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Qualificazioni Olimpiadi 2024 - Italia, nessun allarmismo ma bisogna lavorare: battuta, centrali e turnover le chiavi

Marco Arcari

Aggiornato 10/10/2023 alle 09:50 GMT+2

PALLAVOLO, QUALIFICAZIONI OLIMPIADI PARIGI 2024 (M) - L'Italia ha mancato la qualificazione diretta, ma nulla è perduto. Salvo clamorosi stravolgimenti a livello di ranking FIVB, gli Azzurri voleranno a Parigi 2024. Eppure, i calendari sono sempre più compressi e la necessità di turnover è impellente. Così come si dovrà lavorare tanto sulla battuta e ritrovare appieno la coppia Anzani-Russo.

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Complici le sconfitte patite contro Cuba e Brasile, l'Italvolley maschile di Fefè De Giorgi dovrà attendere l'estate 2024 per sapere se potrà partecipare o meno ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Una sorta di ossimoro, per la Nazionale che detiene il titolo mondiale e che ha appena vinto la medaglia d'argento agli ultimi Europei, peraltro dopo l'oro continentale conquistato nel 2021. Eppure, i metodi di qualificazione erano chiari da anni, quindi sorprendersi soltanto ora significherebbe non aver compreso per troppo tempo le innnovazioni introdotte anni fa.
Esiste un rischio concreto che l'Italia non si presenti al torneo a Cinque Cerchi dopo 52 anni d'ininterrotta partecipazione? Attualmente no, ma per volare oltre le Alpi gli Azzurri dovranno disputare una Volleyball Nations League 2024 da protagonisti, potendo perdere soltanto poche partite e dovendo sempre gettare un occhio al ranking mondiale. Attualmente al 3° posto con 342,43 punti, la Nazionale dovrà guardarsi alle spalle da Paesi Bassi (13° con 214,58) e Turchia (14ª con 210,73). Per ora nulla di preoccupante, anche se qualcosa può essere cambiato.
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Calendari e criteri di qualificazione: qualcosa va rivisto

La "stagione" 2023 della Nazionale è durata ben quattro mesi. Praticamente quanto mezzo campionato di club o tre quarti di Champions League, giusto per intenderci. Una follia? Innegabile. Sebbene si conoscesse già da tempo tale durata, è impensabile che in questo sport una squadra possa performare ai suoi massimi livelli per centoventi giorni consecutivi e in tre diverse competizioni. L'Italia ci ha comunque sempre provato, chiudendo al 4° posto la Volleyball Nations League, vincendo la medaglia d'argento agli Europei e mancando il risultato soltanto nel torneo di qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Risultati da grande, grandissima squadra, non a caso da anni stabilmente tra le quattro o cinque che possono giocarsi il podio in qualsiasi competizione cui prendono parte. Traguardi che non sono però bastati a strappare il pass per le prossime Olimpiadi.
Che l'attuale sistema di qualificazione sia un po' anacronistico - e poi non del tutto meritocratico, visti gli spazi concessi a nazionali provenienti da Africa e Oceania - è talmente evidente che la stessa FIVB ha deciso di cambiarlo in vista di Los Angeles 2028. Ancor più anacronistica sarà tuttavia la composizione dei tre gironi (da quattro squadre l'uno) che vedremo a Parigi 2024, visto che il classico sorteggio verrà rimpiazzato dal posizionamento tramite ranking mondiale al termine della prossima VNL. Per intenderci, la Francia sarà testa di serie numero uno, pertanto inserita nel Girone A, la Polonia finirà verosimilmente nel Girone B poiché prima e irraggiungibile a livello di ranking, mentre Stati Uniti e Italia, ossia numeri 2 e 3 del ranking mondiale, andrebbero (a oggi) nel Girone C, in cui sfiderebbero pure Serbia e Germania (già qualificata).
Girone AGirone BGirone C
Francia (8)Polonia (1)Stati Uniti (2)
Brasile (5)Giappone (4)Italia (3)
Argentina (6)Slovenia (7)Serbia (9)
Egitto (18)Canada (12)Germania (10)
Nella proiezione che abbiamo riportato in tabella, dove il numero accanto a ogni nazionale rappresenta il suo attuale posizionamento nel ranking mondiale, emergono chiaramente delle differenze di competitività. Il rischio diventerà allora quello di assistere a una VNL 2024 in cui alcune formazioni potrebbero "decidere" di conquistare o perdere punti nel ranking in base ai risultati ottenuti dalle altre e in vista di una propria scelta negli accoppiamenti. Per quanto alla prossima estate manchino davvero tanti mesi, che interessi avrebbero infatti Giappone o Slovenia a giocare una VNL coi loro migliori interpreti sapendo di finire, al 70-80%, poi in un girone olimpico con la formazione più completa e forte del mondo (la Polonia) e con un Canada in rapidissima ascesa? Il rischio di azzerare l'equità competitiva della prossima VNL pertanto sussiste.
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Turnover e importanza dei centrali

