Tennis US Open 2021 - Daniil Medvedev priva Djokovic del Grande Slam: è lui il campione a New York, 1° Slam per il russo
DaEurosport
Aggiornato 13/09/2021 alle 02:49 GMT+2
US OPEN - A New York si scrive la storia, ma al contrario. Il numero 1 del mondo cede sotto i colpi del numero 2 in tre set non riuscendo così a completare il Grande Slam dopo i successi agli Australian Open, al Roland Garros e a Wimbledon. Alla sua terza finale nei major è il russo a trionfare per la prima volta in un torneo dove ha perso appena un set (con van de Zandschulp): 6-4 6-4 6-4.
A New York si scrive la storia, ma al contrario. Il numero 1 del mondo Novak Djokovic cede sotto i colpi del numero 2 Daniil Medvedev in tre set non riuscendo così a completare il Grande Slam dopo i successi agli Australian Open, al Roland Garros e a Wimbledon. Alla sua terza finale nei major è il russo a trionfare per la prima volta in un torneo dove ha perso appena un set (con van de Zandschulp ai quarti): 6-4 6-4 6-4 è il finale, Rod Laver resta l'unico giocatore a poter vantare il Grande Slam nell'Era Open (1969) dopo Don Budge (1938) e lo stesso Laver (1962) da "dilettanti". Daniil Medvedev vince contro il pubblico, schierato apertamente con la testa di serie numero 1 per assistere alla storia in diretta.
Un inedito per Djokovic, abituato a lottare contro tutto e contro tutti, abituato a immaginarsi il suo nome come antidoto, quando per anni il pubblico ha urlato "Roger, Roger" o "Rafa, Rafa" da Londra a Parigi, passando per tutto il globo. Un tifo quello dell'Arthur Ashe da sempre poco incline all'educazione e alla nobiltà di questo sport e nemico di Medvedev dal 2019, quando il russo ingaggiò un duello fatto di gestacci, fischi e provocazioni fino alla finale persa contro il mancino di Manacor in cinque set.
Questa volta è il ragazzo di Mosca a sollevare il trofeo, memore della lezione inflittagli da Djokovic a Melbourne e fresco sia fisicamente che mentalmente al contrario del serbo. Dopo 17 ore e 26 minuti in campo, sei set concessi e quattro vittorie di fila in rimonta tra cui quella contro Zverev in cinque set, il Djoker è arrivato scarico alla partita più importante della sua carriera, senza più nemici da sconfiggere e schiacciato dal peso della storia.
Medvedev perde tre punti in cinque turni di battuta nel primo parziale, con 8 ace e il 100% dei punti conquistati con la prima di servizio: un primo 6-4 indicativo ma non perentorio visto il percorso del numero 1 del mondo nel torneo. Djokovic, in difficoltà da fondocampo, sceglie di presentarsi con costanza a rete e la tattica paga quando si procura tre palle-break nel secondo game del secondo set: da 0-40 il russo, però, recupera e il momento della verità si presenta nel quarto gioco.
La testa di serie numero 2 cancella altre due palle-break, la prima con la collaborazione della musica sull'Ashe che parte a sorpresa sulla sua seconda di servizio causando la ripetizione del punto. Djokovic fallisce quindi la seconda chance, va su tutte le furie e manda in frantumi la racchetta. Lo sport del diavolo ha così il suo turning point: il break scocca sul 3-2 e viene confermato a zero. Medvedev, con un recupero fenomenale, blinda il secondo set grazie anche a un errore grossolano del Djoker sulla smorzata artigianale del russo.
Il secondo 6-4 riporta alla finale del Roland Garros tra Djokovic e Tsitsipas ma in questo frangente le armi del serbo diventano inoffensive di fronte al muro russo. Nel gioco allo specchio è Medvedev a prevalere mentre il back del tennista di Belgrado, variante di lusso in Australia, non funziona più. Il doppio break, con una volée fallita dal vincitore di 27 match su 27 negli Slam, diventa un buon margine ma sul 5-2 il russo riapre uno spiraglio con tre doppi falli e un match point fallito tra i buu deprecabili del pubblico.
Sul 5-4 Medvedev dimentica il braccino, si aggrappa al servizio e ritrova la forza per conquistare partita e primo Slam con un triplo 6-4 in due ore e 15 minuti. Il 25enne di Mosca diventa il 9° campione diverso degli US Open maschili negli ultimi 14 anni e si conferma, numeri alla mano, il più forte giocatore sul cemento degli ultimi tre anni portando sul 4-2 il suo record quando ha affrontanto il serbo da numero 1 del mondo.
Novak Djokovic, che invece è il più forte tennista sul cemento di tutti i tempi, perde la sesta finale a New York sulle nove disputate e resta fermo a 20 Slam, gli stessi di Roger Federer e Rafa Nadal. Ironia della sorte, la sua più grande delusione, scandita dalle lacrime, è arrivata nel giorno in cui ha ricevuto il consenso del pubblico, per una vita inseguito ma riservato solo ai rivali di sempre. Il tennis resta lo sport più bello e crudele del mondo.
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