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Bagnaia: la reazione del campione spalle al muro in un Mondiale che riserverà ancora tante sorprese

Fabio Psoroulas

Pubblicato 16/10/2023 alle 18:12 GMT+2

MOTOGP – Clamorosa vittoria di Pecco Bagnaia, che in Indonesia si risolleva nel momento più complicato della stagione e piazza la zampata del campione. Un trionfo dal peso specifico enorme, dato il passo falso di un Jorge Martin lanciatissimo in campionato. Un mondiale che non smette di appassionare e che sarà incerto sino all'ultima staccata. Vincerà chi sbaglierà meno.

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Se fosse stato un documentario lo avrebbe scritto uno sceneggiatore da premio Oscar. Sta assumendo la fisionomia di una serie televisiva di quelle che ti lasciano senza fiato, questo mondiale 2023 della MotoGP. Un campionato che in verità sino a poco più di un mese fa sembrava già deciso, quasi una formalità, come quello di Formula 1. Invece un po' per le tante (troppe?) gare di questa stagione, un po' per gli incidenti, i passi falsi e le vittorie a raffica, tutto si è riaperto, per un finale di campionato non per deboli di cuore. I pretendenti sono due: Francesco Bagnaia e Jorge Martin, che si giocheranno il mondiale sino all'ultima corsa.

L'impensabile a Mandalika

In Indonesia si è visto di tutto. Al sabato una sprint dominata in lungo e in largo da Jorge Martin, che in pochi giri si è sbarazzato della concorrenza e si è portato a casa il 4° successo consecutivo in questo inedito format di gare che, complice anche la pessima giornata di Bagnaia, gli ha permesso di balzare per la prima volta in stagione e in carriera in testa alla classifica generale.
Nella gara vera di domenica il copione per Martinator sembrava il medesimo. Partito a fionda dalla seconda fila, lo spagnolo stava "liderando" senza grossi problemi con un passo inarrivabile per gli altri. Poi però è arrivato l'imprevisto, la caduta a 14 giri dalla fine mentre era avanti di oltre 3" sul più immediato inseguitore. Un qualcosa di veramente inimmaginabile, guardando allo stato di grazia dello spagnolo capace da Barcellona a Mandalika di recuperare ben 62 lunghezze di margine a Bagnaia. Già, perché Martin non finiva a terra dalla gara di Austin, la terza stagionale. L'ultimo errore quindi risaliva a 6 mesi fa, mentre nelle scorse settimane era stato praticamente perfetto e velocissimo, semplicemente il più forte di tutti. Ma lo sport non è mai una legge scritta, tutto può succedere e quindi è arrivato lo sbaglio di Martin. Nel mentre un ottimo Pecco Bagnaia dalle retrovie si è portato in testa, dimenticando quindi la scialba prestazione del giorno prima. Con la caduta di Jorge, Pecco - da autentico opportunista - ne ha approfittato in toto conquistando un successo di un peso specifico mostruoso, che lo riporta in testa al mondiale con 18 punti sul rivale e inevitabilmente ribalta l'inerzia di un duello che assomiglia a un braccio di ferro o - parafrasando il pensiero del dg della Ducati, Gigi Dall'Igna - "a una lotta fratricida".

Quando il gioco si fa duro...