In tutto ciò, stando alle dichiarazioni rilasciate da De Giorgi dopo la sconfitta contro il Brasile, l'Italia giocherà come sempre per vincere, senza affidarsi a meri calcoli aritmetici. Scelta che dev'essere indubbiamente condivisa, perché questa è l'essenza stessa dello sport professionistico. Il problema sorge però nel momento in cui questa volontà di vittoria dovrà essere confrontata con la rotazione dei giocatori a disposizione. Negli ultimi anni, ogni singolo torneo ha infatti dimostrato che le ambizioni di podio passano inevitabilmente da una condizione fisica ottimale di tutta la squadra. L'ultima conferma è stata offerta dal "preolimpico" di Rio de Janeiro, in cui gli Azzurri sono apparsi talmente cotti da non sembrare quasi neppure loro. Ecco, l'unico appunto che può essere fatto a De Giorgi è allora quello di un'impellente necessità di turnover, senza però poter così avere le stesse garanzie in termini di risultati (e di ranking).
Con una Superlega che terminerà verosimilmente a fine aprile e Super Finals di Champions in programma nuovamente a maggio, si dovrà ragionare attentamente nella composizione dell'Italia che andrà a giocarsi la VNL della prossima estate. Non dare respiro (e riposo) ai titolarissimi potrebbe rivelarsi controproducente in diversi modi. Anzitutto, togliendogli la possibilità di arrivare al proprio picco di forma - mentale e fisica - in concomitanza del periodo olimpico. In secondo luogo, negando alle "seconde linee" e ai più giovani la possibilità di accumulare quell'esperienza internazionale che si rivelerebbe invece molto utile in chiave olimpica, specie qualora il 6+1 ideale dovesse affrontare momenti di appannamento o difficoltà. Infine, non evitando così quel rischio di infortuni che - particolarmente negli ultimi anni - rappresenta da sempre una variabile incontrollata ma potenzialmente decisiva nei sogni di vittoria di qualsiasi nazionale.
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Al netto di un salutare turnover, per l'Italia sarà poi imprescindibile recuperare appieno Simone Anzani e Roberto Russo. Sebbene il talento della coppia Mosca-Sanguinetti sia tanto evidente quanto futuribile, per l'idea di gioco della Nazionale i due titolarissimi (oltre Gianluca Galassi) restano quasi inamovibili, anzitutto viste le loro capacità nel lavoro a muro. Proprio sulla correlazione muro-difesa, l'Italvolley ha fondato gran parte delle sue vittorie da quando De Giorgi è commissario tecnico; e precisamente la correlazione muro-difesa è l'aspetto tecnico in cui la Nazionale ha faticato maggiormente nell'ultimo torneo preolimpico. Oltre alla battuta, fondamentale su cui gli Azzurri dovranno lavorare tantissimo per cercare così di recuperare l'evidente distanza che li separa da squadre invece formidabili (Polonia, Giappone) in quello che è, ormai da tempo, il primo fondamentale contemporaneo dell'attacco in questo sport.
I tantissimi errori accumulati dai nove metri privano infatti l'Italia di un'arma fondamentale per dominare qualsiasi gerflor: 25 battute sbagliate contro il Brasile, 27 nella sfida con Cuba e 19 durante il k.o. patito contro la Germania. In sostanza, nelle tre sconfitte di questo preolimpico, l'Italvolley ha regalato un set agli avversari con errori (forzati e non) al servizio. Nello stesso fondmentale non sono certo mancati grandi exploit individuali, come quelli di Alessandro Michieletto, ma è innegabile che gli Azzurri debbano compiere grandi passi in avanti dalla linea dei nove metri. Quanto alle varie analisi giornalistiche, inclusa quella che state leggendo, non va invece dimenticato che l'Italia può contare su di un gruppo tanto formidabile quanto vincente. Sarebbe bene non dimenticarlo quando si analizzerà il prossimo, fisiologico, passaggio a vuoto di una squadra che ci ha già regalato tante e immense gioie, pur vantando un'età media di soli 25 anni...
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