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Italia-Serbia, la "finale anticipata" di Coppa Davis passa dal terzo capitolo Djokovic-Sinner in 11 giorni

Matteo Zorzoli

Aggiornato 25/11/2023 alle 07:32 GMT+1

DAVIS CUP - Dopo la vittoria azzurra ai gironi e il trionfo serbo in finale a Torino, sabato a Malaga andrà in scena la "bella" tra Jannik Sinner e Novak Djokovic: tre scontri diretti tra il n° 1 del mondo e l'enfant prodige altoatesino in appena 11 giorni (che possono diventare quattro in caso di doppio decisivo). Tutto quello che c'è da sapere per arrivare preparati alla semifinale di sabato

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(dall'inviato a Malaga) Le parole sono prese a prestito da capitan Volandri alla vigilia della semifinale Italia-Serbia: "Djokovic-Sinner sarà una partita di scacchi". Da una parte il Maestro (che non perde in Coppa Davis da 21 match consecutivi), dall'altra l'allievo. Sarà il terzo scontro diretto tra il 24 volte campione Slam e l'altoatesino in appena 11 giorni dopo la vittoria azzurra al Round Robin e il trionfo in finale del Djoker alle Atp Finals. Da Torino a Malaga, senza soluzione di continuità. Il bilancio totale dei precedenti a livello Atp recita 4-1 a favore del nativo di Belgrado, ma la competizione a squadre più prestigiosa del tennis trascina giocatori e pubblico in un'altra dimensione fatta di emozioni, responsabilità, orgoglio. Il tifo sugli spalti, i colori, i compagni di squadra in panchina, il capitano. E la maglia della propria nazione addosso. Ecco perchè Djokovic-Sinner, secondo match di singolare e, chissà, asse portante di Serbia-Italia nell'eventuale doppio decisivo, sarà tutta un'altra storia.

Djokovic: "Mi piace la rivalità con Sinner, fa bene al tennis"

I due protagonisti delle Finals di Malaga si sono mandati messaggi a distanza dalle rispettive conferenze stampa nella pancia del Martin Carpena. Ha iniziato il ragazzo di Sexten, dopo la vittoria contro l'Olanda e mentre la Serbia stava per scendere in campo contro la Gran Bretagna: "Mi chiedete se voglio incontrare Djokovic ancora? Certo che lo voglio. Per la mia crescita è fondamentale incontrare il giocatore più forte della storia più volte possibili". Poche ore più tardi, a semifinale acquisita, Nole ha chiuso il cerchio: "Sarà una sfida fantastica sia per gli appassionati di tennis che per i tifosi italiani e serbi. Stiamo sviluppando una bella rivalità ultimamente. Ho tantissimo rispetto per lui. Ha giocato senza dubbio il tennis della sua vita negli ultimi mesi. Ho visto un po' il singolare e il doppio che ha vinto oggi. Sorprendente. Ha giocato davvero ad alto livello. E' entusiasta di giocare per il suo Paese. Ha ribaltato praticamente da solo lo 0-1 dell'Olanda. Ovviamente il format della Coppa Davis non dipende solo ed esclusivamente dal singolo, il match tra noi due non sarà decisivo. Penso alle due partite che abbiamo giocato a Torino e credo serviranno e aiuteranno entrambi nella nostra preparazione per sabato. So cosa mi aspetta. Sarà una grande partita".
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Sinner: "Djokovic mi rende un giocatore migliore: devo lavorare ancora tanto"

Chi gioca il primo singolare?

Se Djokovic-Sinner sarà la portata principale (e sicura) del menù di sabato, il primo match di Italia-Serbia, tra i n° 2, è affidato ai ballottaggi e alle sensazioni dell'ultimo momento dei due capitani, Filippo Volandri e Viktor Troicki, amico di infanzia del Djoker. Dopo che le ultimi voci di corridoio davano in vantaggio Matteo Arnaldi, nella serata di ieri il capitano azzurro - come rilevato da Sky Sport - avrebbe scelto di affidarsi a Lorenzo Musetti che, avrà una chance di redenzione per riscattarsi da un finale di stagione assolutamente anomino e ricco di inciampi. Sarà dunque il carrarino a sfidare Miomir Kecmanovic, un avversario contro cui Musetti in passato si è tolto soddisfazioni visto che i precedenti vedono l'azzurro avanti 2-0).

E nell'eventuale doppio?

Se dopo i due singolari la sfida fosse in equilibrio sull1-1, l'Italia dovrebbe riconfermare la coppia di amici Sinner/Sonego che ha dominato gli olandesi, mentre la Serbia punterebbe sul Djoker al fianco di Lajovic, 33 anni e 46° nel ranking Atp. Così almeno risultava dalla line-up anti-Gran Bretagna di giovedì, anche se poi il doppio tra inglesi e serbi non si è disputato per decisione dei due capitani in quanto ininfluente.

In palio molto di più della finale

L'Italia insegue una finale che manca da 25 anni, dal 4-1 con la Svezia sulla terra rossa di Assago con capitan Bertolucci, mentre la Serbia non gioca l'ultimo atto della Davis dal ko contro la Repubblica Ceca nel 2013. Entrambe le nazionali hanno vinto una sola volta la competizione, gli azzurri nel 1976, i balcanici nel 2010. Una cosa è certa: domenica l'Australia (che ha battuto in semi la favola Finlandia) partirà, almeno sulla carta, sfavorita. Ecco perchè Italia-Serbia può considerarsi a tutti gli effetti una finale anticipata.
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