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Pallavolo - L'Italia fa la storia! Finale mondiale dopo 24 anni: 3-0 alla Slovenia. Ora la Polonia

Marco Arcari

Aggiornato 10/09/2022 alle 23:29 GMT+2

PALLAVOLO, MONDIALI 2022 (M) - L'Italia riscrive la storia e torna in finale dopo 24 anni dall'oro del 1998. La Slovenia lotta, ma non può evitare il k.o. (0-3), perché gli Azzurri giocano una Pallavolo a tratti sontuosa e dominano in qualsiasi fondamentale. Domenica 11 settembre, alle ore 21:00, la finale iridata contro la Polonia. Lavia meraviglioso (15 punti), Romanò essenziale (12).

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Meravigliosa Italvolley! La Nazionale di Fefè De Giorgi centra un risultato incredibile, conquistando la finale iridata a distanza di 24 anni dall'ultima volta: allora, nei mondiali giapponesi del 1998, la "Generazione di fenomeni" plasmata da Julio Velasco - ma allenata, in quell'occasione, da Paulo Roberto de Freitas, per tutti "Bebeto" - centrò l'oro, il 3° consecutivo, superando 3-0 la Jugoslavia. Stavolta l'avversaria sarà invece la Polonia di coach Nikola Grbic, una squadra che tenta di replicare quanto fatto dagli Azzurri tra 1990 e 1998, avendo infatti una striscia aperta di due Mondiali vinti (2010 e 2014) e superato il Brasile al tie-break (15-12) nella prima semifinale di questo torneo.
Gli Azzurri travolgono 3-0 la Slovenia in semifinale, confermando di giocare una Pallavolo a tratti incredibile. Su tutti, stavolta il merito maggiore va a Fabio Balaso: il libero italiano tiene alla grande in ricezione e offre sempre a Simone Giannelli l'occasione di variare come vuole il gioco. Il capitano Azzurro non si fa certo pregare e tiene in ritmo qualsiasi compagno, lavorando anche molto bene con variazioni tattiche dai nove metri che mandano in tilt la ricezione slovena.
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La partita

"Rispettiamo molto quanto la Generazione di fenomeni ha fatto negli anni '90, sono degli idoli per noi, ma questa è un'Italia nuova, che non si pone limiti e che vuole sempre fare meglio". Le dichiarazioni post-gara di Giannelli riassumono al meglio la qualità di un gruppo fantastico, capace in poco più di un anno di passare dalla "delusione" dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 all'oro europeo 2021 e al 4° posto nella Volleyball Nations League 2022, per arrivare infine alla finale di questi Mondiali. Risultati incredibili, centrati da una Nazionale ringiovanita (e rinvigorita) da un santone della Pallavolo. Ferdinando De Giorgi ha infatti plasmato a propria immagine e somiglianza una squadra che sa di non essere la migliore al mondo in nessun fondamentale ma è anche consapevole di riuscire a fare tutto e bene. L'abnegazione difensiva è il marchio di fabbrica di un'Italia che ha riacceso - se mai ce ne fosse stato bisogno - la passione per questo sport nei cuori degli italiani, non soltanto degli appassionati. La sfida con la Slovenia conferma tutto ciò. Al netto dei 24 punti "regalati" ai nostri avversari con errori non forzati (11 battute sbagliate), gli Azzurri non danno mai l'impressione di poter perdere questa semifinale, conducendo nel gioco e restando sempre avanti nel punteggio, anche quando la qualità della loro Pallavolo è tutt'altro che eccelsa. Daniele Lavia si conferma elemento equilibratore di questo gruppo, capace di giocare sagaci mani-out nel momento in cui il muro sloveno sale di colpi, ma anche di alternare soluzioni offensive con una qualità incredibile. Capolavoro di Angelo Lorenzetti? Indubbiamente. L'anno passato all'Itas Trentino ha forgiato uno schiacciatore completamente nuovo, fondamentale non solo per il proprio club ma anche per la Nazionale.
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In una sfida in cui Alessandro Michieletto parte fortissimo, dominando con colpi quasi impossibili (ad alzata molto staccata da rete), e poi cala d'intensità, a salire in cattedra è Simone Anzani. Il vice-capitano opziona a meraviglia i 1° tempi della coppia Kozamernik-Pajenk (4 muri-punto) e lavora molto bene anche dai nove metri, con una salto-flot che tiene quasi sempre in scacco la ricezione avversaria, obbligando Gregor Ropret a rincorrere per tutta la sua metà di taraflex il primo tocco dei compagni. Nei rari momenti di difficoltà - si pensi ai cali di tensione nel set conclusivo, cominciato con l'Italia avanti 5-1 e poi 16-12, fino al 17 pari - la Slovenia spreca tantissimo in attacco, mandando out palloni pesanti e non riuscendo a trovare continuità. Coach Gheorge Cretu prova a cambiare fin dai primi rally, richiamando Tonček Štern per preferirgli Rok Možič (9 punti), ma neppure il giovanissimo talento sloveno può bastare per ribaltare una sfida in cui l'Italia, quando necessario, sembra fare letteralmente un altro sport. In finale, contro la Polonia, sarà tutta un'altra storia. La squadra di Gbric è in missione fin dal giorno uno di questa competizione, per puntare a un tris consecutivo di ori, riuscito soltanto a Italia e Brasile nella storia della Pallavolo. Servirà un'impresa, non soltanto contro il 6+1 avversario ma anche contro una Spodek Arena di Katowice che ribollirà per trascinare i propri beniamini. L'oro mondiale sarebbe la classica ciliegina sulla torta nel cammino di questa Italia, ma una medaglia dopo ventiquattro anni è già un qualcosa di incredibile. Gli Azzurri non erano tra le nazionali favorite delle vigilia e non sono neppure stati agevolati dalla "particolare" formula di questo torneo. Eppure, anche stavolta, sono lì. Sempre e costantemente tra le prime quattro squadre di ogni torneo cui prendono parte. Un qualcosa di incredibile.

Il tabellino

Italia - Slovenia 3-0 (25-21; 25-22; 25-21)
  • Italia: Pinali n.e., Recine, Michieletto 9, Giannelli 3, Balaso (L), Sbertoli n.e., Bottolo n.e., Galassi 5, Lavia 15, Romanò 12, Anzani 7, Russo n.e., Scanferla (L) n.e., Mosca n.e. All. De Giorgi.
  • Slovenia: T. Štern 1, Pajenk 5, Kozamernik 5, Gasparini n.e., Vincic 1, Štalekar, Koncilja n.e., Klobucar (L) n.e., Kovačič (L), Z. Štern n.e., Ropret 1, Urnaut 11, Čebulj 14, Možič 9. All. Cretu.
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