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Lorenzi gioca un'altra immensa partita, Wawrinka lo batte di classe e servizio: grazie Paolo

Fabio Disingrini

Aggiornato 31/08/2019 alle 00:49 GMT+2

Stan Wawrinka batte Paolo Lorenzi 6-4, 7-6 (9), 7-6 (4) e accede agli ottavi degli US Open chiudendo la maratona dalle qualifiche del prodigo tennista italiano. Diciamo grazie al nostro straordinario soldato del tennis che ha lottato fino all'ultimo punto, minando il granito di un avversario però troppo forte: procurandosi 13 palle break di cui un set-point, portandolo due volte fino al tie-break.

Paolo Lorenzi contro Stan Wawrinka agli US Open 2019

Credit Foto Getty Images

Quando qui a New York nel 2016 Paolo Lorenzi strappò un set a Murray, giocando punto a punto per due parziali, disse di aver giocato il miglior match della sua carriera. Dev’essere ugualmente orgoglioso stasera e anche senza vincere un set, perché questo straordinario soldato del tennis ha dato tutto (come sempre) e gettato un’altra volta il cuore oltre la rete. Dove c’era Stan Wawrinka.
Dopo aver giocato 16 ore dalle qualificazioni, di queste 10 nel main draw e 4h e 48m appena ieri con Kecmanovic, Lorenzi sfoggia un’altra prestazione lucidissima da 5 palle break nel nono game del primo set (Stan si supera per cancellarle) e altrettanti set-point annulati a Wawrinka nel tie-break del secondo, con uno a favore. La lotta fino alla fine quando lo svizzero va a servire per il match (5-3) e Paolo vince 3 game consecutivi mentre volano, e si spaccano, le racchette di Stan.
Contro Murray aveva tenuto due parziali vincendone uno, stavolta ne vende cari tre facendoci emozionare ancora una volta, mentre le ore si fanno così piccole. Lorenzi ha avuto palle break (2/13) disseminate per tutto il match. Il netto discrimine nel peso della palla s’è ampliato (naturalmente) sulla diagonale del rovescio e nelle statistiche di servizio, eppure Paolo ha sorpreso spesso Stan prendendo fin dalla battuta la via della rete. Ha risposto bene, s’è preso rischi ragionati e, specialità della casa, ha letto bene molti dei punti più importanti incrociando i colpi per non perdere campo, producendo il massimo sforzo, spingendosi oltre.
Eppure scriviamo di una sconfitta. Eppure Lorenzi avrebbe meritato di vincere almeno un set, magari il secondo di rimonta al tie-break, come Sinner al debutto. Sì perché Wawrinka in questo torneo ha il destino di esaltare i tennisti italiani, dal diciotenne Jannik Sinner al trentasettenne Paolo. Esaltarli e batterli con gli ace e le granate fra gli applausi per i migliori sconfitti.
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