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Covid, nuovi sviluppi sul caso Djokovic. Spunta il colloquio in aeroporto: "Positivo il 16 dicembre"

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Aggiornato 10/01/2022 alle 09:57 GMT+1

Australian Open - Si delinea meglio tutta la questione che riguarda Novak Djokovic. Se prima era tutto sulla base di ipotesi e indiscrezioni, ora c'è la conferma: Djokovic ha contratto il coronavirus per la seconda volta ed era risultato positivo il 16 dicembre.

Novak Djokovic

Credit Foto Getty Images

La situazione in cui si trova Novak Djokovic sta assumendo una connotazione un po' più chiara. Mentre il giudice ha deliberato di cancellare l'annullamento del visto e di ammetterlo in Australia, appare chiaro che a fare da discriminante della decisione di Kelly sia stato il trattamento subito da Djokovic già appena atterrato a Melbourne.
Sono state infatti rese pubbliche, durante l'udienza, le trascrizioni del colloquio preliminare per l'accesso in Australia e ciò che salta all'occhio è l'ammissione del serbo di non essere vaccinato, ma di essere risultato positivo per la seconda volta dall'inizio della pandemia il 16 dicembre scorso.

Il dialogo

Vi riportiamo dunque la trascrizione del dialogo pubblicata da theage.com.au.
Agente: "Grazie. Le chiedo: qual è la ragione per cui ha effettuato questo viaggio in Australia oggi?"
Djokovic: "Sono un tennista professionista e la ragione principale per venire in Australia è per partecipare agli Australian Open a Melbourne, Victoria".
A: "Grazie. Adesso una domanda a proposito della vaccinazione. Lei è vaccinato?"
D: "Non sono vaccinato".
A: "Per il Covid-19? Non è vaccinato?"
D: "Non sono vaccinato"
A: "Grazie. Ha mai avuto il Covid?"
D: "Sì"
A: "Quando?".
D: "Ho avuto il covid due volte, a giugno del 2020 e recentemente sono risultato positivo al test PCR il 16 dicembre 2021"
A: "Grazie. Scusi, qual era la data? 16 dicembre?"
D: "16 dicembe, ho comunque i documenti che se vuole posso fornirle..."
A: "Grazie. Faccio una fotocopia dei documenti"
D: "Sì. Questi sono i test PCR, questo è quello della positività il 16 dicembre".

E adesso?

Sembra dunque che almeno da parte di Djokovic si sia svolto tutto regolarmente, almeno per quanto riguarda il caso specifico dell'esenzione e dell'ingresso in Australia. theage.co.aus riporta anche la fotocopia dell'esito del test. Ed è questa una delle ragioni che ha convinto il giudice a rilasciarlo. Resta però in sospeso l'altra questione, quella della violazione dei protocolli anticovid di cui vi avevamo già parlato. Perché oltre alla presenza alle poste serbe per l'emissione dei francobolli e il fotoshooting coi ragazzini l'indomani, l'Equipe aveva a sua volta rivelato che Nole (sempre senza mascherina) aveva posato il 18 dicembre per degli scatti per loro conto per il premio francese "The Champion of Champions". Dal documento infatti si evince che il campione è stato prelevato il 16 dicembre alle 13:05 e che l'esito è stato processato lo stesso giorno alle 20:19. Perciò Djokovic non poteva non essere informato della sua positivtà, ma nonostante ciò le cose sono andate come sappiamo.
Dalle carte prodotte si sa che Nole il 22 dicembre era già negativo, ma questo non cambia il fatto che il serbo, in quei giorni, ha violato la quarantena.
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