: diversi i piloti coinvolti, tra cui proprio Verstappen alle spalle delle due Ferrari. Ma mentre Leclerc e Sainz si spostano a centro pista, l'olandese resta all'esterno, sulla traiettoria ideale della Williams di Sargeant pronta a sopraggiungere dalle spalle.
In questo caso i commissari hanno assolto completamente l'olandese della Red Bull, così come non hanno punito nessun pilota. Il motivo è dovuto al fatto che fosse più sicuro per Verstappen non spostarsi, valutando inoltre che Sargeant non sia stato inutilmente ostacolato.

L'impeding su Tsunoda in Q2: multa al posto della penalità in griglia

Durante le fasi iniziali del Q2, Verstappen è autore di un altro impeding, il terzo in ordine cronologico. Il leader del Mondiale infatti si trova sulla strada di Tsunoda all'uscita di curva 3, con il nipponico dell'AlphaTauri costretto a rallentare. Poco dopo le proteste del giapponese in team radio, ecco la terza investigazione ai danni dell'olandese della Red Bull, che non riuscirà a superare il taglio per soli sette millesimi, estromesso dall'altra AlphaTauri di Lawson, alla terza qualifica in Formula 1.
Come è accaduto ad altri piloti diverse volte durante la stagione, una scorrettezza di questo tipo è stata sempre punita con tre posizioni di penalità in griglia di partenza. Invece questa volta gli steward optano per un altro rimprovero più un'ammenda di 5000 euro. "La squadra ha ammesso che la comunicazione da parte loro era scarsa e non ha avvisato Verstappen finché non era troppo tardi" le ragioni dei commissari nel comunicato ufficiale. Pilota in parte graziato anche in questo caso, dato che situazioni analoghe sono costate tre posizioni di penalità, come successo a Leclerc a Monaco.
Abbiamo cercato di cambiare diverse cose sulla macchina cercando di migliorarla, ma penso che i cambiamenti l’abbiano peggiorata ulteriormente rendendola inguidabile [...] Onestamente dopo le prestazioni che abbiamo avuto oggi una penalità non conta niente [Max Verstappen a Sky Sport]
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Verstappen per il primo acuto a Marina Bay: tutto sul GP di Singapore in 1'

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