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Gregorio Paltrinieri infinito: ora è al tavolo dei più grandi dello sport italiano

Marco Castro

Pubblicato 30/06/2022 alle 17:15 GMT+2

MONDIALI NUOTO - Gregorio Paltrinieri ha chiuso le sue fatiche iridate con due ori, un argento e un bronzo tra vasca e acque libere, risultati che l'hanno reso l'italiano più vincente di tutti i tempi in questa competizione. L'ennesimo capitolo di una carriera starordinaria e ormai decennale, che l'ha issato a pieno titolo tra i più grandi sportivi di sempre del nostro Paese.

Paltrinieri, dall'oro di Rio alla doppietta di Tokyo

I Mondiali di nuoto di Budapest hanno confermato una verità inoppugnabile: l'Italia è una superpotenza di questo sport, con un presente e un futuro davvero roseo davanti a sè. E se i vari Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi e Benedetta Pilato - per citarne tre - sono il volto giovane e ambizioso del nostro movimento, c'è un signore che da tempo veste i panni del superuomo, capace ancora una volta di prendersi la scena come solo lui sa fare: Gregorio Paltrinieri.
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PALTRINIERI STRABILIANTE: IL FILM DEL SUO ARGENTO

Oro nei 1500 stile libero, bronzo nella staffetta 4x1,5 km, argento nella 5 km, oro nella 10 km in acque libere. Questo recita il bottino del carpigiano in terra d'Ungheria: quattro podi che gli hanno permesso di superare perfino la Divina Federica Pellegrini per numero di medaglie iridate in vasca lunga (12 a 11). Ma non siamo qui per fare classifiche o decretare chi sia meglio dell'altro. Abbiamo celebrato per anni l'infinita classe della nuotatrice veneta, capace dell'imponderabile a più riprese. Ora facciamo lo stesso con Greg. Lei la regina, lui il re. Fortunati noi a godere delle gesta di entrambi.
Paltrinieri arrivava a questa rassegna senza nulla da dimostrare e con la bacheca già traboccante di allori raccolti a ogni latitudine ed evento, compresi tutti quelli più importanti. Se ne va con uno status addirittura maggiore, che lo colloca tra i più grandi sportivi italiani di tutti i tempi. Ognuno ha il suo preferito (Coppi, Valentino, Tomba, la stessa Pellegrini o scegliete voi chi) e anche qui è complicato - e poco saggio - stilare una graduatoria, considerando l'estrema imparagonabilità tra discipline, epoche e situazioni diverse. Quel che è certo è che a questo tavolo esclusivo ora siede anche Gregorio da Carpi.
Paltrinieri e il suo inguaribile sorriso. Sembra ieri che ammiravamo il suo debutto olimpico e invece sono già passati dieci anni. Allora chiudeva quarto nei suoi primi 1500 stile libero a cinque cerchi, battagliando con Sun Yang (classe 1991), Oussama Mellouli (1984) e Ryan Lochte (1988). Oggi tra i suoi rivali più pericolosi ci sono Florian Wellbrock (1997), Mychajlo Romančuk (1996), Robert Finke (1999). Nel mezzo, a partire dagli Europei 2012, è successo di tutto, tra Olimpiadi, Mondiali e rassegne continentali di ogni sorta. Dieci anni in cui Paltrinieri c'è sempre stato, splendida certezza tanto ora che il movimento è florido quanto negli anni in cui arrancava di più. Sempre a medaglia in ognuna delle venti manifestazioni a cui ha preso parte dal 2014 in avanti, con le acque libere sempre più terreno di caccia insieme alle prodezze in piscina.
Negli ultimi tempi, sono state due le volte in cui qualcuno ha dubitato di lui. E puntuali sono arrivate le risposte. Alle Olimpiadi di Tokyo, debilitato dalla maledetta mononucleosi, si è preso un argento commovente negli 800 stile libero, 100% cuore visto che il fisico arrancava. E poi proprio a Budapest, dopo quel quarto posto nella sua gara inaugurale (ancora gli 800) che ha fatto gridare al "non è più il vero Greg" (bookmakers compresi). L'oro con record europeo nei 1500 è stata la risposta di orgoglio, di rabbia, di talento infinito del campione, che poi ha inanellato le altre medaglie di cui si è detto qui qualche riga più sopra. Gregorio che dopo le fatiche ungheresi ha già il mirino puntato altrove e per la precisione agli Europei di Roma (11-21 agosto). E quanto conti questo appuntamento l'ha svelato lui stesso: "La stagione non è finita, gli Europei a Roma sono l’appuntamento clou. Vinco perché mi diverto, è quello per cui lotto e sudo ogni giorno. Venire qua e gareggiare è troppo bello. È un anno pienissimo, però un Europeo in casa non l’ho mai fatto. La preparazione è pensata per arrivare al top a Roma, ci teniamo tanto". Lo spettacolo non è finito.
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#1YearToDream: rivivi l'argento di Paltrinieri negli 800 sl

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