Conegliano in trionfo! 6° Scudetto di fila per l'Imoco, che batte 3-1 Scandicci in gara-4 e festeggia il Tricolore

Da almeno cinque anni, in Italia, la pallavolo femminile è quello sport in cui 14 giocatrici, sette per squadra, si scambiano grandissimi colpi, rincorrono palloni su palloni, difendono oltre le umane possibilità ma alla fine vince sempre Conegliano. Cambiano difatti le avversarie nella finale Scudetto, ma il Tricolore resta comunque sulle maglie dell'Imoco. Le Pantere battono 3-1 la Savino Del Bene Scandicci in gara-4, conquistando così il 6° Scudetto consecutivo, nonché il 15° trofeo di fila tra tutte le competizioni italiane.

La Prosecco Doc non perde un titolo nazionale dal 3 febbraio 2019 - era la finale di Coppa Italia, vinta allora al tie-break dall'Igor Gorgonzola Novara - e conclude oggi un clamoroso ciclo sportivo, non senza però aver già posto le basi per aprirne uno nuovo a partire dalla stagione 2024-25, con gli arrivi di Gabi e diverse altre fenomenali giocatrici. Scandicci esce comunque a testa altissima da una serie di finale in cui ha dato davvero tutto, mettendo in crisi una Conegliano che ora punta all'en-plein stagionale con la Champions.

Una squadra incredibile, sorretta da una società altrettanto impareggiabile. Per vincere sei Scudetti di fila servono passione, programmazione, talento e umiltà: tutte caratteristiche che Conegliano mostra da anni, sebbene in Italia sia fin troppo facile affibbiare il titolo di "antipatico" o "superbo" a chi vince praticamente sempre. Sul taraflex di Palazzo Wanny, le lacrime di Scandicci scatenano un sentimento di forte empatia in chi le vede scorrere sui volti delle giocatrici biancoblù, ma assumono anche un significato particolare. La Savino Del Bene ha giocato una grandissima serie, inclusa una gara-4 forse con un rendimento più altalenante rispetto ai precedenti tre atti, ma non per questo meno clamorosa. Il valore di Conegliano è però assoluto: squadra costruita, stagione dopo stagione, per vincere tutto, che in Italia cerca avversarie da quasi sei anni ed è guidata da un autentico genio della panchina. Il rimpianto, per noi tifosi della Nazionale, è quello di non aver ancora visto Daniele Santarelli alla guida dell'Italvolley femminile, con tutto il rispetto per il maestro Julio Velasco e i suoi più recenti predecessori. Il gruppo costruito ogni anno dal tecnico folignate è davvero inossidabile, formato da pallavoliste capaci di sorreggersi vicendevolmente e di riemergere dalle difficoltà - evidenti in questa serie di finale - con la classe delle migliori al mondo. Come succede stasera, dopo un primo set in cui il muro-difesa non funziona praticamente mai e la ricezione balbetta un po' troppo mentre, dall'altra parte della rete, la formazione allenata da Massimo Barbolini difende praticamente ogni attacco gialloblù e, vincendo 25-23, sogna di ritornare sul taraflex del Pala Verde per gara-5.

Dopo quel parziale, davanti agli oltre 3.500 spettatori accorsi nell'impianto fiorentino, comincia però un'altra partita. Quella in cui la Prosecco Doc Imoco chiude sistematicamente la saracinesca a muro, capitalizza i voli difensivi dell'eterna, quanto splendida, Moki De Gennaro e si fa trascinare dal talento offensivo delle sue stelle. Su tutte, ancora una volta, una grandissima Isabelle Haak, poiché l'opposta svedese firma 29 punti (12 nel solo terzo set, clamorosa) col 45% di efficienza offensiva, risultando allora indiscutibile MVP di queste finali. Ma senza dimenticare Kathryn Plummer, destinata a un futuro in Turchia con l'Eczacibasi di Tijana Boskovic, ma oggi autrice di 18 punti e di un ottimo rendimento anche in seconda linea, ossia nei fondamentali in cui è maggiormente cresciuta sotto la gestione tecnica di coach Santarelli. Il duello al palleggio tra Asia Wolosz e Maja Ognjenovic impreziosisce ulteriormente quella che è forse la finale Scudetto più bella degli ultimi anni, mentre al centro della rete la coppia azzurra formata da Sarah Fahr e Marina Lubian fa faville davanti agli occhi del CT Velasco. Il doppio 25-17 che le Pantere rifilano a Scandicci per passare avanti due set a uno è l'emblema della mentalità dell'Imoco, squadra che cambia marcia praticamente quando vuole, lasciando sul posto ogni avversaria anche nei momenti in cui la spia della riserva è accesa da tempo. Certo, la fatica di una stagione lunghissima - e non ancora conclusa, visto che il 5 maggio ci sarà la finale di Champions League contro l'Allianz Vero Volley Milano - si fa sentire nell'ultimo e decisivo set, in cui le padrone di casa partono però male e non hanno poi la forza per completare la rimonta. Nonostante il duo Antropova-Herbots non molli praticamente mai e Beatrice Parrocchiale arrivi su qualsiasi pallone, tra difesa e ricezione. Vince Conegliano ed è storia. Non perde però Scandicci, anzi. Per una volta, scriverlo non significa fare spicciola retorica sportiva.