La zampata nel momento più importante. Si può riassumere così la domenica di Pecco Bagnaia, un campione con le spalle al muro che è riuscito a reagire quando più contava. In un weekend difficile e dopo la peggior qualifica della stagione, il pilota piemontese ha fatto vedere al mondo intero di che pasta è fatto, dimostrando di meritarsi ampiamente lo scettro di leader del mondiale. Partito dalla 13ma piazza Francesco ha tirato fuori gli artigli ed è andato a vincere, sfruttando il passo falso del rivale. Se non si è trattato forse del trionfo più bello, di certo questo è il successo forse più importante della carriera dell'italiano. Innanzitutto perché non aveva mai vinto partendo da così lontano in griglia, ma soprattutto perché questo acuto incrina le certezze di Martin e rimette Bagnaia al centro del ring.
Sembrava tutto andare in direzione della Spagna guardando le ultime settimane, con un Martin lanciatissimo e che non faceva altro che inanellare trionfi su trionfi, mentre Pecco purtroppo incassava i colpi e basta. Ma in Indonesia il campione del mondo ha tirato fuori un jab da peso massimo, tirando fuori attributi, carattere e una reazione da autentico purosangue. Un successo che ridà tantissimo morale all'italiano in vista di questo finale di stagione dopo un periodo complesso iniziato con il tremendo incidente di Barcellona e che invece che tramortirlo lo ha reso paradossalmente forse ancora più consapevole e forte nel morale e nella testa.
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Jorge Martin, Pecco Bagnaia, MotoGP, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Tutto grandioso, ma...

Fantastico Pecco, ma purtroppo non è tutto oro quello che luccica. Naturalmente la storia non si fa con i sé e con i ma e il risultato finale è l'unica cosa che conta, è però doveroso ammettere che senza la caduta di Jorge staremmo parlando di tutt'altro. Ci sorferremmo sul magic moment di Martinator, e di un Pecco secondo ed incapace di trovare contromisure al portacolori del team Pramac. La verità, come ha confidato anche lo stesso Martin nel post gara dopo aver fatto mea culpa per aver esagerato l'ingresso nella famigerata curva 11, è che in questo momento Jorge pare essere più veloce - sia in termini di performance secca che di passo gara - rispetto a Pecco, e solo una chiusura d'anteriore lo ha fermato da un altro successo che gli avrebbe regalato ancora più fiducia e più margine su Bagnaia. La domanda da porsi dunque ora è: questo stop dello spagnolo influirà sulla sua competitività nelle prossime gare? Come reagirà Martin da ora in poi? Sarà lo stesso pilota implacabile o questa defaillance incrinerà le sue certezze e lascerà delle scorie nella sua mente?

Le sorprese non sono finite

I quesiti esposti in precedenza naturalmente non hanno risposta, bisogna aspettare il weekend per saperne di più con la gara in Australia. Sicuramente quel che è certo è che di colpi di scena ne vedremo ancora e ne vedremo ancora delle belle. A fine agosto sembrava impossibile che Bagnaia potesse essere rimontato nella generale e invece Jorge in 4 gare ha recuperato un margine di 62 lunghezze mettendo addirittura il naso avanti. Sembrava impensabile vedere Martin sbagliare nel momento più propizio della sua carriera, invece a Mandalika è successo anche questo...
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Jorge Martin e Francesco Bagnaia

Credit Foto Getty Images

Vince chi sbaglierà meno

Mancano cinque atti alla fine della stagione, quindi ben 10 gare e 185 punti a disposizione. Nonostante sia metà ottobre c'è ancora tanto in gioco da qui alla conclusione del mondiale, per cui può accadere davvero di tutto. E' fuori discussione però che il vincitore di questo campionato sarà quello che sbaglierà di meno e che saprà reggere al meglio alla pressione. Uno zero, soprattutto in una gara domenicale, sarà decisivo ai fini della classifica e Martin lo ha imparato a proprie spese questo weekend. Ma anche una prestazione scialba come quella di Pecco nella Sprint di sabato può fare la differenza. Indicare un favorito ora è impossibile: Martin forse sembra essere più competitivo al momento, ma bisogna vedere se la caduta di Mandalika avrà delle ripercussioni nella sua testa. Bagnaia ha dalla sua una solidità mentale incredibile, la capacità di dare il meglio sotto pressione e nel momento decisivo, e soprattutto l'esperienza dell'anno passato. In Australia ne sapremo di più ma la sensazione che questo scontro fra titani si possa risolvere solo a Valencia, nell'ultimo atto al Ricardo Tormo, è sempre più reale.
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Bagnaia: "Al primo appuntamento con Domizia con l'auto centrai un palo!"

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